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Madagascar, i vescovi: “Non siano corruzione e violenza a guidare le nostre vite”

La Conferenza episcopale del Paese africano, nel suo messaggio per l’Avvento diffuso domenica scorsa, ha chiamato la popolazione cattolica malgascia ad essere testimone di solidarietà nella società e ambasciatrice di Cristo come San Paolo, e ha invitato le autorità ad agire con coscienza non sfruttando la povertà della popolazione

Anna Poce – Citta del Vaticano

“Voi leader a tutti i livelli, ascoltate il dolore della gente e non sfruttate la sua povertà”. Queste le parole dei vescovi del Madagascar nel loro messaggio per l’Avvento, diffuso sulla pagina web dell’episcopato lo scorso 27 novembre al termine della loro assemblea plenaria. “Basta approfittarsi l’uno dell’altro”, affermano i presuli, invitando tutti “ad essere testimoni di solidarietà nella società in cui viviamo, secondo i nostri mezzi e le nostre possibilità”, nonché come San Paolo, ambasciatori di Cristo. In quanto cristiani, leader e popolazione, si legge, occorre "rispettare il bene comune ed evitare provocazioni e insulti reciproci che non portano pace e non risolvono le difficoltà".

L'incontro con Papa Francesco

I presuli riferiscono, inoltre, di essere stati incoraggiati da Papa Francesco, che hanno incontrato nella loro visita ad Limina alla fine di ottobre in Vaticano, a rimanere sempre in contatto con tutti e a camminare insieme al popolo. Il Pontefice che, dicono i vescovi, non ha dimenticato la nazione malgascia e l’accoglienza ricevuta durante il viaggio apostolico compiuto nel Paese nel settembre 2019, pur mostrando contentezza per l'abbondanza di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa e per l'impegno nelle opere sociali, “ci ha chiesto di trasmettere un messaggio affinché il popolo malgascio torni ai suoi valori che, purtroppo, sembrano progressivamente scomparire, a causa di numerosi fatti”.

La famiglia, primo luogo di formazione 

Dinanzi, dunque, alle provocazioni e alla mancanza di rispetto sui diversi mezzi di comunicazione, dinanzi alla corruzione, all’impunità di alcune categorie di persone, alla distruzione del settore dell’istruzione e agli incendi nelle aree protette, i presuli invitano i fedeli a vivere ogni giorno il Vangelo in modo concreto. “Non lasciamo che la corruzione e la violenza guidino le nostre vite” affermano, e “facciamo in modo che ogni famiglia sia il primo luogo di educazione, fonte di cambiamento per formare persone oneste che hanno timore di Dio e si preoccupano del loro prossimo”.

Dio, fonte di ogni bontà

In questo periodo di Avvento, la Chiesa del Madagascar, ricordando che “siamo noi a costruire la società in cui ci troviamo”, e a cambiarne il volto “attraverso la conversione individuale”, chiama tutti i cattolici a rivestirsi della grazia di Gesù Bambino, per essere in grado di “ascoltare sempre la propria coscienza, allontanarsi dal male e vivere il bene”, nella consapevolezza che solo “in Dio, fonte di ogni bontà, possiamo attingere il bene di cui abbiamo bisogno nella nostra vita quotidiana”.

Un 2023 vissuto nella sicurezza, nella pace e nella serenità

Prima di concludere e di augurare sicurezza, pace e serenità per il nuovo anno, i vescovi annunciano l'arrivo nel 2023 di un nuovo nunzio apostolico che vivrà e lavorerà in Madagascar. Quindi, invitano i fedeli a prepararsi alla celebrazione della nascita del Signore, contemplando “Gesù, Figlio di Dio, fatto uomo, fragile bambino nella mangiatoia”, affidando a Lui, che ha sopportato tutte le sofferenze, le battaglie quotidiane e moltiplicando gli sforzi “per vivere felicemente, come il Signore ha voluto fin dalla nostra creazione”.

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02 dicembre 2022, 09:00