Regno Unito, una campagna online contro la legalizzazione del suicidio assistito
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
Una campagna online per contrastare le crescenti pressioni a favore della legalizzazione del suicidio assistito nel Regno Unito. A lanciarla è Right to Life, il Movimento per la Vita britannico, che invita i cattolici a scrivere ai propri rappresentanti in parlamento per sollecitarli a impegnarsi contro una proposta di legge in tal senso.
La richiesta ai cattolici di "agire"
âLe lobby per il suicidio assistito stanno conducendo una vasta campagna per convincere il governo a ripensare la sua posizioneâ, anche se âper fortuna, esso ha recentemente resistito a tali tentativi e ha sottolineato il suo impegno a rimanere neutrale su questo tema", spiega Right to Life sul suo sito. âÈ fondamentale che il governo continui a resistere a tali pressioni e richiesteâ. Per questo lâorganizzazione esorta tutti i cattolici ad âagireâ facendo sentire la propria voce presso i loro rappresentanti.
Le pressioni per legalizzare il suicidio assistito
Nel Regno Unito lâeutanasia e il suicidio assistito sono illegali. La prima può portare a incriminazioni per omicidio, mentre il suicidio assistito comporta una condanna fino a quattordici anni di carcere. Lâultima volta che il parlamento britannico ha discusso una proposta di legge sul suicidio assistito è stata nel 2015. A riaccendere il dibattito negli ultimi due anni è stato il caso di Noel Conway, un uomo affetto dalla malattia del motoneurone che nel 2018, dopo vari ricorsi, si è visto respingere anche dalla Corte Suprema la richiesta di poter porre fine ai suoi giorni con lâassistenza di un medico. Nel 2019 sei associazioni hanno costituito lâAssisted Dying Coalition (Adc) allo scopo di promuovere una campagna per il riconoscimento legale del diritto a morire volontariamente per le persone che abbiano espresso un desiderio chiaro di suicidarsi con lâaiuto di un medico in caso malattia terminale o di gravi sofferenze.
La situazione legislativa oggi nel Regno Unito
Lo Human Rights Act del 1998 stabilisce i diritti e le libertà fondamentali per tutti nel Regno Unito. Incorpora i diritti stabiliti nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo nel diritto interno ed è frutto della Commissione per l'uguaglianza e i diritti umani che, su mandato del parlamento britannico, promuove l'uguaglianza, gli ideali e le leggi sui diritti umani in Inghilterra, Scozia e Galles. Lo Human Rights Act è entrato in vigore nel Regno Unito nell'ottobre 2000. L'articolo n.2 protegge il diritto alla vita stabilendo che nessuno, compreso il governo, può tentare di porre fine alla vita di una persona. Ciò implica anche che il governo dovrebbe adottare misure appropriate per salvaguardare la vita, emanando leggi per proteggerla. Inoltre afferma che le autorità pubbliche dovrebbero considerare questo diritto quando prendono decisioni che potrebbero mettere in pericolo o influenzare l'aspettativa di vita delle persone. L'articolo riconosce, infine, che secondo i tribunali chiamati in causa, il diritto alla vita non include il diritto alla morte.
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