Esequie vescovo di Caserta. Cardinale Bassetti: testimone del volto bello della Chiesa
Isabella Piro - Città del Vaticano
Grazie, fratello caro, perché, insieme a tanti sacerdoti, ci hai fatto scorgere il volto bello della nostra Chiesa-madre!”: con queste commosse parole, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), ha ricordato monsignor Giovanni D’Alise, vescovo di Caserta,
deceduto domenica scorsa per arresto cardiocircolatorio, mentre era ricoverato in ospedale perché positivo al Covid-19. Ieri pomeriggio, 5 ottobre, nella Cattedrale della città campana, si sono celebrate le esequie, alle quali il cardinale Bassetti ha voluto essere fortemente presente, nonostante fosse in corso, ad Assisi, la Conferenza Episcopale Regionale dei vescovi umbri. “Ho sentito vivo il desiderio di essere con voi – ha spiegato il porporato ai fedeli - per portare l’abbraccio e la carezza delle Chiese che sono in Italia”.
Testimone del volto del Risorto
Del compianto monsignor D’Alise, il presidente della Cei ha ricordato “la testimonianza di una vita intera che ci lascia intravedere e sfiorare il volto del Risorto”. E insieme a lui, il porporato ha commemorato “tutti i sacerdoti che generosamente hanno donato la vita nelle stesse circostanze. Se ne sono andati, molti in punta di piedi, senza una carezza o una parola di conforto”. “Ecco i veri tesori della Chiesa e dell’umanità: loro, che hanno sostenuto, confortato e benedetto tante persone e consolato tanti cuori!” ha detto l’Arcivescovo perugino.
La Chiesa vicino al popolo
La scomparsa del vescovo di Caserta, ha aggiunto, dimostra che “la nostra amata Chiesa, in questi tempi di tribolazione, è stata vicina al suo popolo, ai suoi figli, e non si è risparmiata nel portare vicinanza e conforto, spirituale e materiale”. “I nostri sacerdoti, da Nord a Sud – ha ricordato il Cardinale Bassetti - si sono fatti prossimi per tutti. Sono i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i laici impegnati nel volontariato che hanno reso bella la Chiesa in questi mesi. Si sono prodigati per gli altri, si sono spesi per gli altri, in alcuni casi fino all’estremo sacrificio”, proprio come monsignor D’Alise.
Un dolore non inutile
Citando, poi, un passo della nuova Enciclica di Papa Francesco, “”, il presidente della Cei ha auspicato che “un così grande dolore non sia inutile, affinché l’umanità rinasca con tutti i volti, tutte le mani e tutte le voci, al di là delle frontiere che abbiamo creato”. “La testimonianza di chi ci ha lasciato è un patrimonio da non disperdere – ha concluso - È il nostro impegno verso l’amato vescovo Giovanni e verso tutti quelli che sono morti in questi mesi”.
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