Ucraina, Caritas in prima linea: oltre 5 milioni le persone assistite in un anno di guerra
Marco Guerra – Città del Vaticano
A due giorni dal primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, Caritas Internationalis offre un bilancio dell’impegno umanitario della Confederazione Caritas del Paese devastato dal conflitto e dei Paesi limitrofi, che si sono trovate a dover fornire una prima risposta emergenziale. I numeri diffusi durante una conferenza stampa, sono la cartina di tornasole delle conseguenze di questo brutale conflitto che non ha risparmiato la popolazione civile. Oltre 5,3 milioni di persone colpite dalla violenza della guerra hanno ricevuto assistenza dalle Caritas di Polonia, Romania, Moldavia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Ungheria. L’impegno è stato ancora più intenso per le due Caritas ucraine - Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina — che da sole hanno offerto assistenza umanitaria ad un totale di 3 milioni di persone, fornendo circa 3,7 milioni di generi alimentari e non alimentari; 637.000 rifugi; 192.000 servizi di assistenza sanitaria e psicosociale; 377.000 servizi di protezione;oltre 1,5 milioni di articoli sanitari e igienici, oltre 107 mila, infine, le persone che hanno ricevuto assistenza in denaro.
Un anno di grande solidarietà
“Quest'ultimo anno è stato difficile. È stato un anno pieno di sofferenze e sfide, di dolore e perdite, di situazioni difficili. Allo stesso tempo, è stato anche caratterizzato da una grande solidarietà, da una grande espressione di speranza, di fede, di amore e di assistenza reciprocaâ€, spiega in una nota la Presidente di Caritas Ucraina, Tetiana Stawnychy. Significative e cariche di gratitudine le parole diffuse dal segretario generale di Caritas-Spes Ucraina, padre Vyacheslav Grynevych: “Ogni giorno, ogni volontario e ogni dipendente Caritas-Spes offre il proprio cruciale contributo per salvare le persone e non siamo soli in questo. Sentiamo fortemente il vostro sostegno ogni giorno. Camminate con noi in questa Via Crucis che dura da 365 giorni, e sappiamo che non ci lascerete soli in futuroâ€.
La Polonia, il Paese più coinvolto nell’assistenza
Ad un anno di distanza dall’inizio del conflitto su larga scala, la Caritas ricorda i primi concitati momenti dell’attacco russo e quando milioni di persone si sono spostate verso i Paesi confinanti in cerca di sicurezza. “Nella prima settimana del conflitto, tra le persone in fuga dall’Ucraina, circa 77.000 si sono messe in viaggio per raggiungere il confine polacco – riferisce in un comunicato Caritas Internationalis -
diversi collaboratori e volontari della Caritas erano lì presenti per accoglierli nelle Tende della Speranza, dove sono stati offerti cibo e bevande calde, medicinali, articoli per l'igiene, vestiti caldi e un posto dove riposareâ€. Ad oggi, Caritas Polonia ha consegnato oltre 15,7 milioni di pasti caldi e generi non alimentari; ha fornito servizi di protezione a circa 255.000 persone; 176.000 persone hanno ricevuto un riparo; 64.000 un sostegno sanitario e psico-sociale; e oltre 7.287 bambini hanno ricevuto servizi educativi.
Il grande sforzo di Romania e Moldavia
Uno sforzo enorme è stato profuso anche da Caritas Romania, che attualmente ha sei centri di servizi sociali per i rifugiati provenienti dall'Ucraina a Bucarest, Baia Mare, Cluj, lasi, Oradea e Sighetu Marmatiei. Ad oggi, in questo Paesee, circa 11.900 persone hanno ricevuto cibo e articoli non alimentari; 2.700 hanno ricevuto prodotti per l'igiene; 2.600 hanno trovato un alloggio; 2.500 hanno ricevuto servizi di protezione; e 537 beneficiari hanno ottenuto servizi di istruzione. Importante segnalare anche il grande impegno della Caritas in Moldavia, dove l'assistenza umanitaria si è concentrata nella capitale Chisinau e nei dintorni, dove hanno trovato ospitalità molti rifugiati. Caritas Moldavia ha fornito servizi di protezione a 135.000 persone; 34.300 hanno ricevuto generi alimentari e non; 22.600 hanno ricevuto assistenza sanitaria e psico-sociale; 10.900 hanno ottenuto un riparo; 2.700 articoli igienici.
Braccia aperte in Rep. Ceca, Slovacchia e Bulgaria
Tutte le Caritas di tutti i Paesi dell’Est Europa sono state coinvolte nell’accoglienza dei profughi ucraini che, soprattutto all’inizio del conflitto, si sono riversati in massa fuori dai confini nazionali per fuggire ai bombardamenti e alle violenze. Quindi anche la Caritas della Repubblica Ceca ha garantito protezione a circa 9000 persone; istruzione a poco meno di 1000 studenti; assistenza sanitaria a 1200 persone. E ancora in Slovacchia, Paese confinante con l'Ucraina, la Caritas, attraverso la rete diocesana, ha offerto protezione a 3500 persone; oltre 66mila pasti e garantito lo studio a quasi 8000 studenti. Infine, Caritas Bulgaria, anche attraverso i servizi parrocchiali, ha offerto servizi di protezione a 13.700 beneficiari; assistenza sanitaria a 1350 persone; un alloggio a 870 e servizi educativi per 670 studenti.
Un appello per proseguire l’assistenza
La Confederazione della Caritas dell’Est Europa chiede alla comunità internazionale gesti di ulteriore solidarietà. Il sostegno è necessario per gli sfollati in Ucraina e per quelli dei Paesi vicini, che stanno cercando di ricostruire le proprie vite. Il co-amministratore temporaneo di Caritas Internationalis, Amparo Alonso Escobar, evidenzia che l’organizzazione benefica della Chiesa Cattolica non si limita a fornire assistenza, ma accompagna le persone prima, durante e dopo le crisi, portando “speranza, calore e umanitàâ€. E per la giornata dell’anniversario dell’invasione, venerdì 24 febbraio, Caritas-Spes Ucraina invita tutti a partecipare alla preghiera della Via Crucis che sarà trasmessa alle ore 19, ora italiana, in streaming online sul canale Youtube Caritas Internationalis.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui