Sinodo, Scherer: tutti hanno qualcosa da dare per la missione della Chiesa
Raimundo Carlos De Lima e Debora Donnini – Città del Vaticano
Lo sguardo della Chiesa è tutto rivolto all’inizio del percorso sinodale. Papa Francesco aprirà ufficialmente il Sinodo sulla Sinodalità in Vaticano per la Chiesa universale e per la diocesi di Roma, domani, con la Messa nella Basilica di San Pietro, preceduta da un momento di riflessione, stamani, nell’Aula Nuova del Sinodo.
Fitto il programma di oggi con lavori in seduta plenaria e in gruppi linguistici. Papa Francesco partecipa alla prima parte dei lavori. Saranno presenti rappresentanti del Popolo di Dio, tra delegati delle Riunioni Internazionali delle Conferenze Episcopali ed Organismi assimilati, membri della Curia Romana, delegati fraterni, delegati della vita consacrata e dei movimenti laicali ecclesiali, il consiglio dei giovani e altri.
Un cammino insieme
Si tratta di un itinerario sinodale lungo tre anni e articolato in tre fasi (diocesana, continentale, universale), fatto di consultazioni e discernimento, che culminerà con l’assemblea dell’ottobre 2023 a Roma. “Il Papa chiede che questo processo veda la grande partecipazione di tutta la Chiesa a partire dalle comunità locali, le diocesi”, sottolinea nell’intervista a Pope, il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, in Brasile, e vice presidente del Celam.
E' “un momento nuovo e importante della Chiesa”: non di cambiamento o di novità in assoluto, perché, afferma, “tutto questo è già presente nella Chiesa dalle origini e nella teologia del Concilio Vaticano II, ma è bene che noi lo ricordiamo e riprendiamo queste fondamenta della Chiesa”, perché la Chiesa sia veramente vissuta da tutti i suoi membri come partecipazione non solo del clero. Il Papa, ricorda il porporato, parla spesso di clericalismo, che sarebbe il contrario della sinodalità. “Adesso - rimarca - Francesco chiama alla sinodalità: facciamo cammino insieme, siamo tutti parte di questo, siamo tutti interessati alla vita della Chiesa, tutti hanno qualcosa da dare per il bene, la vita e la missione della Chiesa e certamente tutti hanno da ricevere dalla Chiesa”.
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