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Comece-Africa: le comunità locali motori di sicurezza e resilienza

Promuovere un partenariato UE-Africa basato su valori quali giustizia, dignità e pace a partire dall'esperienza e dall'impegno delle comunità locali. Questo il filo conduttore del webinar on line organizzato, per oggi, tra gli altri, dalla Comece. Il segretario generale Don Manuel Barrios Prieto: puntiamo alla forza dei territori sorretti dall'incoraggiamento alla fraternità universale che viene dall'ultima enciclica del Papa

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

Come si sta promuovendo la sicurezza e la resilienza in Africa e come stanno agendo in tal senso le comunità locali. Di questo discuterà il webinar organizzato da Comece, la Commissione degli episcopati dell'Unione europea, Comunità di Sant’Egidio, CIDSE, Don Bosco International, Caritas Europa, AEFJN e Jesuit Refugee Service. Un appuntamento virtuale che vedrà la partecipazione di responsabili politici, rappresentanti della Chiesa e delle parti interessate dell'Unione europea e di diversi Paesi africani. I partecipanti presenteranno alcune delle numerose iniziative locali intraprese in vari campi e aree politiche, illustrando i modi in cui gli attori locali stanno giocando un ruolo chiave nella costruzione della resilienza e della sicurezza umana.

Don Manuel Barrios Prieto, Segretario generale della Comece, la Commissione degli episcopati dell'Unione europea, illustra nascita e obiettivi di questa iniziativa on line:

Ascolta l’intervista a don Manuel Barrios Prieto

Don Barrios, sicurezza umana e resilienza al centro del Webinar che vede coinvolte le chiese d'Europa e d'Africa in un più ampio partenariato tra Unione europea e Unione africana: ci spiega il significato di questi due termini per voi e quale l'obiettivo del webinar?

R.- Questo webinar ha una storia che lo precede, perché, in vista di un vertice che doveva avere luogo questo autunno tra l'Unione europea e l'Africa, abbiamo elaborato un documento con il Secam, il Simposio delle conferenze episcopali dell'Africa del Madagascar. Si tratta di un documento che voleva fare delle proposte in vista di questo partenariato che è molto importante. Io credo che non possiamo non tener conto dell'importanza che ha il rapporto tra l'Unione europea e l’Africa. In questo vertice che era stato proposto si voleva soprattutto dirigere l'attenzione su due temi, quello del conflitto e della fragilità nel continente africano e, in contrasto con questo, la sicurezza e la pace come temi fondamentali. Questo webinar vuole vedere come a livello locale si sta promuovendo la sicurezza in Africa e la resilienza, il poter resistere, il potere affrontare anche situazioni complicate. E vogliamo ascoltare proprio le voci delle comunità locali, sentire cosa si sta facendo per promuovere la sicurezza e la resilienza.  

Ruolo centrale hanno, dunque, le comunità locali nella vostra riflessione: ci sono già iniziative locali intraprese in vari campi e aree politiche che stanno ottenendo risultati in termini di costruzione della resilienza e della sicurezza umana?

R.- Sì, infatti è proprio questo l’intento del webinar: sentire le persone che stanno lavorando nelle varie regioni dell'Africa proprio per promuovere la resilienza e la sicurezza. Tra le diverse associazioni cui abbiamo proposto questo webinar, abbiamo cercato delle persone che stanno cercando alla base, con lavori molto di base, di favorire la resistenza, di favorire la sicurezza in Africa. Quindi ascolteremo delle testimonianze sul lavoro di queste persone.  

Don Barrios, già nel giugno scorso come lei ha anticipato, la Comece e il Secam, insieme come episcopati, in un documento indirizzato alle istituzioni europee e africane, hanno suggerito i principi sui quali indirizzare le politiche di partenariato: giustizia, sviluppo umano integrale, sicurezza e difesa delle persone migranti. Avete avuto riscontri?

R. - Sì, questo documento è stato molto ben accolto. Abbiamo ricevuto molte lettere e molte email di congratulazioni, anche con richieste di chiarimenti. Inoltre, abbiamo avuto degli incontri con alti rappresentanti della Commissione Ue. Ritengo dunque si tratti di un documento di valore anche perché è stato elaborato congiuntamente col Secam, quindi non è solo un documento europeo della Comece, ma un documento della Comece e delle chiese africane ed è questo un aspetto che appunto è stato molto ben accolto.

L'ultima enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti", cosa suggerisce al vostro impegno con il continente africano?

R.- Credo che il tema di questa enciclica, il principio guida della fraternità universale, sia fondamentale. A me ha colpito molto, nei vari incontri che abbiamo avuto con il segretariato del Secam,  il loro dire che noi "parliamo con il cuore" - così  dicevano in Africa - dunque questo concetto di fraternità universale, credo che sia molto suggestivo e molto utile per l'Africa, per il dialogo con l'Africa e per tutto il mondo in generale. Poi c'è un altro aspetto in questa enciclica di Papa Francesco che ritengo molto utile: il concetto di fraternità fa anche riferimento al dialogo interreligioso. Di fatto, una delle dell'origini o delle basi, degli spunti iniziali di questa enciclica è stato il documento di Abu Dhabi sulla fraternità umana e questo aspetto ritengo sarà utile e molto fruttuso per i rapporti tra Europa e Africa.

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15 ottobre 2020, 07:53