ҽ

Fedeli cattolici del Myanmar Fedeli cattolici del Myanmar  (AFP or licensors)

Myanmar, rimarginare le ferite del popolo tra le sfide del nuovo vescovo di Loikaw

Monsignor Celso Ba Shwe si è presentato ai fedeli sui canali social della Chiesa birmana e ha esortato tutti ad impegnarsi per la pace e la giustizia. La sua ordinazione episcopale è stata presieduta il 29 giugno scorso dal cardinale Bo. “La vita di un vescovo è una battaglia costante per la verità e la rettitudine” ha detto il porporato nella sua omelia

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

“Oggi tutti hanno sete di pace”, ma un vero regno di libertà e giustizia va cercato nella Parola di Dio, solo Lui può donare la pace nei cuori di tutte le persone: così monsignor Celso Ba Shwe, nuovo vescovo di Loikaw, nello stato di Kayah, nella parte orientale del Myanmar, che il 29 giugno ha ricevuto l’ordinazione episcopale. “Insieme a tutti i cittadini di questo Paese dobbiamo costruire questo regno di pace e di giustizia” ha dichiarato in un video pubblicato sul canale YouTube della Chiesa birmana nel quale si è presentato, raccontando di sé ai fedeli, e ha spiegato il senso del motto che ha scelto come presule: Venga il tuo regno

Chiese e conventi, ricovero degli sfollati

Il nuovo vescovo di Loikaw, originario della stessa diocesi, nel villaggio di Moblo, è stato ordinato nella cattedrale di Cristo Re - dove è stato parroco per 13 anni - dal cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon. Loikaw, insieme con le diocesi di Pekhon, Hakha, Kalay e Mandalay, è tra i territori più gravemente colpiti dal conflitto civile in corso in Myanmar, dopo il colpo di stato militare del 2021. Nella diocesi numerose chiese e conventi sono attualmente utilizzati come campi di accoglienza per gli sfollati interni. Come riferiscono fonti locali di Fides, sono oltre 150mila i civili che sono stati costretti a cercare rifugio nelle parrocchie, in campi profughi improvvisati o nella giungla.

Un rohingya vice ministro dei diritti umani

Da non dimenticare, poi, ricorda l’agenzia KNA, i circa 900mila Rohingya - minoranza etnica musulmana alla quale non è riconosciuta la cittadinanza e vittima di persecuzioni - che vivono attualmente nei campi profughi nel distretto di Cox's Bazar, nel Bangladesh, non lontano dal confine con il Myanmar. Per loro uno spiraglio si è aperto con la recente nomina di un loro membro, per la prima volta, nel parallelo governo di opposizione (Nug) del Myanmar, formato circa due mesi dopo il colpo di stato. Aung Kyaw Moe è stato scelto come vice ministro per i diritti umani, ha oltre 15 anni di esperienza di lavoro con varie organizzazioni delle Nazioni Unite e ONG nel Paese, in Thailandia, Afghanistan e Liberia e nel 2019 è stato insignito del Premio Schuman dell'Unione Europea per il suo impegno a favore della pace e dei diritti umani.

Cardinale Bo: il vescovo ricostruirà le ferite del popolo

Monsignor Ba Shwe è stato amministratore apostolico della diocesi di Loikaw dal dicembre 2020. “È già il Buon Pastore che vive tra le pecore - ha detto di lui nella sua omelia il cardinale Bo - ed è qui con l'odore delle pecore, conoscendo le loro lacrime, le loro ferite, la loro dispersione". Alla celebrazione hanno preso parte numerosi fedeli, nonostante i pericoli, le difficoltà di spostamento e la grave situazione socio-politica. Il porporato ha aggiunto che tra le sfide del neovescovo c’è quella di "portare amore a un popolo che ha visto tanto odio”. “La vita di un vescovo è una battaglia costante per la verità e la rettitudine. Richiede perseveranza, fedeltà e una fiducia incrollabile nella protezione del Signore” ha sottolineato aggiungendo che monsignor Ba Shwe sarà chiamato a riconciliare e ricostruire dove ci sono “ferite fisiche, spirituali e psicologiche” in una dolorosa situazione, segnata dalla a ferocia del male ma “con la certezza che non costruiamo noi la Chiesa; è Gesù Cristo che la costruisce”.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

02 luglio 2023, 15:12