Zimbabwe, Covid: nei luoghi di culto solo i vaccinati
Isabella Piro - CIttà del Vaticano
Desta perplessità, in Zimbabwe, la decisione del governo di rendere possibile l’accesso ai luoghi di culto solo alle persone vaccinate e munite di apposita certificazione anti-Covid, pena l’arresto. I leader cristiani del Paese, riuniti nelle “Zimbabwe Heads of Christian Denominations” (Zhocd), infatti, accolgono certamente con favore l’annuncio della riapertura delle chiese, ma allo stesso tempo osservano che l’ingresso selettivo dei fedeli comporta numerose “sfide teologiche e pratiche”. “Teologicamente – – la chiesa è uno spazio aperto e accogliente per tutti, senza restrizioni. Nessuno si qualifica per le celebrazioni in chiesa perché è un luogo di grazia di Dio". Sarà quindi “molto difficile respingere le persone che non hanno un certificato di vaccinazione". D’altro canto, “meno del 10 per cento della popolazione è stato vaccinato”, fanno notare le Zhocd, perché “non ne ha ancora avuto la possibilità”. Se lo stesso accesso alla vaccinazione è limitato, sarà difficile allora impedire di entrare in chiesa alle persone non vaccinate.
Serve il confronto tra governo e leader religiosi
Per questo, i leader cristiani chiedono al governo di essere consultati prima di prendere decisioni che li riguardano direttamente e auspicano di essere inclusi nella task-force nazionale anti-Covid, in modo da poter contribuire ad essa grazie alla loro esperienza. “Sin dall’inizio della pandemia infatti – prosegue la nota - la Chiesa ha dimostrato il suo impegno a ridurre al minimo la diffusione dei contagi: ispirata dal suo impegno teologico di cura per il prossimo e per la sacralità della vita, essa ha promosso l’attuazione di tutte le normative igienico-sanitarie stabilite dall’Organizzazione mondiale della sanità, come l’obbligo di indossare la mascherina, il mantenimento del distanziamento sociale e l’igienizzazione delle mani".
Appello ai cittadini: impegno comune contro la pandemia
Con pieno “senso di responsabilità”, dunque, i membri delle Zhocd si dicono fiduciosi del fatto che “non solo la Chiesa, ma tutta la società potrà contribuire a ridurre la diffusione del virus”. Di qui, l’appello a tutti i cittadini ad “avvalersi della vaccinazione anti-Covid” e l’esortazione al governo a “condividere informazioni chiare” su questo tema, affinché la popolazione sia sempre più informata e convinta dell’importanza dei vaccini. La nota si conclude con l’invito alla preghiera affinché “la nazione e il mondo trovino la guarigione e sappiano discernere le azione adeguate da mettere in atto contro la pandemia e le sue conseguenze”.
Ad oggi, in Zimbabwe, si registrano 120mila casi totali di coronavirus ed oltre 4mila decessi, a fronte di una campagna di vaccinazione che ha raggiunto solo il 7,7 per cento della popolazione. Infine, da ricordare che le Zhocd includono rappresentanti della Conferenza episcopale cattolica (Zcbc), dell’Alleanza evangelica (Efz), dell’Unione delle Chiese apostoliche (Udaciza) e del Consiglio nazionale delle Chiese (Zcc).
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