Quei tentativi di rappresentare l’Uomo della Sindone
Emanuela Marinelli *
La deposizione del corpo di Cristo dalla Croce ha ispirato l’espressione artistica, che l’ha raffigurata con splendide icone, pitture e statue. Particolarmente significativo è il telo liturgico bizantino chiamato epitaphios, chiaramente ispirato alla Sindone. Un esempio magnifico è l’epitaphios di Tessalonica (XIV secolo) custodito nel Museo della Civiltà Bizantina di Salonicco [I].
Il “Compianto sul Cristo morto” è una scena scultorea che mostra Gesù con la posizione sindonica delle mani, attorniato dagli altri personaggi che furono presenti in quel tragico momento. Due esempi notevoli sono uno [II] nel Museo Civico di Villa Carlotti a Caprino Veronese (VR), del XIV secolo e l’altro [III] nella Chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna, del XV secolo.
In tempi più recenti è da ricordare il “Cristo morto in attesa della Resurrezione” [IV] del Beato Fra’ Claudio Granzotto che si trova nel Santuario di Chiampo (VI), opera di chiara ispirazione sindonica del 1941. Ma il desiderio di realizzare un’opera artistica e scientifica al tempo stesso, davvero aderente alla realtà, inizia con monsignor Giulio Ricci, viterbese, archivista nella Congregazione concistoriale in Vaticano e fondatore del Centro Romano di Sindonologia, e lo scultore romagnolo Lorenzo Ferri, che si sono cimentati con la ricostruzione tridimensionale a grandezza naturale del corpo dell’Uomo della Sindone.
All’inizio degli anni ’60 monsignor Ricci, scolpì il suo Crocifisso Sindonico; copie di quest’opera sono presenti in varie parti del mondo [V]. Negli anni ’70 Ferri realizzò due statue ispirate alla Sindone [VI].
L’artista bolognese Luigi Enzo Mattei, che è stato docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 2000 ha esposto il suo Cristo Sindonico, realizzato con la consulenza dei professori Mario Cappi, Francesco Cavazzuti, Lamberto Coppini, Fiorenzo Facchini, Giulio Fanti, Emanuela Marinelli, Sebastiano Rodante [VII]. Nel 2018 il Maestro Sergio Rodella, artista padovano, ha presentato la sua ricostruzione dell’Uomo della Sindone, realizzata con la consulenza dei professori Matteo Bevilacqua, Gianmaria Concheri, Stefano Concheri, Giulio Fanti [VIII].
Nel 2011 Juan Manuel Miñarro López, professore di Scultura alla Escuela de Bellas Artes di Siviglia, ha presentato il suo Cristo Yacente, realizzato con la consulenza dei dottori Antonio Petit Gancedo e Alfonso Sánchez Hermosilla. La statua, scolpita in legno di cedro [IX], diventa il fulcro di attrazione di una mostra itinerante che a partire dal 2012 attraversa tutta la Spagna [X]. Il curatore della mostra, Álvaro Blanco, è entusiasta della statua di Miñarro e la presenta nelle mostre [XI]. Ma ad un tratto una statua non gli basta più. Vuole una ricostruzione più veritiera, anche se “l’analisi forense non è l’obiettivo dell’opera iperrealista”, precisa Blanco nella sua nuova mostra The Mystery Man [XII], attualmente visitabile a Chioggia, la città lagunare in provincia di Venezia. E così nel 2022 viene presentato il corpo iperrealistico dell’Uomo della Sindone.
Particolarmente toccante è il volto, tumefatto soprattutto sul lato destro. “Per la prima volta abbiamo messo la pelle a qualcuno che era stato ritratto nel marmo, nella pittura...”, [XIII] afferma Blanco, orgoglioso. Certamente l’artista a cui si sono ispirati direttamente Blanco e i suoi collaboratori è Miñarro. Lo stesso Blanco lo dichiara: “Juan Manuel Miñarro e il medico legale Alfonso Hermosilla hanno fatto un grande studio della Sindone e del Sudario, abbiamo preso moltissime informazioni dal loro lavoro” [XIV].
L’intento è quello di impressionare il visitatore, di scuotere la sua coscienza con la visione di una ricostruzione che appare come un vero cadavere martoriato, per rendere ancor più reale la sofferenza patita da Gesù. Prima di entrare nella sala finale, dove è esposto il corpo ricostruito, si legge questo pensiero di Blanco: “Questo pezzo di carne massacrata, questo riflesso della nostra carne, ha più di noi, di ciò che siamo, di ciò che nascondiamo, di ciò che accade ogni giorno nel nostro mondo, che non la nostra finta realtà. Nascondere questa immagine significherebbe nascondere la verità su ciò che siamo”.
Andrea Tornielli, Direttore Editoriale dei media vaticani, ha osservato che “in quel corpo martoriato, in quel carico di sofferenza, si rispecchiano le storie di tanti perseguitati del nostro tempo. Ma la misteriosa immagine della Sindone offre anche una luce di speranza, perché è icona del Sabato Santo e preludio di una vita nuova” [XV].
Quel cadavere infatti non rimase nel lenzuolo. L’immagine misteriosa che ha lasciato parla di Resurrezione.
* Sindonologa
NOTE
[I] Maria Theocharis,“Epitafi” della liturgia bizantina e la Sindone, in Lamberto Coppini – Francesco Cavazzuti (Edd.), Le icone di Cristo e la Sindone, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2000, pp. 105-121, a p. 117.
[II] Vittorio Sgarbi, Il “Compianto”, il vero Cristo morto che avrebbe fatto inginocchiare Bacon, «Il Quotidiano del Sud», 21 novembre 2021,
[III] Fabrizio Padovani, Niccolò dell’Arca: un grido che resiste al tempo, «Italics Art and Landscape», s. d.,
[IV] Vanni Camurri, Il beato fra Claudio Granzotto e la Sindone, «Collegamento pro Sindone Internet», giugno 2003, pp. 1-3,
[V] Cristina Vonzun, Il crocifisso di Giulio Ricci specchio della Sindone, «Catt.ch», 6 aprile 2022,
[VI] Arcangelo Paglialunga, Una scultura di Lorenzo Ferri riproducente, anche nei particolari, la figura di Cristo quale appare dalla Santa Sindone, «Sindon», Quaderno n. 10, aprile 1966, pp. 11-12, ; Museo Civico città di Cave, 46 anni di studio della Sindone,
[VII] Corpo dell’Uomo della Sindone in San Petronio,
[VIII] Federica Cappellato, Scultura Padova, «Il Gazzettino», 21 marzo 2018,
[IX] Juan Manuel Miñarro López, Explicación médico-forense del hombre de la Síndone, «La Hornacina», 20 dicembre 2012,
[X] La Sábana Santa, el profesor Miñarro y Arte Sacro, Arte Sacro, 14 maggio 2013,
[XI] Rubicela Muñiz, La Sábana Santa, Historia de Fe y Cultura, «El Observador», 30 agosto 2019,
[XII] The Mystery Man,
José Beltrán, Un «crossfitero» bajo la Sábana Santa, «La Razón», 16 ottobre 2022,
[XIV] Sonsoles Hernández, Álvaro Blanco: "Paremos ya de investigar la Sábana Santa! Obsérvala y dime qué sientes", «Vida Nueva Digital», 14 ottobre 2022
[XV] Alessandro De Carolis, L’impronta del velo, «L’Osservatore Romano», 1 agosto 2023, pag. 6.
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