Riparte da Altamura la 55.ma Marcia Nazionale per la Pace
Marina Tomarro - Città del Vaticano
L’appuntamento per i partecipanti è al parcheggio antistante la Casa Circondariale di Altamura. Partirà da lì, davanti ad un luogo dove spesso la parola pace diventa difficile anche da pronunciare, la 55.ma Marcia Nazionale per la Pace, per poi snodarsi lungo le strade della cittadina pugliese. La manifestazione si aprirà con la preghiera iniziale di monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo della diocesi e presidente di Pax Christi. Il tema scelto è lo stesso del per la 56.ma Giornata mondiale per la pace, che si celebra domani 1 gennaio : “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid per tracciare insieme sentieri di pace”. “Stiamo chiudendo un anno non facile – spiega don Renato Sacco consigliere nazionale di Pax Christi – e il Papa ci ricorda che dobbiamo tracciare sentieri di pace, ripartendo proprio dalla dura esperienza del covid, senza chiuderci né personalmente né dal punto di vista nazionale ed internazionale, perché nessuno può salvarsi da solo, ma solo camminando insieme”
Nella memoria di don Tonino Bello
La marcia riparte nella sua formula tradizionale dopo due anni di stop proprio a causa della pandemia. Infatti l’anno scorso a Savona fu organizzata una Giornata Nazionale per la Pace. “Per noi è una grandissima gioia ricominciare proprio dalla terra di don Tonino Bello – sottolinea don Sacco – Tra poco ricorrono i trent’anni dalla morte di don Tonino e le sue parole “in piedi costruttori di pace” sono più che mai attuali. A chi ci contesta sottolineando che le guerre non si fermano con le marce, noi rispondiamo che in realtà i conflitti si fermano proprio con il risveglio delle coscienze. Mettersi in cammino vuol dire vincere l’indifferenza, e il Papa tante volte sottolinea la pericolosità del rimanere distaccati davanti alle tragedie”
Un percorso fatto a tappe
La marcia, che partirà alle 16, farà quattro tappe, dove ci saranno le testimonianze di chi lavora ogni giorno per la pace, ma anche di chi ha vissuto sulla propria pelle situazioni di guerre e conflitti, fino all’arrivo in cattedrale, previsto intorno alle 20.30, dove ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Ricchiuti. “Avremo la testimonianza di Nicoletta Dentico, responsabile del programma di salute globale di Society for International Development, che ci spiegherà l’importanza della ripartenza post Covid – evidenzia don Renato – e poi avremo delle testimonianze locali, come l’esperienza del Forno sociale di Altamura, che riunisce da una parte i produttori di grano della Murgia e dall’altro i consumatori, per un prodotto a km 0 che diventa uno sbocco lavorativo concreto per tanti giovani. Parleremo poi del problema delle armi nucleari e della loro messa al bando, rilanciando l’appello di adesione dell’Italia al Trattato per la proibizione delle Armi Nucleari, ascolteremo anche testimonianze di obiettori di coscienza provenienti dalla Russia e dall’Ucraina” .
Puglia: un’arca di pace
Ogni anno sono tantissime le persone che decidono di vivere un Capodanno differente e di partecipare a questa manifestazione. “La marcia ha una storia lunghissima che inizia nel 1968, con Paolo VI e la prima marcia a Sotto Il Monte – spiega don Sacco – Con noi ci sarà sicuramente monsignor Luigi Bettazzi, padre conciliare e già presidente di Pax Christi, che ha 99 anni e le ha fatte tutte! Poi ci saranno le associazioni del territorio che hanno collaborato alla realizzazione, i gruppi scout regionali, le associazioni laiche che operano per la pace e tutte quelle persone, che come diceva don Tonino Bello, credono che questa magnifica regione debba essere un’arca di pace e non un’arco di guerra”
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui