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Alcune religiose incontrano la Stampa - foto d'archivio Alcune religiose incontrano la Stampa - foto d'archivio 

"La voce delle donne nel cammino sinodale" l’evento promosso dalla UISG

Con l’incontro online di oggi si apre un ciclo di riflessioni dal titolo “Sisters Empowering Women - Un posto a tavola nello spirito di Fratelli Tutti”. Evidenziato il legame fra sinodalità e valorizzazione della donna

Debora Donnini – Città del Vaticano

La sinodalità è una dinamica di dialogo e il Popolo di Dio è interpellato ad entrare in movimento. Si tratta da un lato di un movimento lineare, il cammino, e dall’altro di un movimento circolare, di comunione. Lo ha sottolineato suor Jolanta Kafka, presidente della UISG, l'Unione Internazionale Superiore Generali, che ha introdotto l’incontro dal titolo: "La voce delle donne nel cammino sinodale", ricordando la missione delle religiose di farsi carico dell’umanità attraverso la cura. È la prima tappa di un percorso, promosso dalla UISG, fatto di 7 incontri su diversi temi: sinodalità, educazione, pace, economia, salute, cura e advocacy. Incontri ideati per avviare un dialogo con e tra le religiose che, nel mondo, vivono la aprendo strade di speranza attraverso la loro missione. “Sisters Empowering Women - Un posto a tavola nello spirito di Fratelli Tutti” è, dunque, una delle due iniziative lanciate nel mese di marzo, tradizionalmente dedicato alla donna, per riflettere insieme su tematiche d’attualità e dare voce ai numerosi percorsi di speranza avviati dalle religiose di tutto il mondo. #YouAreMySister e #SistersEmpoweringWomen gli hashtag ufficiali delle due iniziative.

Sinodalità e fratellanza 

A portare i suoi saluti all’incontro di oggi anche suor Carmen Ros, sotto-segretaria della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, che ha sottolineato come sinodalità e valorizzazione della donna siano legate. Ha portato la testimonianza del cammino della Chiesa compiuto in questi anni: dalla  Mulieris Dignitatem e dalla Lettera alle Donne di san Giovanni Paolo II alla nomina che lui fece del primo sotto-segretario donna alla stessa Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata. Lo stesso fecero poi Benedetto XVI e Papa Francesco che, ha proseguito, ha moltiplicato i gesti di riconoscimento delle donne.

A moderare l’odierno appuntamento online è stata Elisabeth Beton Delègue, ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede. La prima relatrice, suor Nathalie Becquart, sotto-segretario del Sinodo dei Vescovi, ha evidenziato come uno degli elementi che promuovo la sinodalità è proprio la questione delle donne, puntando l’attenzione sulla necessità di entrare in un dinamismo. La sinodalità, inoltre, presenta uno stile di fratellanza, bisogna abbandonare l’idea di competizione e diventare più dinamici. È fondamentale promuovere, dunque, un processo di ascolto perché siamo sulla stessa barca.

La cura e la relazione

Da parte sua, suor Gloria Liliana Franco Echeverri, presidente della Confederazione latino-americana dei religiosi, ha rimarcato l’aspetto della cura della vita: la chiave per camminare in maniera sinodale presuppone l’esercizio della pedagogia della cura. La comunione è, poi, testimonianza in un mondo dominato da individualismi mentre proprio l’esercizio della tenerezza renderà più umani. La caratteristica del cristiano, ha proseguito, è proprio quella di donarsi agli altri con una chiamata all’unità che non esclude la differenza. Esige la relazione e, dunque, si costruisce.

Un incontro, quello di oggi, che ha visto la partecipazione di molte religiose che nel mondo portano la carezza della Chiesa e l’amore e che si è concluso con la toccante testimonianza di una suora irachena di Qaraqosh che ha sottolineato come le varie tappe del viaggio apostolico del Papa in Iraq l’abbiano colpita con un particolare riferimento proprio a quella pace così necessaria.

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26 marzo 2021, 14:50