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Il duomo di Milano Il duomo di Milano 

Delpini: il vescovo porti il peso di un popolo senza sogni

L'arcivescovo di Milano ha presieduto nel duomo della città, la messa per l'ordinazione episcopale di monsignor Michele Di Tolve, sacerdote ambrosiano nominato vescovo ausiliare di Roma da Papa Francesco. Solo una Chiesa santa e lieta, ha ribadito, può farsi carico della speranza dell'umanità

Michele Raviart - Città del Vaticano

Come il popolo ebraico ridotto in schiavitù in Egitto si lamentava e gridava per la sua condizione, senza speranza per il futuro e senza immaginare la terra promessa fino all’incontro di Mosè con Dio, così anche oggi nella Chiesa vive “un popolo senza sogni”, “che considera le promesse un’illusione”, “la speranza un’ingenuità”, “che si accontenta, si lamenta e tira avanti”. Compito del vescovo e della Chiesa, allora, “è portare la pienezza della gioia” a questo popolo, alimentata dall’amicizia con Gesù. A sottolinearlo è l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, nella Messa per l’ordinazione episcopale del sacerdote ambrosiano Michele Di Tolve, nominato lo scorso 6 maggio dal Papa vescovo ausiliare di Roma e poi rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore. La Messa è stata celebrata nel Duomo della città e ha avuto come con-consacranti il cardinale Angelo De Donatis, vicario di Roma e il vescovo ausiliare di Milano, Luca Raimondi.

Disturbare la rassegnazione

Nella loro missione, ha ribadito Delpini, coloro che come Mosè “si fanno carico del popolo senza sogni”, “conoscono momenti di popolarità, sono circondati da gente euforica ed entusiasta” ma, “forse anche più spesso”, si rendono impopolari, “perché disturbano la rassegnazione” e “sono ritenuti responsabili del disagio del popolo, messo in cattiva luce agli occhi del padrone, con la pretesa dell’inviato di Dio di adorare il Dio dei padri invece che gli dei del padrone”. Solo nell’incontro con Lui, perciò, si può trovare “la luce, la forza, l’iniziativa per seminare speranze e incoraggiare la fiducia nella promessa di Dio e il cammino verso il Regno”.

Farsi carico della speranza dell'umanità

Il ministero dell’inviato di Dio, quindi, “è servizio a consegnare il dono ricevuto”: il Vangelo di Dio, il gesto di Gesù di spezzare il pane e celebrare l’Eucaristia per annunciare la Sua morte, “finché egli venga”. Nel farsi carico di un popolo senza sogni, afferma ancora monsignor Delpini, invocando la grazia su Di Tolve, “non il profeta solitario, non l’eroe protagonista, ma solo una comunità cristiana che vive intensamente la comunione con il Dio dei padri” e “solo una Chiesa santa, lieta, radunata nel celebrare i santi misteri può farsi carico della speranza dell’umanità e annunciare il compimento delle promesse di Dio”.

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02 settembre 2023, 11:52