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Nicaragua: monsignor Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa, da 14 giorni bloccato dalla polizia nel palazzo episcopale. Nicaragua: monsignor Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa, da 14 giorni bloccato dalla polizia nel palazzo episcopale.  

I vescovi di Ecuador e Brasile al fianco della Chiesa perseguitata del Nicaragua

I presuli dei due Paesi latino-americani hanno denunciato la dura repressione subita dalla comunità ecclesiale per mano del governo sandinista e hanno chiesto un sistema democratico più giusto per il Paese

Pope

Una è stata inviata dai vescovi dell'Ecuador ai presuli del Nicaragua, Paese in cui i cattolici "subiscono - si legge - le più dure persecuzioni e repressioni per la loro fedeltà al Vangelo della vita, della libertà, della giustizia e della pace". I pastori ecuadoriani hanno anche espresso la loro particolare vicinanza a monsignor Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa, che da due settimane è bloccato dalla polizia antisommossa nel palazzo episcopale insieme a sacerdoti, seminaristi e laici. Questa situazione di vessazione è aggravata dalla decisione del governo del presidente Daniel Ortega di chiudere oltre dieci stazioni radio cattoliche e di cancellare la programmazione televisiva prodotta dalla Chiesa. Arrestati anche tre sacerdoti con il vescovo Rolando Álvarez, della diocesi di Matagalpa, confinato nella curia diocesana. 


Dall'Ecuador incoraggiamento e preghiere

La lettera, indirizzata a monsignor Carlos Enrique Herrera, vescovo di Jinotega e presidente della Conferenza episcopale nicaraguense, incoraggia a sperare "in giorni migliori per tutti i poveri e gli emarginati della società nicaraguense in un sistema democratico più libero, più giusto e più fraterno". Inoltre, oltre a impegnarsi a pregare per la Chiesa assediata, gli ecuadoriani hanno espresso al presule la loro "convinzione che il Signore della storia continuerà ad accompagnare e sostenere il suo lavoro profetico e pastorale in mezzo a un popolo che domanda il rispetto e la difesa dei suoi diritti umani fondamentali". La dichiarazione, datata 15 agosto, è firmata a nome di tutti i vescovi dell'Ecuador da monsignor Luis Cabrera, arcivescovo di Guayaquil e presidente della Conferenza Episcopale Ecuadoriana (Cee); monsignor Alfredo Espinoza, arcivescovo di Quito e vicepresidente della Cee; e  monsignor David de la Torre, vescovo ausiliare di Quito e segretario generale della Cee.

La preoccupazione dei vescovi brasiliani

Anche i vescovi del Brasile seguono con tristezza e preoccupazione gli eventi che stanno segnando la vita della Chiesa in Nicaragua. "Ci sentiamo profondamente uniti ai nostri fratelli vescovi e a tutto il popolo nicaraguense", ha dichiarato la presidenza della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) in una lettera inviata lo scorso lunedì 15 a monsignor Carlos Enrique Herrera Gutiérrez, vescovo di Jinotega e presidente della Conferenza Episcopale del Nicaragua. I presuli brasiliani invitano il Buon Dio a portare pace e giustizia", si legge nella lettera, riferendosi agli "eventi che hanno segnato la vita della Chiesa in Nicaragua". Nelle ultime settimane, si segnalano anche aggressioni e distruzioni di immagini e simboli religiosi cattolici.

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18 agosto 2022, 11:00