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Presuli slovacchi con il vescovo ausiliare di Nitra, Monsignor Peter Beno, ordinato lo scorso aprile a Skalka nad Vahom Presuli slovacchi con il vescovo ausiliare di Nitra, Monsignor Peter Beno, ordinato lo scorso aprile a Skalka nad Vahom 

I vescovi slovacchi attendono il Papa: "Abbiamo bisogno della sua forza"

A metà settembre Francesco visiterà la Slovacchia dopo aver partecipato al Congresso Eucaristico internazionale a Budapest. I presuli si rivolgono ai fedeli ricordando le antiche radici cristiane del popolo, nell'auspicio che l'unità, l'approfondimento dei valori del Vangelo, l'affidamento a Maria, patrona del Paese, guidino la nazione per un rafforzamento spirituale e civile

Antonella Palermo e Jozef Bartkovjak SJ - Città del Vaticano

I vescovi della Slovacchia invitano a prepararsi spiritualmente per la visita di Francesco in programma dal 12 al 15 settembre prossimi. Con una Lettera pastorale ricordano l'ultima visita ricevuta da un Pontefice: era Giovanni Paolo II, diciotto anni fa. Da allora è in corso un cambiamento generazionale - evidenziano i presuli - e lo sviluppo della società progredisce sempre più veloce. Mettiamoci a riflettere”, chiedono i vescovi e le domande che pongono al centro riguardano come si presenta oggi il Paese e come lo si desidera per il futuro.

Un Paese con antiche radici cristiane

La Slovacchia è fiera di radici che risalgono a Cirillo e Metodio e del suo porsi come ponte spirituale tra Occidente e Oriente nella sua comunione cattolica latina e bizantina. I vescovi ricordano che i primi annunciatori della fede, i codificatori della lingua, le 'personalità del risveglio', i missionari, i martiri, i dissidenti appartengono tutti alla Chiesa slovacca, così come al popolo slovacco. "La nostra storia, senza la Chiesa Cattolica, non sarebbe quella che è", precisano alla luce del messaggio di San Giovanni Paolo II nella loro terra. Nondimeno, in  Slovacchia interagiscono la Chiesa Ortodossa e le Comunità ecclesiali nate dalla Riforma. Alla tradizione spirituale del Paese ha contribuito anche la Comunità ebraica. Il processo di secolarizzazione fa crescere una parte consistente della società che, pur non confessionale, ricerca una condivisione quanto meno nelle attività che attengono ad interessi pubblici, al bene comune. 


Il bisogno di approfondire la fede 

I vescovi offrono alcuni spunti nell’invitare i fedeli all’approfondimento del Magistero di Papa Francesco. Ricordano di prendere in mano la Bibbia, di incontrare Gesù nel Vangelo, di soffermarsi sulla Lettera apostolica su San Giuseppe. Sottolineano l'importanza di rivolrgersi alla Madonna, patrona della Slovacchia, chiamata nella spiritualità popolare la “Madre di sette dolori”, celebrata proprio con la festa nazionale del 15 settembre e con il tradizionale pellegrinaggio, quest'anno alla presenza del Papa. "Accogliamolo con gioia esortano i vescovi, ormai a meno di due mesi dalla visita  ma anche nell’attesa attenta delle sue parole, con disponibilità spirituale; è un Pontefice amato e popolare ma è anche il Pietro della nostra epoca, la roccia sulla quale Cristo ha posto la sua Chiesa, che non sarà vinta 'dalle porte dell’Inferno'. È Papa Francesco a cui è affidato oggi il compito di confermare i fratelli nella fede: "Di questa forza abbiamo molto bisogno. E scandiscono: 'Non rimaniamo alla superficie'".

La speranza di superare rassegnazione e preoccupazioni

I presuli slovacchi auspicano infine che la visita del Papa segni una gioia rinnovata, che alleggerisca gli animi da "notizie pesanti", dalla stanchezza, dalla sfiducia, dalla rassegnazione. "Ci aiuti il Santo Padre non solo di metterle al lato, ma anche di finire tutte le controversie insensate", aggiungono. La Chiesa slovacca spera l'unità, non solo a livello sociale ma soprattutto verso i valori della Buona Notizia. Sul sito della Conferenza episcopale slovacca hanno inserito una serie di intenzioni per unirsi in preghiera: per il Papa, come segno di comunione con il Santo Padre; per la Chiesa in Slovacchia, come segno di responsabilità per il Paese; per il mondo, come segno di solidarietà evangelica.

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19 luglio 2021, 11:30