Una veglia di preghiera alla vigilia del viaggio del Papa in Rd Congo e Sud Sudan
Alessandro Di Bussolo e Maria Milvia Morciano - Città del Vaticano
“La visita del Papa in Sud Sudan è stata a lungo attesa ed è molto attesa. Soprattutto porterà speranza e conforto a un popolo che sta soffrendo”, sottolinea a Pope padre David Gentry, promotore della missione di Solidarity with South Sudan, iniziativa di collaborazione tra l' Unione Internazionale Superiore Generali, Uisg, e l'Unione Superiori Generali, Usg. Per rafforzare queste speranze, oggi pomeriggio alle 17.30 ci sarà una veglia di preghiera alla vigilia del quarantesimo viaggio apostolico del Papa in Repubblica Democratica del Congo e nel Sud Sudan. Presso la Basilica di San Bartolomeo all'Isola, è previsto un momento di preghiera. Promotrice dell'iniziativa sarà Solidarity with South Sudan. Le preghiere saranno in lingua inglese e francese.
"Smuovere i cuori per il Sud Sudan"
Abbiamo chiesto a padre David Gentry, sacerdote statunitense della diocesi di Stockton, California, in missione speciale a Roma e attualmente responsabile di Solidarity for South Sudan, di parlarci dell'iniziativa ma anche della missione di Solidarity.
Perché avete pensato come Solidarity with South Sudan a questa preghiera e quali frutti vi augurate possa portare in Sud Sudan la visita di Papa Francesco?
Solidarietà con il Sud Sudan organizza questo momento di preghiera per invocare la benedizione di Dio sulla visita apostolica di Papa Francesco nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sud Sudan. Abbiamo scelto di tenere il servizio di preghiera come una sorta di "veglia" la sera immediatamente precedente la partenza del Santo Padre, martedì mattina 31 gennaio. La visita del Papa in Sud Sudan è stata a lungo attesa ed è molto attesa. Soprattutto, porterà speranza e conforto a un popolo che sta soffrendo. L'espressione di vicinanza e tenerezza del Santo Padre ricorderà alle persone che Dio le accompagna nella loro sofferenza e che non sono sole. Speriamo anche che la sua visita porti una rinnovata attenzione internazionale sulla sofferenza del popolo e che possa anche smuovere i cuori di coloro che sono impegnati nella violenza e nella corruzione politica egoistica per intraprendere una profonda conversione e cercare un'altra strada per questo Paese profondamente tormentato.
Può spiegare cos'è Solidarity with South Sudan, iniziativa di collaborazione tra Uisg e Usg? Può anche descrivere alcuni dei progetti già attivati e quali avete in programma?
Solidarietà con il Sud Sudan è un’iniziativa inter-congregazionale degli ordini religiosi internazionali femminili e maschili con sede a Roma e in Europa occidentale. Nel 2006, i vescovi del Sudan hanno chiesto loro di esplorare cosa potessero fare per sostenere la popolazione di questa nazione a maggioranza cristiana e cattolica, di questo Paese ricco di promesse umane e di molte risorse naturali, ma anche profondamente tormentato da decenni di conflitti etnici e violenze tribali, oltre che da una straordinaria povertà. Nel 2009 è nata Solidarietà con il Sud Sudan e, nel corso del tempo, abbiamo avviato quattro progetti che proseguono tuttora: un istituto di formazione per insegnanti di scuola primaria, un istituto di formazione sanitaria per infermieri e ostetriche, un progetto agricolo per l'educazione all'agricoltura sostenibile e un centro pastorale che offre ritiri, conferenze, formazione per catechisti e diaconi, laboratori di guarigione dai traumi e altri tipi di servizi pastorali. Questi programmi sono avviati in tutto il Paese e uno dei nostri collaboratori pastorali, padre Mike Bassano, religioso di Maryknoll, si trova nel campo di protezione dei civili delle Nazioni Unite a Malakal, dove fornisce assistenza pastorale agli oltre 37.000 sfollati interni che vivono lì.
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