ҽ

Messaggio del cardinale Charles Maung Bo per l'Avvento Messaggio del cardinale Charles Maung Bo per l'Avvento 

Avvento in Myanmar. Il cardinale Bo: “Speranza e pace basate sulla giustizia"

In un accorato messaggio in preparazione al Natale l'arcivescovo di Yangon e presidente della Conferenza episcopale, chiama tutti i fedeli e i cittadini birmani al coraggio della non violenza e a lasciare che la profezia di Isaia diventi una realtà: “Trasformeranno le loro spade in vomeri d'aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione”

Anna Poce – Città del Vaticano

"Viviamo in tempi difficili. Il profeta Isaia ha una frase memorabile che riflette la nostra condizione: ‘Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse'”. (Is. 9:2). Con questa frase di Isaia, il cardinale Bo inizia il suo messaggio per l’Avvento 2021, stagione di attesa del “Principe della Pace, Gesù” e stagione di speranza. La terra tenebrosa di cui parla il profeta - fa notare il porporato -, “ogni cuore in Myanmar” potrebbe pensare sia proprio la nostra terra. "Questa è la valle di lacrime. La violenza degli ultimi 10 mesi ha offeso la sensibilità del mondo”.  Il cardinale ricorda come dopo il colpo di Stato militare del 1° febbraio, coloro che avrebbero dovuto custodire la sicurezza del popolo birmano siano diventati causa di angoscia. Tuttavia, egli spiega, dobbiamo dire loro che "c’'è potenza nell'amore. Questo è il messaggio di Gesù Cristo e del Natale".

Invitando i birmani a non accettare “il male della disperazione e dell'odio” e a “non perdonare mai l'ingiustizia”, il porporato si chiede come abbia fatto questa terra, un vero giardino dell'Eden, pieno di risorse, e fino ad un anno fa di sogni di sviluppo e crescita, a trasformarsi così. Il “Natale - suggerisce -  è il momento dell'introspezione: per quelli che credono solo nella violenza, per quelli che la perpetrano e per quelli che ne sono vittime”.

C'è sempre una soluzione pacifica

Preoccupato per i giovani, che vedono "i sogni uccisi dalle armi" e "strangolati da una violenza disumana", il presidente dell’Episcopato li mette in guardia dalla tentazione di cercare la vendetta, di seguire la via della violenza, che genera solo altra violenza, e ricorda che “la vittoria non si ottiene solo impugnando le armi”. “Impugnate la verità; impugnate l'amore. C'è sempre una via non violenta, una soluzione pacifica” osserva. “Credete nella verità; credete nel potere dell'amore”. Egli invita a seguire, dunque, "la verità che rende liberi", ad abbandonare l’odio e il pregiudizio, a recuperare "la fiducia gli uni verso gli altri".

Cristo è la nostra guida

“Cristo è la nostra guida” ribadisceil cardinale. “La sua nascita, la sua vita e il suo messaggio di speranza devono guidarci”. Anche Cristo infatti “è apparso in un simile contesto di caos e odio”, in cui “la morte e i massacri erano la norma”. “Eppure – prosegue - l'Amore incarnato, in quella semplice mangiatoia, nato da poveri come la nostra gente, ha vinto. La mangiatoia di Betlemme alla fine ha vinto sulla potenza di Roma. Che questa sia la nostra speranza”.

La pace nasce dalla giustizia

Esortando alla ricerca della pace e della riconciliazione, il cardinale Bo precisa che la pace non è vuota e nasce dalla giustizia: fnchè non sarà soddisfatta la fame di giustizia di tutto il popolo del Myanmar, non ci potrà essere pace nella nazione.

Speranza e pace

Invitando infine a pregare per tutti, specialmente per i giovani, perché continuino a nutrire la speranza e a non cercare soluzioni che nascono dalla disperazione, nonché a pregare per coloro che cercano di dominare il popolo con le armi, l’arcivescovo conclude il suo messaggio con il desiderio, per questo Natale, che tutti possano vivere in pace, accettando che la bontà dei cuori uniti sia più potente dell’odio frammentato.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

11 dicembre 2021, 15:21