La Domenica delle Palme a Gerusalemme
Beatrice Guarrera – Gerusalemme
Le porte del Santo Sepolcro spalancate hanno accolto sacerdoti e fedeli per le celebrazioni della Domenica delle Palme. Si apre così la Settimana Santa a Gerusalemme, in maniera del tutto diversa dallo scorso anno in cui il Paese si trovava all’inizio dell’emergenza sanitaria e la liturgia prevista aveva dovuto svolgersi a porte chiuse. Nonostante la Terra Santa sia ancora chiusa all’ingresso di pellegrini, infatti, la massiccia campagna di vaccinazione ha portato a una graduale riapertura delle normali attività e, dunque, le celebrazioni della Settimana Santa saranno accessibili ai fedeli locali e alle comunità religiose che abitano nel territorio.
Partecipiamo con fede ai misteri della Pasqua
Così ieri, alla presenza di una piccola assemblea festante, il patriarca Latino Mons. Pierbattista Pizzaballa ha presieduto la liturgia della Domenica delle Palme davanti alla sacra edicola, che contiene il sepolcro di Gesù. “Oggi siamo qui riuniti dove Cristo è morto e risorto. Questa celebrazione è preludio della Pasqua del Signore, il quale, per attuare il mistero della sua passione, morte e resurrezione, entrò a Gerusalemme, la sua città. Perciò con grande fede e devozione, ricordando questo salvifico ingresso, seguiamo il Signore, affinché, diventati per grazia consorti della croce, abbiamo parte alla Risurrezione e alla vitaâ€. Con questa preghiera il patriarca latino ha esortato l’assemblea a ripercorrere l’ingresso di Gesù a Gerusalemme attraverso una piccola processione all’interno del Santo Sepolcro.
La processione al Santo Sepolcro
Con gioia i fedeli hanno agitato palme e rami di ulivo appena benedetti, mentre, seguendo la processione, giravano per tre volte attorno alla sacra edicola, come da tradizione. Poi è iniziata la messa, in cui è stata cantata a tre voci in latino la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Monsignor Pierbattista Pizzaballa ha voluto lasciare spazio a un momento di silenzio e raccoglimento, dopo la proclamazione del Vangelo.
Poi al Monte degli Ulivi
Oltre alla celebrazione del mattino nel Santo Sepolcro, uno dei momenti più attesi a Gerusalemme il giorno della Domenica delle Palme è la processione del pomeriggio sul Monte degli Ulivi. Dopo lo stop dello scorso anno, a causa dell’emergenza sanitaria, quella che è ogni anno una delle più grandi manifestazioni pubbliche cristiane nella Città Santa, quest’anno si è svolta liberamente. “Una processione in maniera ridotta, ma è importante che sia stata fatta per cominciare a dare dei segni di normalità e soprattutto di fiducia in una ripresa della vita normaleâ€, ha dichiarato Pizzaballa. Dalla chiesa di Betfage, santuario sul Monte degli Ulivi che sorge proprio nel luogo in cui la folla acclamò Gesù al suo ingresso a Gerusalemme, la processione è scesa verso la città. Il patriarca latino ha fatto una tappa al santuario del Dominus Flevit, tradizione inaugurata lo scorso anno e che è stata ripetuta, “su richiesta della gente locale e della parrocchia di Gerusalemmeâ€, come affermato dal patriarca. Dal luogo in cui Gesù guardò Gerusalemme e pianse su di essa (‘Dominus Flevit’ significa infatti ‘il Signore pianse’), monsignor Pizzaballa ha impartito la benedizione su Gerusalemme. La processione non è terminata come di consueto nella Chiesa di Sant’Anna, ma si è conclusa dopo l’ingresso nella città vecchia dalla Porta dei Leoni.
Una Pasqua serena nonostante la pandemia
“Faremo una Settimana Santa più serena rispetto all’anno scorso, anche se abbiamo ancora numeri ridotti – ha dichiarato il Patriarca Latino –. Non dimentichiamo, inoltre, che parte della diocesi sta ancora vivendo una situazione drammatica a causa del coronavirus, come in Palestina e in Giordania, ma dobbiamo rallegrarci che a Gerusalemme possiamo celebrare in maniera quasi normaleâ€.
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