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Suor Megan Rice, S.H.C.J. (31 gennaio 1930 - 10 ottobre 2021) Suor Megan Rice, S.H.C.J. (31 gennaio 1930 - 10 ottobre 2021)  #SistersProject

Suor Megan, la religiosa che sfida la politica nucleare

La storia della suora, che insieme al trio "Trasforma ora le armi in vomeri", non da eroina ma da "seme di girasole", purifica i campi e li riempie di bellezza. Insieme a milioni di altri semi

di Chiara Graziani

Potrebbe sembrare l’epica storia della fragilità estrema di una piccolissima donna di 47 chili e 82 primavere che da sola sconfigge, in un giorno glorioso, il moloch del nucleare statunitense, forte solo della sua fede in Gesù al quale si era consacrata definitivamente attorno ai 25 anni. Potrebbe. In parte lo è. Ma sister Megan Rice, nota alle cronache per aver violato nel 2012 con due compagni di avventura spirituale e civile, il sito militare che concentrava il massimo del potenziale distruttivo atomico della superpotenza Usa, non era né sola, né fragile. Nè, verrebbe da dire, inerme nella sua pacifica azione per il disarmo. La sua storia non è finita in gloria, il giorno in cui la Corte d’appello per il sesto circuito, l’ha assolta nel 2015 dalla fantasiosa accusa di sabotaggio che le era costata un’ingiusta condanna a tre anni di carcere come punizione per essersi inginocchiata a pregare Dio nel tempio degli idoli della guerra.

Una biografia corale

Sister Megan Rice, nata in una colta famiglia cattolica newyorkese nel 1930 - “nel più profondo della Depressione”, diceva lei, che aveva sempre il cuore alla giustizia sociale e alla sofferenza dei poveri -, aveva scelto di unirsi al grande popolo degli uomini di buona volontà, cristiani, ebrei, musulmani, laici, desiderosi di pace. Tutti uniti dalla profezia di due uomini della Bibbia, Isaia e Michea, riconosciuti dalle tre grandi religioni. La guerra sparirà dalla Terra, dicono i profeti, e gli uomini “muteranno le lance in falci e le spade in vomeri”. Nessun popolo alzerà più la mano sugli altri popoli. La recente biografia di Megan non poteva che essere, dunque, una biografia corale. Quella del movimento dei Vomeri (Plowshares) che, dal 1981 al 2021, per 101 volte ha pacificamente violato i templi della proliferazione nucleare negli Stati Uniti per celebrare, letteralmente, il sacramento della trasformazione della bomba della distruzione finale, in uno strumento di vita. Pregare per trasformare, ora. Farsi arrestare per testimoniare, ora. Andare in galera per camminare, ora, con i poveri stritolati da un sistema penitenziario inumano con chi è debole.

L'azione dei tre del movimento dei Vomeri

Carole Sargent avrebbe dovuto raccontare in un libro la vita di Rice per la ricca collana People of God che la Liturgical Press (Collegeville, Minnesota) ha dedicato alle biografie di personalità cattoliche del XX secolo. Da Giovanni XXIII, Paolo VI, Papa Francesco, Oscar Romero a Dorothy Day, ogni titolo una vita. Ma sister Megan, scomparsa il 10 ottobre 2021 dopo aver attivamente collaborato alla stesura del libro, ha chiesto all’autrice qualcosa di “più ampio”. Così nella collana People of God c’è un unico titolo “Transform Now, Plowshares” che non è il nome di una singola persona, ma quello dell’azione del 2012 meditata e portata a termine da Michael Walli, Greg Boertje-Obed e Megan Rice Shcj (detti dagli amici MGM) che compaiono tutti e tre nel titolo completo, come fossero una persona sola. Insieme riuscirono a introdursi, dopo aver tagliato i reticolati ed aver marciato nella notte in un’area dove potevano essere uccisi a vista, nella Y-12 National Security Complex, di Oak Ridge, Tennessee. Un luogo dove gli Stati Uniti avevano stivato tutto l’uranio impoverito del Kazakhstan all’indomani della caduta dell’Unione Sovietica e che custodiva un potenziale nucleare in grado di devastare il mondo non una ma decine di volte. Nello zaino dei tre, fra le altre cose, del pane, candele, quattro rose bianche, la Bibbia, un martello ed una dichiarazione di messa in stato d’accusa per crimini di guerra e detenzioni di armi di distruzione di massa.

Percorrere insieme la via della trasformazione

Il libro di Sargent ci porta alla scoperta di una possibilità di trasformazione del mondo che è in marcia, ora, e che si basa sulla libera scelta di coscienza di tanti individui di percorrere insieme, come una comunità, la via della trasformazione delle armi in strumenti di pace e giustizia sociale. Una conversione di comunità che pretende di convertire, a sua volta, il mondo da un sistema economico basato sulla guerra, ad un modello che investe nella pace della casa comune. Secondo la profezia. Il movimento dei Vomeri non ha le caratteristiche di un esercito, non ha sedi, statuti, gerarchie interne. È una realtà solidale dove ognuno sostiene l’altro con le sue capacità e, nel nome della libera coscienza degli individui, pensa a come contestare al potere la blasfemia e – punto cruciale – l’illegalità della guerra.

Una delicata partita legale a scacchi

Sister Megan è entrata in questa comunità di coscienza collettiva spinta dall’amore di Cristo ed ha messo al servizio del popolo le sue armi. La fede, la cultura, la storia politica e, diceva e ripeteva, i suoi privilegi. Bianca, istruita, suora, appoggiata dalla rete Plowshares aveva più chanches di difesa e di, per così dire, attacco. Imputata con i suoi due amici, mise in stato d’accusa a sua volta, il governo, impugnando la Costituzione, il Primo emendamento, la sentenza di Norimberga, e l’accordo di non proliferazione del ’68. Una delicatissima partita legale a scacchi che costrinse il potere all’arrocco giudiziario (l’assurda contestazione di sabotaggio) e che potrebbe domani, portare allo scacco matto: il riconoscimento della produzione di armi nucleari come crimine di guerra e contro l’umanità. Sister Megan non è un’eroica, pittoresca, piccola suora che si è guadagnata una medaglia. Per usare un’immagine sua, è un seme di girasole che, crescendo, purifica i campi e li riempie di bellezza. Insieme a milioni di altri semi. Ora.

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10 gennaio 2023, 09:05