Paolo Pezzi: il Papa in Kazakhstan, un viaggio importante per i cattolici russi
Pope
L’Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca ha organizzato un pellegrinaggio in occasione della per partecipare al settimo Congresso mondiale dei leader delle religioni mondiali e tradizionali, un evento a favore della pace e contro l’uso della religione per giustificare i conflitti.
Il pellegrinaggio, che si svolgerà sul motto “Siamo testimoni dell’unità”, inizierà da Mosca il 12 settembre: prima tappa è Omsk, città russa della Siberia. I pellegrini, il giorno dopo, raggiungeranno Karaganda, in Kazakhstan, e da qui si recheranno a Karlag, uno dei gulag sovietici più estesi in cui, tra il 1930 e il 1960, decine di migliaia di internati hanno perso la vita. Luogo di martirio anche per tanti cristiani, compresi i russi. Il 14 settembre il gruppo si trasferirà a Nur-Sultan per partecipare alla Messa presieduta da Papa Francesco nel Piazzale dell’Expo. Il 15 settembre inizierà il viaggio di ritorno per Mosca.
Per monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, intervistato dalla redazione russa di Radio Vaticana-Pope, si tratta di un pellegrinaggio molto significativo che vuole esprimere la vicinanza dei cattolici russi a Papa Francesco nel contesto della sua visita in Kazakhstan. Queste le parole di monsignor Pezzi:
La visita del Papa in Kazakhstan è molto importante per noi fedeli cattolici russi. Innanzitutto perché non sappiamo se e quando potrà venire il Papa da noi e il Kazakhstan è il Paese più vicino a noi tra quelli visitati dal Papa e quindi è una grande occasione, anche perché verso il Kazakhstan è possibile muoversi con una certa libertà. Inoltre, è anche la possibilità di potere esprimere la nostra fedeltà, la nostra sequela e soprattutto il nostro amore al Papa, perché i russi amano il Papa. Ecco: questo è quello che ci muove nell’andare in pellegrinaggio incontro a Papa Francesco.
Sul c’è l’invito a partecipare al pellegrinaggio e oltre al programma sono riportate le parole di monsignor José Luis Mumbiela Sierra, vescovo della diocesi di Santissima Trinità ad Almaty, in Kazakhstan, e presidente dei vescovi dell'Asia centrale, intervistato da Pope:
“Non siamo pellegrini alla ricerca di un'unità irraggiungibile ma testimoni di un'unità che è già vissuta nei nostri cuori, perché l'unico Dio abita nelle nostre anime e ci invia affinché tutti coloro che sono stati creati a sua immagine e somiglianza possano godere la sua vita e il suo amore”.
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