蜜桃交友

Tiziana Campisi 鈥� Città del Vaticano

鈥淐rediamo che insieme al suono delle campane delle chiese dovrebbe risuonare la voce della speranza, dell鈥檃more, della pace, della riconciliazione e della fraternità. La nostra fiducia in Dio è salda e siamo certi che questo momento buio verrà meno鈥�: è quanto scrive la Conferenza dei vescovi cattolici dell鈥橢tiopia in un incoraggiante messaggio a tutto il clero cattolico, ai religiosi e alle religiose, ai laici e alle persone di buona volontà intitolato: 鈥淒io asciugherà ogni lacrima dai loro occhi...鈥�. I presuli, che hanno tenuto la 52.ma assemblea plenaria dal 13 al 16 novembre per discutere della situazione attuale del Paese, dallo scorso anno teatro di sanguinosi conflitti che hanno generato una grave crisi umanitaria e un鈥檕ndata di profughi verso il Sudan, e della risposta della Chiesa di fronte alle difficoltà che la popolazione sta vivendo, ricordano le diverse dichiarazioni e gli appelli lanciati per promuovere il dialogo e far cessare le ostilità.

La situazione in Etiopia

Tutto ha avuto inizio più di un anno fa, quando il partito al governo nella regione del Tigray si è opposto al rinvio delle elezioni programmate per il 29 agosto e ha proceduto ugualmente all鈥檕rganizzazione di una consultazione elettorale per il rinnovo delle istituzioni regionali. Da allora le relazioni tra governo federale e governo regionale si sono incrinate e il primo ministro Abiy Ahmed il 4 novembre ha ordinato un鈥檕ffensiva militare dopo che il Fronte popolare per la liberazione del Tigray era stato ritenuto responsabile di aver attaccato una base militare a Dansha, con l鈥檕biettivo di trafugare armi e munizioni e accusato di tradimento e terrorismo. L鈥檕biettivo del Governo era avviare una campagna militare per riportare l鈥檕rdine, ma a tutt鈥檕ggi i combattimenti non sono cessati innescando una crisi umanitaria senza precedenti. Secondo un rapporto della Commissione etiope per i diritti umani e dell鈥橴fficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, dal novembre 2020, quando è iniziato il conflitto armato, a giugno di quest鈥檃nno, sono stati perpetrati violazioni e abusi, tra cui omicidi, esecuzioni extragiudiziali, torture e vessazioni d鈥檕gni genere contro i civili. Ciò ha provocato circa due milioni di sfollati e un numero imprecisato di vittime. Si è aperta dunque una nuova emergenza umanitaria e si temono ripercussioni del conflitto nella vasta regione del Corno d鈥橝frica. L鈥檈scalation del conflitto in Etiopia, infatti, sta seriamente minando il ruolo politico di Addis Abeba nell鈥檃mbito dell鈥橴nione africana che è alle prese con l鈥檈mergenza Covid-19 e la conseguente crisi economica che sta affliggendo molti Paesi del continente.

Il dolore dei vescovi e l鈥檌nvito alla preghiera

I vescovi etiopi rimarcano che 鈥渓a guerra porta sempre devastazione, perdita di vite umane, perdite di beni, disgregazione della comunità, sfollamenti e altre crisi umane correlate鈥�, e ancora 鈥減orta crisi emotive, sociali, economiche nella società e questo è ciò che sta accadendo in Etiopia鈥�. 鈥淧arecchi hanno perso la vita, tanti sono sfollati, altri hanno perso le loro proprietà, diversi sono in carcere - aggiungono i presuli - molte ragazze e donne subiscono violenze; l鈥檃rmonia sociale che esisteva tra le persone è stata gravemente compromessa. Numerose persone vivono nella paura e nell鈥檌ncertezza. Queste situazioni strazianti ci provocano grande dolore e tristezza鈥�. La Conferenza episcopale che 鈥渓a preghiera è sicuramente uno degli strumenti più potenti per determinare il cambiamento鈥�, perché apre i cuori a Dio 鈥渆 gli uni agli altri, infonde speranza鈥�, 鈥渁iuta a evitare l鈥檌ncitamento all鈥檕dio鈥�, consente di vedere le cose da una prospettiva diversa, 鈥渄issipa i pregiudizi, i rancori e la cattiva volontà che possiamo covare dentro di noi鈥�, aiuta a vedere un fratello, una sorella nel prossimo. 鈥淎bbiamo certamente bisogno di preghiera in questo momento - insistono i presuli - preghiera per il nostro Paese, preghiera per coloro che prendono decisioni importanti per la vita dei cittadini di questo Paese, preghiera per coloro che soffrono la fame, la sete, la malattia, il rifiuto, la mancanza di beni di prima necessità, per coloro che sono sfollati e imprigionati鈥�.

La Chiesa in aiuto alla popolazione

I vescovi esortano poi i cristiani ad essere persone di pace e di fede e ad un esame di coscienza. 鈥淟a via della pace riconcilia i conflitti e rigenera la bellezza della fraternità, che sana tutte le ferite - considerano i presuli che invitano al dialogo. 鈥淯na cultura del dialogo dovrebbe essere incoraggiata nella società鈥� proseguono, precisando che in un eventuale dialogo nazionale inclusivo la Chiesa è pronta a dare il proprio contributo. 鈥淐ome leader religiosi la nostra voce sarà una voce che promuove la fraternità, l鈥檜nità tra le comunità - affermano - una voce che dia speranza alle persone che soffrono e che influenzi la società con il nostro buon modello di amore fraterno鈥�. La Conferenza episcopale, ricordando che la Chiesa cattolica ha svolto un ruolo chiave nella risposta alla crisi umanitaria nel Paese, assicura poi saranno intensificati gli sforzi per aiutare le persone che soffrono e che verranno stanziati circa 2 milioni di euro, grazie a partner della Chiesa, istituzioni cattoliche locali e fedeli cattolici, per sostenere quanti si trovano in difficoltà a causa della guerra e di altre crisi che stanno dilaniando la nazione.

L鈥檃uspicio che il Natale sia una celebrazione della pace

Citando poi le parole di Papa Francesco del 4 dicembre scorso, pronunciate durante il viaggio apostolico in Grecia, all鈥橧ncontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico nel Palazzo presidenziale di Atene, quando ha dichiarato che 鈥渓e sofferenze ci accomunano e riconoscere l鈥檃ppartenenza alla stessa fragile umanità sarà di aiuto per costruire un futuro più integrato e pacifico鈥� invitando a trasformare 鈥渋n audace opportunità ciò che sembra solo una malcapitata avversità鈥�, i vescovi raccomandano a tutti i cattolici e alle persone di buona volontà di 鈥渃hiedere la grazia di credere che con Dio le cose possono cambiare davvero鈥�, perché Dio scaccerà le paure e guarirà le ferite. Infine i presuli invocano la grazia della speranza, che ravviva la fede e ravviva la carità e auspicano che il Natale possa essere una gioiosa celebrazione della pace e della riconciliazione.