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Sinodo, la Uisg: grate per le novità sul diritto di voto

L'Unione internazionale delle Superiori Generali esprime "apprezzamento" e "gratitudine" per le modifiche sulla composizione dei partecipanti all'Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi, in programma ad ottobre 2023 in Vaticano. La presidente suor Nadia Coppa: "Questa apertura ci ricorda che tutti siamo chiamati a diventare parte attiva di una Chiesa inclusiva e dialogante"

Andrea De Angelis - Città del Vaticano 

"La tenda si sta realmente allargando, ampliando e questo suscita meraviglia per l’agire di Dio nella storia". Con queste parole, la Uisg esprime soddisfazione per le novità relative al diritto di voto nell'Assemblea generale del Sinodo, introdotte dal Papa lo scorso 26 aprile. "Genera entusiasmo e positività perché rinnova il desiderio di crescere come Chiesa dialogante, capace di diffondere un modo di essere e di lavorare insieme, nell’ascolto e nella partecipazione, capace di orientare verso scelte pastorali rispondenti alla realtà e ai tempi che stiamo vivendo", scrive in un comunicato la presidente dell'Unione internazionale delle Superiore Generali, suor Nadia Coppa.  

Le novità previste da ottobre 

Con le novità comunicate di recente, cambia la composizione dei partecipanti all’assise del prossimo ottobre in Vaticano sul tema della sinodalità, alla quale prenderanno parte anche membri "non vescovi", tra i quali sacerdoti, religiosi, religiose, laici e laiche, nominati direttamente dal Papa, il 50% dei quali "si chiede" che siano donne. Una richiesta esplicita, insieme a quella di "valorizzare" la presenza dei giovani. Tutti avranno diritto di voto, raggiungendo un numero di membri votanti in Aula Nuova del Sinodo pari a circa 370 su oltre 400 partecipanti complessivi. Fino ad oggi c’era un piccolo numero di votanti non vescovi ed erano alcuni membri di Istituti religiosi clericali.

La gratitudine delle religiose

"Abbiamo accolto con grande gioia e gratitudine il comunicato stampa della Segreteria Generale Sinodo relativo alla XVI Assemblea Sinodale dei vescovi, che si celebrerà a Roma il prossimo ottobre. Pur conservando la 'natura episcopale', l’assemblea vedrà la partecipazione, come membri con diritto di voto, di consacrate e religiosi, di laiche e laici, di cui la metà dovranno essere donne, afferma in una nota la presidente, a nome del Consiglio Direttivo dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali. Esprime quindi "gratitudine e l’apprezzamento per la scelta maturata". "Questa decisione, promulgata da Papa Francesco, di estendere la partecipazione all’Assemblea sinodale, è - sottolinea - una scelta conseguente alla ricca riflessione che, come popolo di Dio, stiamo facendo e ci raggiunge come una concreta risposta al discernimento e al desiderio di inclusività che sta emergendo a vari livelli".

Il ruolo delle donne

"La presenza di un gruppo significativo di donne aventi diritto di voto, inoltre, è una disposizione inedita, che - prosegue suor Coppa -  arricchisce il dinamismo ecclesiale manifestando l’apertura e la disponibilità ad accogliere la novità di Dio che sta gradualmente rinnovando la Chiesa facendola emergere in tutta la sua ricchezza". Nel comunicato si sottolinea come queste novità "confermino l’importanza del processo di ascolto e di partecipazione che stiamo facendo ormai da due anni e sia un’espressione della circolarità della Chiesa chiamata ad essere testimone, missionaria, con le sue diversità, della centralità di Cristo". "Crediamo - si legge - che la sinodalità, essenza della Chiesa e sua realtà costitutiva, sia prima di tutto un’esperienza dello Spirito. É un cammino aperto che si tesse grazie all’incontro, al dialogo sincero, alla conversione interiore e alla condivisione che allarga la visione e apre ad orizzonti nuovi di comunione". 

Unità nella pluralità

"La sinodalità è una profezia per il mondo di oggi: solo dall’unità in Cristo, ha significato la pluralità tra le membra del corpo. A partire da questa unità nella pluralità, con la forza dello Spirito, la Chiesa - conclude la presidente dell'Uisg - è chiamata a servire il Vangelo testimoniando uno stile nuovo di relazione. Questa apertura, incoraggiante ci ricorda che tutti siamo chiamati a diventare parte attiva di una Chiesa relazionale, inclusiva e dialogante, una Chiesa che si lascia trasformare dallo Spirito per essere espressione di comunione e fraternità, aperta a servire Dio e la gente, senza escludere nessuno".

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03 maggio 2023, 11:18