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Dionisio Paulo Lachovicz, intronizzato esarca dei cattolici ucraini di rito bizantino in Italia

Nominato da Papa Francesco esarca, lo scorso 24 ottobre, il presule ieri ha ricevuto gli auguri dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, che ha assistito alla solenne divina liturgia, lo ha accompagnato alla sede episcopale e lo ha intronizzato consegnandogli il pastorale

Tiziana Campisi - Città del Vaticano 

Vivere in comunione “con i confratelli nell’episcopato, non solo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina (…) ma anche con l’episcopato italiano”, con i sacerdoti e con i fedeli. Questo l'augurio che il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha rivolto a monsignor Dionisio Paulo Lachovicz, intronizzato ieri a Roma come esarca per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino in Italia, nella cattedrale dei Santi Sergio e Bacco . L’esarcato apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino in Italia è stato istituito da Papa Francesco l’11 luglio del 2019 e il 24 ottobre scorso lo stesso Pontefice ne ha nominato esarca monsignor Lachovicz. Alla solenne divina liturgia ha assistito il cardinale Sandri che ha poi accompagnato alla sede episcopale il presule e lo ha intronizzato consegnandogli il pastorale, mentre i vescovi presenti e l’assemblea cantavano il ritornello della liturgia bizantina: “Axios, Axios, Axios!”.

Esarca, custode e tramite della fede

Parlando al neo esarca, riguardo al consesso dei vescovi, il porporato ha detto: “Sii axios, degno in mezzo a tutti loro perché custodisci il deposito della fede e lo trasmetti integro come lo hai ricevuto, ricordando anche i tanti pastori che a motivo della loro appartenenza al Signore e il loro legame col Successore di Pietro, hanno sofferto ingiustizie e persecuzioni”. Quindi ha proseguito: “Sii axios in mezzo ai sacerdoti (…), il tramite per il servizio concreto alle comunità. Sii per loro autenticamente un padre e un pastore secondo il cuore di Dio, accompagnali con la tua presenza e sappi avvalerti del loro consiglio, specie in tutti quegli organismi previsti dal diritto della Chiesa. Sii axios - ha aggiunto il cardinale Sandri - in mezzo ai tuoi fedeli, fedeli cattolici ucraini di rito bizantino”. Rivolgendosi poi proprio ai fedeli il porporato ha detto: “Nel rispetto delle usanze e dei costumi della vostra patria, siate consapevoli però che oggi siete pienamente inseriti in una società non come ospiti o stranieri, ma come fratelli”. Da qui l’invito: “Sappiate portare la ricchezza della vostra testimonianza, ma intuite anche i passi necessari per sentirsi parte di un comune annuncio nel Vangelo in mezzo a tanti fratelli e sorelle segnati dalla secolarizzazione o dal pensiero che si possa vivere facendo a meno di Dio”.

Circa la celebrazione della Pasqua il porporato ha invece auspicato: “Sia un segno concreto di una adesione al nuovo tessuto ecclesiale in cui siete a tutti gli effetti inseriti, e pertanto possa essere vissuta in comunione di tempi con i fratelli della chiesa latina, romana ed ambrosiana, in Italia”. Alla divina liturgia erano presenti anche le delegazioni diplomatiche dell’Ucraina presso la Santa Sede e del Quirinale. Con monsignor Lachovicz hanno concelebrato il vescovo Yosif Milan, delegato di Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, Irinej Bilik, canonico della Papale Basilica di Santa Maria Maggiore, e diversi sacerdoti. Monsignor Milan ha anche letto un messaggio gratulatorio dell’arcivescovo maggiore, che ha ripercorso le tappe della presenza ucraina in Italia.

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02 dicembre 2020, 11:46