ҽ

Il comboniano padre Pierre Latevi nella missione nella zona di Mungbere Il comboniano padre Pierre Latevi nella missione nella zona di Mungbere

RDCongo, i pigmei e i comboniani: un impegno lungo 50 anni

Nel nord-est del Paese africano che accoglierà Francesco dal 2 al 5 luglio prossimo, al confine con la foresta pluviale, la famiglia comboniana aiuta la popolazione pigmea ad inserirsi nel tessuto sociale attraverso un ricco programma di scolarizzazione. Grazie a padre Pierre Latevi conosciamo questa realtà e i suoi protagonisti

Emiliano Sinopoli - Città del Vaticano

Fino a cinquant’anni fa, la popolazione pigmea della Repubblica Democratica del Congo - dove il Papa sarà il prossimo luglio -  viveva emarginata ai confini della foresta, vittima di pregiudizi. I primi padri comboniani si impegnarono ad aiutarla per integrarla nel tessuto sociale, ma con difficoltà che rimangono ancora oggi. “Non è facile, anzitutto, individuare i pigmei all’interno della foresta, e poi approcciarsi a loro”, spiega a Pope padre Pierre Latevi, missionario comboniano di nazionalità togolese, parlando del progetto di scolarizzazione che la famiglia religiosa cui appartiene ha promosso nella zona di Mungbere, nel nord-est del Paese. “Spesso - prosegue - ci chiediamo quale possa essere la loro reazione di fronte a un individuo che non appartiene alla loro etnia. Un'altra difficoltà è la lingua parlata. Per questo è necessario trovare un buon interprete in ogni villaggio”.

Guarda l'intervista a padre Pierre Latevi

L'origine della missione: l'opera di padre Lombardo 

Padre Pierre, promotore dell’iniziativa, racconta che questo progetto di scolarizzazione, deve molto all’opera missionaria di padre Pietro Lombardo. “Padre Pietro - riferisce il missionario - anch’egli comboniano, nel 1981 avviò proprio a Mungbere la sua nuova missione: è qui che fece il primo tentativo di ‘convivenza’ con i pigmei della foresta pluviale dell’Ituri. Dopo i primi difficili approcci fatti assieme ad un catechista - continua - riuscì a raggiungere anche i più ritrosi e a fare accettare la loro presenza. L’anno successivo, nel 1982, la Direzione Generale dei Comboniani inserì la sua attività nella programmazione della Congregazione”.

I bimbi congolesi impegnati a scuola
I bimbi congolesi impegnati a scuola

Le urgenze: analfabetizzazione e dispersione scolastica

Soltanto negli ultimi 20 anni ha avuto inizio un programma di scolarizzazione, sanitario e di sviluppo che coinvolgesse direttamente i Pigmei. “La percentuale di iscrizione dei bambini e degli adolescenti nelle scuole è ancora molto bassa - osserva padre Pierre -  in particolare nell'istruzione secondaria, dove sono quasi del tutto assenti. Il tasso di analfabetismo ovunque è superiore al 97% e quello delle donne è intorno al 99%”. Al di là del fatto di dover subire un atteggiamento discriminatorio - aggiunge il religioso - altri fattori aggravanti nel processo di abbandono scolastico sono i matrimoni in età precoce, l'alcolismo e la dipendenza dalle droghe”.

Pierre Latevi, missionario comboniano che opera nella cittadina di Mungbere, nel nord-est della Rd del Congo
Pierre Latevi, missionario comboniano che opera nella cittadina di Mungbere, nel nord-est della Rd del Congo

Scuole “ORA”: osservare, riprodurre e assimiliare

“Nei villaggi in cui si trovano i campi pigmei - riporta ancora il comboniano - abbiamo realizzato delle scuole denominate ‘ORA' (Observe, Reproduce and Assimilate) per tutti i bambini dai 6 ai 10 anni. Oltre alle discipline scolastiche di base, organizziamo anche dei corsi per la coltivazione dei campi e l’allevamento del bestiame. Alla fine del ciclo scolastico - spiega - tutti gli studenti, prima di andare in collegio, devono sostenere un esame di ammissione”. Nel centro di Mungbere i Missionari Comboniani hanno costruito un collegio che attualmente ospita circa 110 ragazzi. “Questa struttura - commenta padre Latevi - sebbene sia stata costruita per i ragazzi pigmei, lascia le porte aperte anche ai giovani di etnia Bantu, l’altra popolazione che popola questa zona, per promuovere l'integrazione”.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

07 marzo 2022, 08:00