Terra Santa: dopo 54 anni, prima Messa sul sito del Battesimo di Gesù
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Si trova sulla riva a est di Gerico l’ingresso al luogo in cui si ricorda il battesimo ricevuto da Gesù per mano di Giovanni il Battista nel fiume Giordano. I francescani compiono un pellegrinaggio annuale in questo sito, conosciuto con il nome di Qasr al-Yahud (rocca degli ebrei), almeno dal 1641. Ma dal 1967, a causa della guerra dei sei giorni, l’intera area era stata chiusa a pellegrini e turisti. Il sito è poi diventato un campo minato di 55 ettari ed è stato trasformato in una zona militare.
Opera di sminamento
Solo nell’anno 2000, in occasione del di Papa Giovanni Paolo II, è stato aperto un piccolo accesso al sito. Ma in seguito, dopo la seconda Intifada, è stato nuovamente chiuso. In questi anni, è stata portata avanti una lunga operazione di sminamento in tutta l’area di Qasr al-Yahud. Con il consenso delle autorità israeliane e palestinesi, sono state rimosse, complessivamente, almeno 4000 mine. A completare l’opera è stata un’organizzazione umanitaria britannica specializzata in questo tipo di interventi, “Halo Trust”. E dopo oltre 50 anni, la chiesa di San Giovanni Battista è stata riconsegnata alla Custodia di Terra Santa.
Festa del Battesimo
La giornata di domani, domenica 10 gennaio, Festa del Battesimo del Signore, sarà scandita, a partire dalle ore 9, da una serie di eventi, ai quali parteciperanno poche decine di persone a causa della pandemia, guidati dalla Custodia di Terra Santa. Dopo l’arrivo sul fiume Giordano, la processione e la Messa solenne, il programma prevede anche il pellegrinaggio al Monte delle Tentazioni. In questa giornata risuoneranno in particolare le parole del Vangelo: “Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: ‘Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?’. Ma Gesù gli rispose: ‘Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia’. Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”.
Padre Faltas: un giorno storico
Dopo 54 anni, dunque, i francescani della Custodia di Terra Santa potranno commemorare il battesimo di Gesù proprio nel luogo in cui Gesù è stato battezzato per mano di Giovanni Battista nel fiume Giordano. Sarà un giorno speciale, sottolinea padre Ibrahim Faltas, della Custodia:
R. - Per noi sarà una grande festa, un grande giorno. Un giorno storico per i francescani che mai hanno dimenticato i Luoghi Santi, anche quando a causa della guerra o e per altri motivi hanno perso uno di questi luoghi. Ed è stato così con il sito del battesimo. Il convento, iniziato a costruire dai francescani dopo l’acquisto del terreno nel 1920, si chiama San Giovanni Battista. Poi, durante la guerra del 1967, i francescani hanno perso questo convento a causa del conflitto. E dopo 54 anni, torniamo a celebrare la prima Messa. Sarà per noi una giornata storica. La Messa inizierà domenica alle 10 del mattino. Sarà presieduta da padre Francesco Patton, custode di Terra Santa. Saranno presenti anche il nunzio apostolico a Gerusalemme e i consoli di Italia, Spagna, Belgio e Francia. E ci saremo solo noi frati che festeggiamo questo giorno. Soltanto circa 50 persone a causa della pandemia.
Un giorno storico: quello che è stato per diversi anni un campo minato e una zona militare ora torna ad essere un luogo di pace e di preghiera…
R. - Torna ad essere un luogo sacro. Infatti ci sarà la benedizione di questo convento. Noi abbiamo ricevuto il convento tre mesi fa. È un convento meraviglioso, molto bello. Domenica ci sarà questa giornata di festa, di gioia per i francescani. L'anno 2020 è stato un anno difficile per tutti a causa della pandemia e per tante altre cose. Ma per quanto riguarda noi francescani, possiamo dire che sono tornati sotto la nostra custodia questo convento e il collegio di Aleppo.
Quella di domenica è una giornata di festa in un tempo difficile come quello della pandemia. Ma è anche un giorno per rinascere…
R. - Un anno nuovo, un giorno per rinascere. Questo è il significato del battesimo. Non potete immaginare la nostra gioia, la gioia di tutti i frati della Custodia di Terra Santa. Domenica sarà un giorno di festa. Ci saranno la messa, la benedizione. E poi la processione dal convento al fiume Giordano, proprio nel luogo dove è stato battezzato nostro Signore Gesù Cristo. È veramente una gioia grandissima tornare in questo convento, così caro ai cuori di tutti i frati della Custodia. Anche per tutti quei frati che hanno dato la vita per questi Luoghi Santi. Penso che anche loro in cielo saranno contenti di vedere che questo convento è tornato alla Custodia di Terra Santa.
Che cosa significa questo ritorno per il Medio Oriente?
R. – Per il Medio Oriente significa che non dobbiamo perdere mai la speranza. Nessuno pensava che poteva tornare questo convento sotto la nostra custodia. Per tanti era impossibile. Abbiamo sempre la speranza, la fiducia che tutto tornerà alla normalità. Sono convinto che un giorno vedremo la pace nella Terra Santa. Stiamo lavorando con le ‘pietre vive’ della Terra Santa, cioè la gente, dando a loro la speranza, il coraggio di continuare a rimanere nei Luoghi Santi. E sperando che il futuro sarà migliore e ci sarà la pace. Quello che vogliono tutti gli abitanti del Medio Oriente è vedere la pace realizzata in questa terra. E la nostra speranza come francescani è anche di poter tornare a custodire il convento del Cenacolo. Abbiamo la speranza che anche questo tornerà, al più presto possibile, ad essere affidato alla Custodia.
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