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Alluvione in Malawi per il passaggio del ciclone Ana Alluvione in Malawi per il passaggio del ciclone Ana 

Ciclone Ana. I vescovi del Malawi: serve uno sforzo comune per ripartire

L’appello della Conferenza episcopale del Paese alle agenzie umanitarie e alle persone di buona volontà affinché aiutino a risollevarsi il Malawi, colpito il 24 gennaio scorso, dal ciclone Ana

Anna Poce - Città del Vaticano

Il ciclone Ana, abbattutosi sul Malawi meridionale e centrale, il 24 gennaio, ha colpito 20 distretti del Paese su 28, interessando più di 870 mila persone e provocando lo sfollamento di 100 mila individui. Secondo i primi dati sarebbero 32 le morti accertate, 20 i dispersi e oltre 150 i feriti. Le inondazioni hanno distrutto case, proprietà, fattorie, ucciso il bestiame e danneggiato oltre mille ettari di campi coltivati a Chikwawa, il distretto più colpito insieme a quello di Nsanjie.

Appello dei vescovi

In una dichiarazione rilasciata il 27 gennaio dal presidente dell'episcopato, monsignor Thomas Msusa, arcivescovo di Blantyre - riporta Amecea -, i vescovi hanno espresso la loro vicinanza a tutte le vittime del disastro. Lavorando principalmente con le comunità rurali, si sono detti preoccupati in particolar modo per i poveri del Paese, i più interessati dalla tempesta, già in difficoltà a causa dei problemi socio-economici della nazione. Hanno quindi espresso apprezzamento per il presidente del Malawi, Lazarus McCarthy Chakwera, che in un comunicato ha dichiarato immediatamente lo stato di emergenza nazionale. “Speriamo e preghiamo – ha osservato monsignor Msusa - che ci sia buona volontà e sostegno da parte dei nostri partner donatori e che il disastro venga affrontato seriamente e con urgenza". 

Necessaria una risposta rapida

Anche il direttore dei servizi sociali della Conferenza episcopale del Malawi, padre Ted Chigamba, ha chiesto sforzi più concertati nel rispondere all'impatto del ciclone, che ha ridotto all’indigenza un gran numero di persone. “Dobbiamo occuparci urgentemente - ha affermato - dei bisogni della gente: cibo, acqua, vestiti e articoli per l'igiene. Allo stesso tempo, dobbiamo anche affrontare le avversità a lungo termine nei settori dell'istruzione e del benessere sociale, solo per citarne alcuni. Quindi, guardando a questa situazione precaria, dobbiamo collaborare per affrontare tutta questa desolazione", ha concluso padre Chigamba.

Il coordinatore nazionale del Catholic Development Commission in Malawi  (CADECOM), Chimwemwe Sekunda, ha poi invitato il governo ad accelerare i suoi programmi di recupero post disastro per ottenere un rapido ripristino della normalità e ha fatto appello a tutte le persone di buona volontà affinchè diano un loro contributo.

Boniface Chibwana, il coordinatore nazionale della Commissione cattolica per la giustizia e la pace, ha chiamato a prestare attenzione anche alle questioni dei diritti umani. "Dove abbiamo un disastro di questa portata – ha sottolineato -, le violazioni dei diritti sono molto comuni”. Chibwana ha quindi invitato tutti a valutare la situazione e ha esortato a collaborare nell'interesse del Paese.

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07 febbraio 2022, 15:17