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Un gruppo di pellegrini in Repubblica Ceca lungo la Romea Strata Un gruppo di pellegrini in Repubblica Ceca lungo la Romea Strata

Pellegrinaggi: concluso ad Aquileia il nuovo cammino lungo la Romea Strata

Domenica, nella Basilica di Aquileia, la tappa finale del percorso iniziato il 13 maggio a Cracovia per rilanciare l’antica via dei pellegrini del Nordest dell’Europa, che da Tallin in Estonia, sul Mar Baltico, porta a Roma in circa 3 mila chilometri. Il promotore don Raimondo Sinibaldi: “Presto chiederemo il riconoscimento di itinerario culturale europeo”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Dopo mille chilometri di cammino da Cracovia ad Aquileia, percorsi in 47 giorni da gruppi di pellegrini che si sono passati il testimone come in una lunghissima staffetta, si è concluso domenica 27 giugno nella basilica di Santa Maria Assunta, antica cattedrale del soppresso patriarcato della città friulana, il Pilgrimage promotion tour lungo la parte centrale della Romea Strata, antica via che collegava la capitale estone Tallin e il Mar Baltico a Roma.

Una via che attraversa sette Stati europei

Un’iniziativa promossa dall’Associazione Europea Romea Strata, costituitasi nel 2018, per rilanciare e valorizzare una via di fede e cultura di oltre 3 mila chilometri, che attraversa sette Stati europei, offrendo a chi la percorre meravigliosi scenari naturali, opere artistiche e testimonianze storiche. Il cammino è partito, con un anno di ritardo causa pandemia, da Cracovia il 13 maggio, giorno dell’attentato a Papa Wojtyla, sotto la finestra dell’arcivescovado dalla quale si è affacciato tante volte san Giovanni Paolo II.

Pellegrini in Austria, lungo la Romea Strata, davanti al castello di Wildegg nel Bosco Viennese
Pellegrini in Austria, lungo la Romea Strata, davanti al castello di Wildegg nel Bosco Viennese

Una staffetta con il diario del pellegrino e il bordone

A passarsi il testimone in ogni confine di Stato, una quindicina di polacchi, più di 100 cechi, una ventina di austriaci e 15 italiani. Un testimone fatto dal diario di viaggio, sul quale ogni partecipante, per una tappa giornaliera o per più giorni, ha lasciato pensieri e preghiere, emozioni e suggestioni. E naturalmente dal bordone del pellegrino, il bastone con in testa il logo della Romea Strata.

Nel 2022 Aquileia-Roma, nel 2023 Tallin-Cracovia

Dopo questa prima tappa, il secondo Pilgrimage promotion tour, previsto nella tarda primavera del 2022, sarà su un percorso tutto italiano, da Aquileia a Roma. E nel 2023 solcherà il primo tratto della Romea Strata, da Tallin a Cracovia. Domenica i 15 pellegrini italiani, provenienti da Tarvisio dopo 9 tappe giornaliere, da Camporosso ad Aquileia, passando per Pontebba, Gemona, Udine e Palmanova, hanno partecipato alla Messa celebrata da don Raimondo Sinibaldi, presidente dell'Associazione Europea Romea Strata (Aers) e della Fondazione Homo Viator San Teobaldo della Diocesi di Vicenza.

Nella basilica di Aquileia, don Raimondo Sinibaldi (al centro) con una parte dei camminatori italiani e il diario del pellegrino
Nella basilica di Aquileia, don Raimondo Sinibaldi (al centro) con una parte dei camminatori italiani e il diario del pellegrino

La Messa per i pellegrini nella basilica di Aquileia

Sempre don Raimondo, il 13 maggio, alla partenza da Cracovia, aveva mandato la sua benedizione con un video su Whatsapp, tradotto simultaneamente in polacco. Nella basilica di Santa Maria Assunta ha ricordato che “qui ad Aquileia possiamo abbeverarci alle sorgenti della nostra fede. Qui ritroviamo le nostre radici. Tutti voi nei giorni scorsi avete mosso i vostri passi dove antichi pellegrini hanno camminato prima di voi. Così facendo, idealmente abbiamo ricevuto nel nostro tempo e nella nostra storia il loro testimone, che a nostra volta consegneremo agli altri dopo di noi. Il Signore illumini sempre i nostri passi e accompagni il nostro cammino, perché Lui è Via, Verità e Vita”.

Olio di nardo per i camminatori

Uniti spiritualmente alla celebrazione, tutti i camminatori polacchi, cechi ed austriaci, che le norme anticontagio hanno impedito di raggiungere l’Italia. Ai pellegrini è stato donato l'olio di nardo, un unguento balsamico curativo prodotto in Israele, lo stesso usato da Maria di Betania per ungere la testa e i piedi di Gesù.

Pellegrini austriaci lungo la Romea Strata. La terza da destra è Christa Englinger, vicepresidente dell' Aers
Pellegrini austriaci lungo la Romea Strata. La terza da destra è Christa Englinger, vicepresidente dell' Aers

In Austria per 28 tappe, da Poysdorf a Feistritz/Gail

“Fra gli austriaci cresce l'importanza del cammino - racconta Christa Englinger, vicepresidente di Aers, che ha percorso il tratto austriaco della Romea Strata, dove svetta il santuario mariano di Mariazell - È un modo per stare nella natura, recuperare la tranquillità dei saggi, conoscere la gente che vive nei dintorni della Romea, apprezzarne la cultura, e arrivare finalmente al santuario mariano di Mariazell, dove cominciare una nuova relazione con Dio. Il Pilgrimage Promotion Tour è stato una bellissima esperienza”. Il percorso in Austria è stato il più lungo, ben 28 tappe, da Poysdorf a Feistritz/Gail, percorse dal 22 maggio al 18 giugno. In Repubblica Ceca, invece, i numerosissimi pellegrini, circa 100, hanno camminato per sei tappe, da Velehrad a Mikulov.

Romea Strata: 1400 chilometri in Italia

In Italia la Romea Strata è lunga circa 1400 chilometri, da Tarvisio a Roma, da percorrere il 82 tappe e attraversando 6 regioni. Per i pellegrini del ventunesimo secolo tutta la via è oggi mappata e geolocalizzata, ed è disponibile anche una guida biblica. Un taccuino luminoso del pellegrino diviso in 36 tappe, scandite da sei giorni di cammino e uno di riposo. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito romeastrata.org.

Don Sinibaldi benedice i pellegrini italiani alla partenza da Tarvisio
Don Sinibaldi benedice i pellegrini italiani alla partenza da Tarvisio

Don Sinibaldi: un percorso che unisce popoli, culture e fedi

Di questo primo Pilgrimage promotion tour sulla Romea Strata, parliamo con don Raimondo Sinibaldi, l’anima del progetto di rivitalizzazione e riqualificazione di questa antica via dei pellegrini.

Ascolta l'intervista a don Raimondo Sinibaldi

Don Raimondo, è stato anche questo tour a staffetta un segno di ripartenza, dopo la pandemia?

Sicuramente lo è per la via Romea Strata, perché dovevamo fare il cammino lo scorso anno, ma poi abbiamo dovuto rimandarlo a causa della pandemia. Quindi è anche un segno di speranza affinché veramente possiamo creare un grande percorso che unisce popoli, culture, fedi e aiuti le persone veramente a ritrovare sè stessi e anche il senso del loro orientamento nella vita.  Il percorso è lungo più di tremila chilometri, da Tallin a Roma, quindi non potevamo realizzarlo tutto quest’anno, sarebbe stata un’impresa ciclopica. Allora abbiamo pensato di realizzare la parte centrale da Cracovia ad Aquileia. Poi nel 2022 faremo da Aquileia a Roma e nel 2023 da Tallin a Cracovia.

Qual è stata la risposta dei pellegrini? E c’è stata attenzione da parte dei media e delle istituzioni?

C’è stata un’interessante risposta dei media sia in Polonia che in  Repubblica Ceca, in Austria e infine in Italia. La partecipazione è stata più che ottima, e si è dovuta trovare una modalità per fare in modo che le persone camminassero lungo il percorso un po' scaglionate per evitare assembramenti. Questo perché c'è stata veramente tanta gente e le persone sono state molto entusiaste dell’iniziativa.

Il momento della partenza del promotion tour da Cracovia, davanti all'arcivescovado
Il momento della partenza del promotion tour da Cracovia, davanti all'arcivescovado

Il rilancio di questa antica via passa anche attraverso il lavoro dell'associazione di cui lei è presidente, che compie 3 anni. Avete referenti e contatti in tutti i 7 Stati toccati dalla Romea Strata?

Praticamente sì, ci manca solo l’Estonia, perché ci vuole del tempo anche per creare legami significativi, per capire la tipologia del lavoro che stiamo portando avanti. Ad aprile sono entrati Lettonia e Lituania, e adesso manca solo l’Estonia, ma spero che in alcuni mesi riusciranno ad entrare anche loro. L’associazione attualmente è composta da 48 membri e penso che questa sia una bella cosa perché è anche un modo per costruire l'Europa dal basso e non solo dall'alto.

Avete creato anche un comitato di ricerca, composto da storici e teologi. Come sta andando il loro lavoro? Voi puntate al riconoscimento di itinerario culturale europeo, come il Cammino di Santiago, la Via Francigena, e da poco anche la Via Romea Germanica?

E’ stato costituito un comitato scientifico, come richiede l’Istituto di Cultura Europeo, composto da trenta accademici, che provengono da tutti gli Stati che sono lungo la Romea Strata e stanno approfondendo ciò che si è stratificato nella storia lungo questa via. Prima di tutto, era una via commerciale, la via dell'ambra, la via della lana, la via dei minerali, poi è diventata anche una via romana e poi sono cominciati i pellegrinaggi, con grandi personaggi anche di rilievo ecclesiale, pensiamo ad esempio ai santi Cirillo e Metodio che sono andati a Roma. Ma pensiamo anche alla scienza con Copernico, Keplero, Galileo Galilei, al mondo dell’ebraismo, che si è diffuso nell'Europa centro-orientale, con Vilnius che era la Gerusalemme del Baltico. Stiamo studiando tutto questo, per valorizzare tutto il patrimonio sul quale camminiamo e che dobbiamo riscoprire. Noi presenteremo il dossier di candidatura come itinerario culturale europeo nell'estate dell'anno prossimo, affinchè poi speriamo sia approvato come itinerario culturale.

Pellegrini austriaci sulla Romea Strata, verso un'abbazia benedettina
Pellegrini austriaci sulla Romea Strata, verso un'abbazia benedettina

In conclusione, ci dica come prepararci spiritualmente al cammino (questo o altri) e come, una volta in marcia, farlo diventare una vera occasione di crescita interiore…

Innanzitutto affacciarci alla finestra di questo grande mondo mitteleuropeo. Perché la Romea Strata è un itinerario che è come una cerniera tra il mondo orientale e il mondo occidentale, il mondo slavofilo, ortodosso e il mondo europeo. Ricordiamo sempre la famosa frase che usava Giovanni Paolo II, del poeta russo Ivanov, che l'Europa deve respirare con i suoi due polmoni. Un’ altra cosa è, quando ci si mette in cammino, farsi veramente sorprendere da tutto ciò che si è sedimentato nel tempo, nella storia. E tutto questo possa diventare nuovo spirito interiore che anima la nostra vita e chiaramente anche la nostra relazione con Dio. 

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Immagini di 47 giorni di cammino e più di mille chilometri
29 giugno 2021, 08:00