Il beato Carlo Acutis e la malattia vissuta in pienezza
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
A tre giorni dalla beatificazione del quindicenne Carlo Acutis, ad Assisi si respira un clima di grazia e di festa per questo giovane “beato millennial”, “innamorato dell’Eucaristia”: come l’ha definito Papa Francesco all’ di domenica scorsa. In Umbria continuano le iniziative per indagare sulla breve ma straordinaria vita di Carlo, animata dall’amicizia con Gesù, dall’amore per Maria e dalla dedizione verso i poveri.
La malattia che diventa luce
Presso il Santuario della Spogliazione, l’incontro: “Malattia ed Eucaristia, quando la sofferenza diventa luce”. Un focus sull’ultima fase della vita di Carlo, spentosi nel 2006 a causa di una leucemia fulminante, un momento di riflessione per capire quando la sofferenza cristianamente diventa luce. Carlo non nascondeva i timori e la sorpresa per quanto stava vivendo ma capì che quella era l’occasione giusta per offrire la sua sofferenza per il Papa e la Chiesa. Nell' introduzione, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Novera Umbra-Gualdo Tadino, ha riproposto il parallelismo e il legame tra Carlo e San Francesco. Tra gli interventi anche quello di Carlo Cirotto - già docente di Citologia presso l’Università degli studi di Perugia - incentrato sui “miracoli eucaristici alla luce della scienza”.
Una Messa per Carlo
Toccanti le testimonianze dei medici che hanno assistito Carlo nell’ultimo periodo della vita e di don Sandro Villa, cappellano all’ospedale San Gerardo di Monza che somministrò il viatico al giovane. Nel pomeriggio, alle ore 18, nel Santuario della Spogliazione, ci sarà la Messa presieduta da monsignor Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra. Sarà possibile seguire l’evento anche on line sulla pagina Facebook Diocesi Assisi – Nocera – Gualdo.
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