Somalia. Dossier di Caritas Italia ricordando Graziella Fumagalli
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
Fa il punto sulla crisi istituzionale, sociale e umanitaria che la Somalia vive dalla caduta del regime di Siad Barre, nel 1991, il dossier che la Caritas Italiana pubblica oggi, ricordando i 25 anni dalla morte di Graziella Fumagalli, coordinatrice del centro anti-tubercolosi di Merca, città nella costa sud-occidentale della Somalia. Specializzata in Chirurgia Pediatrica e Medicina Tropicale, lavora in Guinea-Bissau, Mozambico e nel 1994 si trasferisce in Somalia. Il 22 ottobre dell'anno seguente verrà uccisa a colpi d'arma da fuoco da sicari somali. Le ragioni dell'assassinio, dove rimase ferito un collega e connazionale, sono ancora sconosciute
Un popolo senza pace
Il dossier con Dati e Testimonianze (DDT) “Nazione a frammenti. Crisi perenne di un popolo senza Pace” vuole approfondire la storia complessa di un Paese tormentato, che sembra incapace di risollevarsi dalle sue ceneri, ma che sta cercando una via verso la pace. Il Rapporto, a partire dall’impegno di Graziella Fumagalli, racconta le iniziative di Caritas Italiana dal 2011 al 2020, grazie al contributo di tanti sostenitori: sono 40 i progetti realizzati con oltre 2,5 milioni di euro.
Un conflitto dimenticato
Ma quello che la Somalia vive - mette in evidenza il Dossier - è un conflitto per lo più dimenticato dalla comunità internazionale. La nazione è frammentata in una miriade di clan, ferita dagli interessi dei signori della guerra e dalle violenze delle milizie jihadiste che ne minano la stabilizzazione decretandone, da 30 anni, la condizione di Stato fallito.
Cambi climatici e pandemia
Una fragilità, aggiunge Caritas Italiana, che provoca estrema vulnerabilità alla pandemia e agli shock climatici, con un terzo della popolazione che necessita di assistenza umanitaria, 2,6 milioni di sfollati, 800mila rifugiati in altri paesi e 850mila bambini sotto i 5 anni che hanno bisogno di supporto nutrizionale. Nel , a ricordare la situazione della Somalia anche Papa Francesco, che ha pregato per le vittime dell’attentato terroristico nella capitale Mogadiscio che causò oltre 70 vittime.
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