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Dedicata al Covid la 46.ma edizione del Premio Bontà Sant’Antonio

L'appuntamento rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie italiane vuole quest'anno raccontare della bontà che lascia i suoi segni nei luoghi e nelle persone. Più che un Premio – commenta il Priore dell’Arciconfraternita – il nostro oggi vuole essere un ‘Grazie’

Lisa Zengarini - Città del Vaticano 

Si terrà il 22 novembre prossimo la cerimonia di premiazione della 46.ma edizione del Premio della Bontà di Sant’Antonio, l’annuale appuntamento rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie italiane promosso dall’Arciconfraternita del Santo a Padova per dimostrare quanto di “buono” vi sia nei giovani di ogni generazione.

Raccontare la bontà che lascia il segno

L’emergenza Covid 19 ha costretto a riprogrammare le attività e ad attualizzare il tema che quest’anno è “Un luogo, o un monumento, può essere testimone di storie o eventi di bontà e solidarietà che hanno lasciato tracce nelle nostre Città e Paesi. Racconta ciò che puoi scoprire nei luoghi in cui vivi”. Proprio nei luoghi della pandemia - rende noto un comunicato dell'Arciconfraternita - sono stati selezionati anche gli “adulti” che riceveranno il “Premio della Bontà 2020” insieme agli studenti vincitori del concorso. Accanto ai partecipanti alla fase concorsuale riservata alle scuole, l’Arciconfraternita, infatti,si propone di individuare uno o più protagonisti che nella vita adulta abbiano dato una tangibile testimonianza degli insegnamenti del Vangelo prodigandosi per gli altri.

I vincitori designati sono: la dottoressa Maria Teresa Gallea e i dottori Paolo Simonato Luca Sostini che hanno sostituito i medici di medicina generale della zona rossa di Vo' Euganeo durante il periodo più critico dell'inizio pandemia, già insigniti il 20 ottobre dell'onorificenza di Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana; il sacerdote medico don Fabio Stevenazzi, che a metà marzo ha dismesso temporaneamente la tonaca per tornare in corsia a Milano e il professor Nando Bonessio di Roma che lo scorso mese di giugno ha raggiunto in macchina una studentessa rimasta senza connessione per sostenere l'esame di terza media mettendo a dispozione il suo cellulare.

Un "Grazie" a chi si è speso per gli altri

“Più che un Premio della Bontà – commenta il Priore dell’Arciconfraternita Leonardo Di Ascenzo – quello di quest’anno desidera essere un semplice riconoscimento francescano e antoniano: non un'onorificenza ma un ‘Grazie’ e una Proposta ai Giovani incarnata da esempi davvero meritori di persone che proprio in questo momento così difficile segnato dalla pandemia da Covid 19 si sono spese per gli altri, sia in ambito sanitario che in ambito di fede con l’esempio di don Fabio Stevenazzi. Desideravamo non interrompere la tradizione del Premio, a maggior ragione proprio in questo anno così difficile e sofferto. Ecco quindi l’idea di dedicare il Premio della Bontà ai luoghi e alle tristi vicende legate alla pandemia che ci hanno mostrato tantissimi esempi di altruismo nel campo sanitario, in quello della scuola e non ultimo nella Chiesa”.

La cerimonia di premiazione si svolgerà dunque domenica alle 12.00 e sarà preceduta alle 11.000 da una Messa officiata dal Delegato Pontificio monsignor Fabio Dal Cin.

Sia la Messa che la cerimonia di premiazione saranno trasmesse in diretta dall’emittente Rete Veneta che a seguire sempre in diretta dalla Sala Priorale della Scoletta del Santo proporrà una trasmissione di approfondimento per conoscere i premiati e per ascoltare le loro esperienze.

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22 ottobre 2020, 07:48