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Usa, ancora un appello dei vescovi contro la pena di morte

Dichiarazione congiunta di monsignor Paul S. Coakley, presidente del Comitato per la giustizia interna e lo sviluppo umano della Conferenza episcopale statunitense e di monsignor Joseph F. Naumann, arcivescovo di Kansas City e presidente del Comitato per le attività pro-vita: testimoniare la dignità di ogni vita umana

Isabella Piro - Città del Vaticano

Si rinnova, forte e accorato, l’appello dei vescovi americani contro la pena di morte. Stavolta a mobilitarsi, come riporta il sito della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, sono monsignor Paul S. Coakley, arcivescovo di Oklahoma City e presidente del Comitato per la giustizia interna e lo sviluppo umano della Conferenza episcopale, e monsignor Joseph F. Naumann, arcivescovo di Kansas City e presidente del Comitato per le attività pro-vita.

La dignità di ogni vita umana

In una dichiarazione congiunta, i due presuli invitano l'Amministrazione ad agire come testimone della dignità di ogni vita umana contro tre pene capitali pianificate tra novembre e il mese di dicembre: "Purtroppo, dobbiamo chiedere ancora una volta all'Amministrazione di fermare le esecuzioni – scrivono – con queste ultime tre previste, saremmo arrivati a dieci esecuzioni federali nel 2020, più del doppio del precedente record di quattro risalente al 1938. La pena di morte non è necessaria per proteggere la società. Non è necessario ritenere le persone responsabili di gravi crimini. La decisione di non giustiziare qualcuno, anche se ha fatto qualcosa di terribile - proseguono i vescovi - non è ‘morbida sul crimine’, ma è forte sulla dignità della vita”.

L'appello a Trump

“Come scrive papa Francesco nella sua recente enciclica Fratelli Tutti: ‘Nemmeno un assassino perde la sua dignità personale, e Dio stesso si impegna a garantirlo’. Il fermo rifiuto della pena di morte - sottolineano i presuli - dimostra fino a che punto sia possibile riconoscere la dignità inalienabile di ogni essere umano e accettare che egli abbia un posto nell'universo.  Se non negherò questa dignità al peggiore dei criminali, non la negherò a nessuno”. L'appello, si rivolge infine al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e al procuratore generale Barr: "Chiediamo come atto di testimonianza della dignità di ogni vita umana, di fermare queste esecuzioni".

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20 novembre 2020, 08:00