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Suor Patricia Murray, Segretaria Esecutiva della UISG Suor Patricia Murray, Segretaria Esecutiva della UISG 

UISG lancia la campagna di advocacy #NewLeaders

L’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG), che rappresenta oltre 600.000 religiose che operano a sostegno delle comunità nell’ambito della salute, della lotta alla fame e dell’assistenza all’infanzia, ha lanciato oggi una nuova campagna “per mostrare l’impegno delle suore nell’affrontare le sfide dello sviluppo internazionale”

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Le suore cattoliche come modello di leadership per il cambiamento, grazie alla loro esperienza secolare di sostegno alle persone vulnerabili e ai margini del mondo, anche durante la pandemia di Covid-19. È questo modello eccezionale di impegno comunitario, basato sulla “presenza, l’incontro e il servizio”, tra le persone più colpite dalla povertà, dallo sfruttamento e dal cambiamento climatico, che si propone di valorizzare la UISG, lanciando oggi la campagna di advocacy #NewLeaders. Campagna che si affianca alla nuova iniziativa Sorelle, l’Advocacy Globale delle Superiore Generali, che mira a rafforzare l’impatto delle religiose e ad assicurarsi che vengano ascoltate le loro voci, nonché quelle di coloro che vivono ai margini nel dialogo sullo sviluppo.

“Leadership for change”

La campagna #NewLeaders è stata lanciata oggi con la pubblicazione di un video dal titolo “Leadership for change”, che si interroga sul ruolo delle suore come leader, anche in vista del vertice del G7, previsto a partire dal 26 giugno, e dopo la partecipazione dei rappresentanti della UISG al World Economic Forum di Davos. Le sorelle si chiedono come possano trasformare il concetto di leadership in modo da mettere al centro del proprio lavoro i più vulnerabili, e non i più forti, e quali siano le vulnerabilità da abbracciare in questo viaggio di trasformazione.

L’esercizio della leadership

Suor Patricia Murray, Segretaria Esecutiva della UISG, affrontando la tematica della leadership, ha parlato di una chiamata “alla creazione di una sorellanza globale” per rispondere alle necessità “provenienti dai margini geografici ed esistenziali del mondo”.  “Le persone hanno fame e sete di un significato e un obiettivo, di pace e riconciliazione, di comunità e rispetto reciproco” ha affermato la religiosa, evidenziando il bisogno, dunque, come leader, di “coltivare i piccoli semi da cui nasce nuova vita: per esempio l’empatia e l’apertura al prossimo, il rispetto e l’arricchimento reciproco, l’incontro e l’accoglienza dello straniero, la comprensione e la celebrazione della differenza”. Nell’ambito della discussione, suor Jane Wakahiu, vicepresidentessa associata delle operazioni presso la Conrad N. Hilton Foundation, ha sottolineato che “una nuova leader deve basarsi sulla propria fede, sulla preghiera, sulla consapevolezza di sé e sull’umiltà; deve incarnare costantemente una leadership condivisa e una visione; deve ascoltare con tenerezza e apertura, camminando accanto a coloro che sta guidando, in modo solidale”.  Infine, suor Jane ha parlato di “capacità di dialogare e riflettere prima di agire, promuovendo la dignità di ogni persona”. “Le nuove leader - ha concluso - devono rimanere positive, energiche e fiduciose anche nei momenti difficili, fungendo da guida e camminando accanto alle loro comunità, mantenendo una presenza compassionevole”.

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22 giugno 2022, 11:51