La figura di Makarios III nella storia di Cipro
Tiziana Campisi ¨C Città del Vaticano
È considerato fra le più importanti personalità della storia contemporanea di Cipro. Monaco, poi vescovo e primate della Chiesa ortodossa dell¡¯isola, è stato, nel secolo scorso, leader del movimento politico che voleva l¡¯unione con la Grecia e primo presidente della Repubblica di Cipro. Si è adoperato per l¡¯integrazione della comunità greca e della comunità turca e con lui Cipro è stata ammessa all¡¯Onu. Makarios III voleva essere il presidente di tutti e affermava che ogni cittadino ha eguali diritti, senza distinzione etnica né religiosa. Nella sua terra natale rimane una figura controversa. La sua presidenza ha visto l¡¯interferenza sia greca che turca, nonché lotte e violenze tra le due comunità presenti nell¡¯isola, e l¡¯intervento delle forze di pace delle Nazioni Unite. Ha preferito sempre la negoziazione e ha provato a risolvere i contrasti fra le due anime dell¡¯isola cercando di conciliarne le diversità.
Arcivescovo e politico
Al secolo Michaíl Christodulu Mùskos, Makarios III, è nato a Panayia, nel distretto di Pafo, il 13 agosto 1913. Entrato, all¡¯età di 13 anni, nel Monastero di Kykkos, ha proseguito la sua formazione scolastica a Nicosia, dove il 7 agosto 1938 è stato ordinato diacono scegliendo il nome di Makarios. In quello stesso anno ha iniziato gli studi universitari in teologia e diritto all¡¯università di Atene, dove si è laureto nel 1942. Ordinato presbitero nel 1946, ha approfondito gli studi in sociologia e religione a Boston. Nel 1948 è stato eletto vescovo di Kítion, due anni dopo arcivescovo di Cipro - dunque a capo della Chiesa ortodossa dell¡¯isola - assumendo il nome di Makarios III. In quegli anni l¡¯isola era una colonia britannica, con una popolazione per l¡¯82% di etnia greca e per il 18% turca. Come molti personaggi pubblici della comunità greco-cipriota, fu un attivo sostenitore dell¡¯unione (·¡²Ô¨²õ¾±²õ) di Cipro alla Grecia e per questo venne eletto a capo del movimento dei 400mila ciprioti di stirpe ellenica che volevano far parte della loro madrepatria. Makarios abbracciò con entusiasmo il suo duplice ruolo di arcivescovo ed etnarca e divenne una figura molto popolare tra i greco-ciprioti. Erano contrari alla enosis i turchi, che invece volevano una Cipro divisa, e gli inglesi, che propendevano per la creazione di uno Stato autonomo nell¡¯ambito del Commonwealth, anche per mantenere le loro basi militari nell¡¯isola.
Primo presidente della Repubblica di Cipro
Il 20 agosto 1955 la Grecia chiese alle Nazioni Unite l¡¯applicazione del principio di autodeterminazione per il popolo di Cipro. Makarios appoggiò l¡¯iniziativa mentre la comunità turca dell¡¯isola, sostenuta da Ankara, l¡¯avversò. Ma intanto l¡¯Organizzazione Nazionale dei Combattenti Ciprioti (Ethniki Organosis Kyprion Agoniston ¨C EOKA) aveva avviato una campagna militare terroristica anti-britannica e il bilancio fu di un centinaio di vittime. L¡¯arcivescovo Makarios era visto come uno dei principali simpatizzanti della causa degli insorti. Il governatore britannico, Sir John Harding, tentò una mediazione, ma Makarios venne identificato con l¡¯insurrezione della comunità greca e i colloqui si interruppero senza alcun accordo. Visto con sospetto dalle autorità britanniche, il 9 marzo 1956 fu esiliato nell¡¯isola di Mahé, alle Seychelles. Venne rilasciato un anno dopo, con il divieto di rientrare a Cipro. Raggiunta Atene, cercò ancora di promuovere l¡¯unione di Cipro con la Grecia, partecipò in merito all¡¯Assemblea generale delle Nazioni Unite e si adoperò per la libertà del suo popolo. Ma, sotto la presidenza di Costantino Karamanlis, la Grecia abbandonò il progetto dell¡¯enosi a favore dell'indipendenza cipriota, mentre nell¡¯isola la situazione precipitava. Nel dicembre 1958 rappresentanti di Grecia e Turchia avviarono colloqui diretti sulla questione cipriota; per la prima volta, fu discussa dalle due parti l¡¯idea di una Cipro indipendente e successivamente, insieme al Regno Unito, venne stilato un accordo di compromesso sull¡¯indipendenza della Repubblica di Cipro. Ai diversi colloqui prese parte anche Makarios. Si giunse così, il 19 febbraio 1959, al Trattato di Zurigo che sancì l¡¯indipendenza di Cipro. L¡¯1 marzo Makarios fece ritorno nell¡¯isola, dove la sua popolarità non era venuta meno, e il 13 dicembre, alle prime elezioni presidenziali conquistò i 2/3 dei voti e divenne capo dello Stato. Coltivò buoni rapporti con la Turchia e la Grecia, conservò ottime relazioni con Londra, entrò a far parte del Commonwealth e si adoperò per l¡¯integrazione delle due comunità, greca e turca. Tuttavia i contrasti non vennero meno e sfociarono nella violenza.
Gli anni più difficili e la sua morte
Il 4 marzo 1964 le Nazioni Unite autorizzarono l¡¯invio di caschi blu, ma le cose non migliorarono. Seguirono anni difficili. Nel 1968, alle nuove presidenziali, Makarios venne rieletto con il 96% dei voti. Nelle sue prime dichiarazioni affermò che il problema di Cipro non poteva essere risolto con la forza e che necessitava, semmai, di diplomazia all¡¯Onu e aggiunse, inoltre, di volere uno Stato unitario in cui tutti i cittadini godessero di uguali diritti. Ma all¡¯inizio degli anni ¡®70 Cipro conobbe il terrorismo; le principali azioni furono rivendicate dalla EOKA B, una formazione paramilitare. Nacquero, poi, tre nuovi giornali politici a favore dell¡¯unificazione di Cipro con la Grecia. Tutto ciò indebolì la politica di Makarios che, tra l¡¯altro, nella primavera del 1972 dovette fronteggiare i tre vescovi dell¡¯isola. I presuli chiedevano le sue dimissioni affermando che i suoi doveri temporali violavano il diritto canonico. Makarios rimosse i tre vescovi e portò il loro numero a cinque, riducendo in questo modo il loro potere. Nel 1974 i rapporti tra Grecia e Cipro precipitarono: Makarios tentò di liberarsi del controllo di Atene che però rispose il 15 luglio con un colpo di Stato nell¡¯isola. Il presidente dovette lasciare Cipro e raggiunse Londra, da dove lanciò un appello all¡¯Onu denunciando l¡¯accaduto. Ma intanto la Turchia approdò sulla costa nord e installò delle basi sull¡¯isola. Colta alla sprovvista, la giunta militare di Atene si sciolse e così pure il governo formato a Cipro. Venne ripristinato il governo legittimo, ma Makarios rimase a Londra, convinto che la situazione si sarebbe evoluta. E infatti l¡¯esercito turco invase ancora Cipro da nord, allargò le basi già conquistate e occupò stabilmente la parte settentrionale dell¡¯isola. Makarios poté tornare a Cipro all¡¯inizio del 1975, forte del parere dell¡¯Onu che aveva dichiarato illegittima l¡¯autoproclamata Repubblica Turca di Cipro Nord, riconoscendo quello del presidente eletto nel 1968 come l¡¯unico governo legittimo dell¡¯intera isola. Makarios si batté per il ricongiungimento dell¡¯isola, ma morì il 3 agosto 1977, in seguito a un attacco di cuore. Al suo funerale, nella Cattedrale di San Giovanni, a Nicosia, parteciparono 182 rappresentanti di 52 Paesi e 250mila cittadini - quasi la metà della popolazione greco-cipriota dell¡¯epoca - sfilarono davanti al suo feretro. È stato sepolto, come aveva chiesto, sul monte Throni, vicino al Monastero Kykkos.
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