Settimana Unità dei cristiani, le preghiere affidate alla comunità di Grandchamp
Isabella Piro - Città del Vaticano
È stata la Comunità monastica di Grandchamp, in Svizzera, a preparare il materiale per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in programma dal 18 al 25 gennaio prossimi. Lo rende noto, sul suo sito web, . Il tema scelto per l’evento, tratto dal Vangelo di Giovanni (15, 1-17), è “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” che “esprime la vocazione alla preghiera, alla riconciliazione e all’unità della Chiesa e del genere umano che caratterizza la Comunità di Grandchamp”. Essa, infatti, raduna “suore da diverse tradizioni cristiane e da diversi Paesi”. La Comunità è stata fondata nella prima metà del XX secolo: negli anni ’30, alcune donne di tradizione riformata della Svizzera di lingua francese, appartenenti ad un gruppo conosciuto come le Dames de Morges, “riscoprirono l’importanza del silenzio nell’ascolto della parola di Dio e, allo stesso tempo, ripresero la prassi dei ritiri spirituali per nutrire la vita di fede, sull’esempio di Cristo, che si ritirava nei luoghi deserti per pregare”. Queste donne furono presto raggiunte da altre, che presero a frequentare regolarmente i ritiri spirituali a Grandchamp. Fu dunque “necessario provvedere ad una presenza stabile che offrisse preghiera e accoglienza al crescente numero di ospiti e di persone desiderose di ritirarsi in preghiera”. Negli anni, la Comunità di Grandchamp ha coltivato “forti legami sia con la Comunità di Taizé che con il padre Paul Couturier, figura-chiave della storia della Settimana di preghiera”. Oggi, a Grandchamp si contano “circa cinquanta suore, impegnate nella ricerca di itinerari di riconciliazione tra i cristiani, all’interno della famiglia umana e nel rispetto dell’intera creazione”.
L’incontro preparatorio alla redazione del materiale per la Settimana di preghiera si è svolto proprio a Grandchamp, dal 15 al 18 settembre 2019. Vi ha preso parte la Commissione internazionale, costituita dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani e dal Consiglio ecumenico delle chiese. Successivamente, la Comunità monastica ha lavorato diversi mesi alla stesura del primo testo, che ha fatto da base a quello su cui poi ha lavorato la Commissione internazionale stessa. Il tema della Settimana di preghiera, scelto dalle suore, ha permesso alle religiose di “condividere l’esperienza e la sapienza della loro vita contemplativa, innestata nell’amore del Signore, e di parlare del frutto di questa preghiera: una più profonda comunione con i propri fratelli e sorelle in Cristo, e una maggiore solidarietà con l’intera creazione”.
Preghiera, vita comunitaria e ospitalità
Tre i pilastri su cui si basa il materiale redatto: preghiera, vita comunitaria e ospitalità. Essi si articolano come un appello a “rimanere in Cristo” per avvicinarci agli altri e superare le divisioni tra i cristiani. “Quando ascoltiamo Gesù, la sua vita scorre in noi – si sottolinea - Egli ci invita a lasciare che la sua Parola dimori in noi e allora qualsiasi nostra richiesta sarà esaudita”. “Come persone, come comunità, come Chiesa – si ribadisce - desideriamo unirci a Cristo per il conservare il suo comandamento di amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amati”. Consapevoli del fatto che “avvicinarci agli altri, vivere insieme in comunità con altre persone, a volte molto diverse da noi, costituisce una sfida”, le suore di Grandchamp mettono in pratica l’insegnamento di Frère Roger, fondatore della Comunità di Taizé: “Non vi è amicizia senza sofferenza purificatrice, non vi è amore per il prossimo senza la croce”.
Di qui, il richiamo al fatto che “le divisioni tra i cristiani, il loro allontanamento gli uni dagli altri è uno scandalo perché significa anche allontanarsi ancor di più da Dio”. Certamente, “gli sforzi per la riconciliazione costano e richiedono sacrifici”, ma si è sempre “sostenuti dalla preghiera di Cristo che desidera che noi siamo una cosa sola, come lui è con il Padre, perché il mondo creda”. Infine, si ricorda che, come cristiani, “viviamo anche in una creazione che geme mentre attende di essere liberata”: rimanendo in Cristo, dunque, si può ricevere “la forza e la sapienza per agire contro le strutture di ingiustizia e di oppressione, per riconoscerci pienamente come fratelli e sorelle nell’umanità, ed essere artefici di un nuovo modo di vivere nel rispetto e nella comunione con tutto il Creato”. “Prega e lavora affinché Dio possa regnare” è la regola di vita che le suore di Grandchamp recitano insieme ogni giorno: ciò dimostra che “la preghiera e la vita quotidiana non sono due realtà disgiunte, ma sono fatte per stare insieme”.
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