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Il cardinale Angelo De Donatis battezza sei catecumeni (Roma, 29 giugno 2020) Il cardinale Angelo De Donatis battezza sei catecumeni (Roma, 29 giugno 2020)

La storia di Panajot: "Ero ateo, ora sono battezzato"

Nella Veglia Pasquale, nella cattedrale di Roma, il cardinale vicario Angelo De Donatis battezzerà sei catecumeni. Uno di loro, Panajot, racconta la sua storia: "Criticavo sempre la Chiesa, i sacerdoti e le suore, poi dentro di me qualcosa è cambiato ed oggi sono una persona diversa"

Andrea De Angelis - Città del Vaticano

Il Battesimo "è il primo dei Sacramenti, in quanto è la porta che permette a Cristo Signore di prendere dimora nella nostra persona” ed a noi di immergerci “nella morte e risurrezione del Signore, affogando nel fonte battesimale l’uomo vecchio e facendo nascere l’uomo nuovo, ricreato in Gesù”. Con queste parole all'Udienza Generale di mercoledì 11 aprile 2018 Papa Francesco parlava del Battesimo. Oggi durante la Veglia Pasquale, nella cattedrale di Roma, il cardinale vicario Angelo De Donatis battezzerà sei catecumeni, tre donne e tre uomini. Un momento significativo, anche perché dopo due anni si celebreranno di nuovo i Sacramenti dell’iniziazione cristiana degli adulti nella notte di Pasqua, mentre lo scorso anno furono celebrati nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, il 29 giugno.

Un percorso non semplice 

"Questi catecumeni, come anche gli altri che saranno battezzati nelle parrocchie di provenienza – sottolineano don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma e suor Pina Ester De Prisco, responsabile diocesana per il Servizio del catecumenato – hanno avuto un percorso articolato: sono all’inizio della vita cristiana e non è stato semplice vivere il periodo della pandemia con tutte le restrizioni, eppure nonostante tutto hanno cercato di andare avanti e rimodularsi in base a ciò che gli veniva chiesto. Per tanti il tempo della preparazione ai Sacramenti è stato molto difficile perché alcuni hanno perso il lavoro; altri hanno vissuto profondamente la solitudine, non avendo una famiglia qui in Italia; altri hanno avuto momenti di scoraggiamento rispetto alla scelta intrapresa, ma nonostante la criticità della situazione sono andati avanti e ci hanno spesso comunicato di aver sentito fortemente la vicinanza del Signore Gesù, che li guidava attraverso le vicende della vita e che li ha condotti fin qui. È da sottolineare come in questo tempo il lavoro e la creatività dei parroci e dei catechisti sono stati ammirevoli: sono riusciti a trovare modi e tempi per continuare le catechesi".

Sei persone, sei storie diverse

I catecumeni che riceveranno il battesimo sono Wenddy Pamela e Jean Carlos, appartenenti alla Missione Cattolica Latino Americana a Roma; Marie Rose e Aminata Agnes, due sorelle provenienti dalla Guinea e formatesi presso i padri salesiani nella parrocchia del Sacro Cuore a Castro Pretorio; Marco Marcello, un ragazzo romano della parrocchia di San Nicola di Bari e Panajot Giuseppe, un ragazzo di origini albanese, formatosi nel Centro Vocazioni della diocesi con don Fabio Rosini. Quest'ultimo ha raccontato a Pope la sua storia, un percorso lungo due mesi che lo ha portato ora a ricevere il Battesimo. 

Una birra, la Messa e quella lacrima dentro

"Ero ateo, convintamente. Attaccavo tutto ciò che era la Chiesa, i sacerdoti, le suore. Poi un giorno con una ragazza conosciuta ad un allenamento ho preso una birra, ed ho scoperto che studiava teologia. Anche in quell'occasione ho espresso tutto il mio pensiero contro la religione, ma lei non mi ha giudicato. La sua pazienza mi ha stupito".

Ascolta l'intervista a Panajot

Inizia così il racconto a Pope di Panajot, uomo albanese di 37 anni. Quell'episodio ricorre a due anni fa. Poco dopo Panajot andò a Messa, alla Chiesa dei Santi Fabiano e Venanzio, non lontana da San Giovanni in Laterano. "Era la prima volta per me, in assoluto - ricorda - ed al momento dell'omelia sentii qualcosa dentro. Stavo bene, ero sconvolto e non capivo neanche il motivo". Un'emozione che nascose all'amica, studiosa di teologia: "Mi veniva da piangere, avevo una lacrima dentro", rivela. 

Insieme, mai più da solo

Da quel momento è stato impossibile nascondersi. "Ho iniziato il percorso dei dieci comandamenti con don Fabio Rosini, il sacerdote che aveva celebrato quella Messa, la prima per me. Ho capito che la mia vita stava cambiando, per sempre". Un cammino lungo, con dei punti fermi ben precisi. "Insieme si costruisce qualcosa, solo con gli altri puoi arrivare a conoscere la misericordia, il perdono, l'amore vero. Ho compreso tutto questo, ed anche in quest'ultimo anno caratterizzato dalla pandemia è prevalso il desiderio comunitario, magari senza contatto fisico, attraverso piattaforme online. Ma insieme, perché l'io di prima ha lasciato il posto al noi". 

Sabato Santo

Oggi, dunque, il Battesimo a San Giovanni in Laterano. Il "nuovo" Panajot come immagina questo momento? "Non lo so, ho mille sensazioni dentro. Ho deciso di affidarmi allo Spirito Santo, ho chiesto a lui di rendere meravigliosa questa giornata. Sento - conclude - di essere arrivato ad un traguardo importante. Sono una persona nuova, diversa. Migliore. La mia vita è cambiata per sempre. Io amo la montagna, faccio arrampicata ed ogni volta che arrivo in vetta alzo le mani al cielo. Oggi faccio lo stesso e mi affido al Signore". 

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03 aprile 2021, 08:00