Gela, una serata per ricordare che Dio ama l’umanità ed è venuto per salvarla
Emanuela Prisco - Città del Vaticano
"Parlare di preghiera ed evangelizzazione oggi vuol dire sostenere una sfida grande perché molte persone sono distanti dalla Chiesa, dalla fede e dalla pratica religiosa": lo dice a Pope don Pasqualino di Dio, sacerdote siciliano e fondatore della Fraternità Apostolica Missionari della Misericordia. Nei giorni scorsi a Gela (CL) si è tenuta una serata di evangelizzazione di strada e di preghiera con l’Adorazione eucaristica, un evento che ha visto la partecipazione di migliaia di persone che hanno pregato anche solo per curiosità verso l'iniziativa. “La gente deve sentire che Dio ci ama e che è venuto per noi”, afferma don Pasqualino raccontando il momento vissuto. “Molte persone oggi – continua - si sono allontanate dalla pratica religiosa e vivono un’indifferenza non solo verso la Chiesa, ma verso Cristo. La gente ha perso un po' il valore della fede e della vita”.
La Fraternità Apostolica Missionari della Misericordia
Una Chiesa in uscita nel pieno spirito del pontificato di Francesco è quella che il sacerdote siciliano descrive, dicendo che essa deve raggiungere fedeli e non, nei luoghi che frequentano, e parlando di un’esperienza che è diffusa non solo nella sua comunità, ma anche in altre realtà che, da Nord a Sud dell’Italia, cercano di portare, nella semplicità, il messaggio del Vangelo. Don Pasqualino è il Fondatore della Fraternità Apostolica Missionari della Misericordia, nata 25 anni fa a Gela ed oggi presente in varie diocesi italiane. Una Fraternità che vive totalmente abbandonata alla Provvidenza, conta sull'aiuto di volontari e di benefattori, e ha come carisma vivere la spiritualità dell’amore misericordioso di Dio basandosi sull’ esempio di santa Faustina Kowalska, san Giovanni Paolo II e in piena sintonia con il pontificato di Francesco.
Le tre P e l’Adorazione eucaristica perpetua
Pilastro della spiritualità della Fraternità, dice don Pasqualino, sono le tre P, ovvero, il Pane dell’Eucarestia, il Pane della parola e il Pane dei poveri, centro del loro apostolato. "Da più di cinque anni nella Fraternità si vive l’Adorazione eucaristica perpetua, pratica di preghiera che per loro come comunità - continua il sacerdote - è frutto di Provvidenza e di vocazioni". Oggi conta 4 ragazzi in seminario, 3 ragazze in convento, numerose consacrazioni laiche e famiglie che decidono di vivere la stessa spiritualità. Il sacerdote testimonia ancora come grazie all’Adorazione perpetua numerose persone si avvicinano agli operatori pastorali per parlare o ai sacerdoti per confessarsi. “Con l’Adorazione non siamo noi che facciamo, ma è Dio stesso che opera nel cuore dell’uomo”.
La Piccola Casa della misericordia
Nel 2013, per rispondere ad un appello di Papa Francesco, nasce la Piccola Casa della Misericordia, una casa che, sull’esempio di Cristo povero e perseguitato, si fa carico del peccato e del dolore di ogni uomo. Passando da una logica della solidarietà a una logica della responsabilità, segue la strategia della gratuità e dell’accoglienza, non riducendo la persona al proprio problema, ma al contrario ascoltandola al fine di curarne un pieno reinserimento economico-sociale. Oggi la realtà accoglie tantissime persone e va avanti grazie alla generosità di persone sensibili alle necessità di tanti fratelli che, fidandosi di Dio, mettono quel poco che hanno nelle mani di molti.
Quest’anno ricorrono i 25 anni della Fraternità Apostolica e i 10 anni dall’apertura della Casa, per questa occasione, il 1° ottobre prossimo, inizierà il Giubileo della Fraternità. "Un tempo di grazia", dice don Pasqualino, in cui ci sarà un concerto per i poveri, un pellegrinaggio a Roma il 6 novembre, l'udienza privata con Papa Francesco. Il 12 novembre inoltre si terrà a Gela l’annuale Congresso della Misericordia.
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