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Locandina della Giornata per l’Università Cattolica 2020 Locandina della Giornata per l’Università Cattolica 2020 

In Italia la Giornata per l'Università Cattolica: memoria e profezia

L’appuntamento promosso dall’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore dell’Ateneo, si è celebrato domenica 20 settembre, una data posticipata a causa del Covid-19, e ha assunto quest'anno un rilievo particolare collocandosi a ridosso del centenario dell’Università, le cui celebrazioni prenderanno il via in coincidenza con l’apertura dell’anno accademico 2020-2021

Adriana Masotti - Città del Vaticano

“Alleati per il futuro” il tema della Giornata per l’Università Cattolica di quest'anno, la 96.esima. Per questo importante momento di riflessione sull’identità e il ruolo dell'Ateneo nel contesto della crisi mondiale dovuta al Covid-19, è stata scelta la data del 20 settembre, poco prima del Global Compact on Education, ovvero Patto educativo globale, l'evento voluto da Papa Francesco che si terrà online il 15 ottobre prossimo. Come più volte affermato dal Papa, siamo oggi davanti alla necessità di un nuovo patto generazionale, di nuove prospettive per la formazione e la ricerca e proprio questi intendono essere gli assi portanti del contributo che la Cattolica si propone di offrire alla Chiesa e alla società.

Le parole chiave per ripartire

Oggi si parla molto di “ripartenza” dopo la fase più acuta della pandemia e la comunità universitaria cattolica ritiene di avere un grande e originale contributo da offrire alla Chiesa e al Paese. Sul sito giornatauniversitacattolica.it si propone allora “Il dizionario per un nuovo inizio”, una serie di video-parole chiave illustrate da docenti dell’Università. Le parole sono: futuro, libertà, serietà, responsabilità, interazione, collaborazione, inclusività, sostenibilità, prossimità, resilienza, giudizio, Europa, semplificare, conoscenza, speranza, parità, risorsa, Chiesa.

Il messaggio dell'arcivescovo di Milano

Parte dalla parola “vocazione” la riflessione che l’arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Toniolo monsignor Mario Delpini, dedica alla Giornata. Il futuro non rappresenta una minaccia, scrive l’arcivescovo, anzi il futuro ci chiama, ma non si può andargli incontro da soli. “Perciò ci vuole un’alleanza, alleanza di docenti e studenti, alleanza di università e società, alleanza di scienza, ricerca con didattica”. E ci vuole fiducia. “C’è qualcuno che ci chiama - scrive ancora - e ci chiama a una Terra promessa. Per andare incontro al futuro come a una vocazione, ci vuole pensiero, ci vuole competenza”. Perciò, conclude monsignor Delpini, c’è una Università, quella Cattolica che si propone di accompagnare il giovane nel compiere le proprie “scelte decisive”.

La volontà di tornare a vivere le relazioni

Per il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, la Giornata è anche simbolo della volontà e della possibilità di tornare alla normalità. Nel suo messaggio osserva: “Si è tante volte detto, negli anni passati, che la Giornata è il modo attraverso il quale l’Università si rende presente ai cattolici italiani, si ripropone come il “loro” Ateneo e parlare di “presenza”, di questi tempi, ha una forte valenza evocativa, rimanda a una privazione che abbiamo tutti sofferto nelle scorse settimane, a un’esigenza di relazione che abbiamo imparato a coltivare diversamente”.

“L’Università Cattolica si avvicina al compimento del suo primo secolo di vita con il desiderio di confermarsi al servizio della Chiesa, avvertendo anzitutto l’urgenza che il progresso scientifico-tecnologico sia accompagnato da una corrispondente evoluzione culturale dell’umanità (Franco Anelli)”

Il cardinale Bassetti: investire sui giovani

La Giornata per l'Università Cattolica doveva tenersi lo scorso 26 aprile e per quella data il presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Gualtiero Bassetti, aveva scritto un messaggio in cui sottolineava l’importanza di investire nei giovani per costruire il futuro. I giovani, scriveva, cercano maestri e luoghi "che sappiano aiutarli a maturare dal punto di vista umano, professionale, culturale e spirituale per diventare protagonisti del futuro". E proseguiva: "I nuovi scenari delineati dall’intelligenza artificiale, dalle nuove tecnologie digitali, dalle neuroscienze e, più in generale, dall’evolversi del rapporto tra l’essere umano e le macchine sono affascinanti ma anche bisognosi di attento discernimento". Cresce, dunque, la domanda di senso e di criteri etici, soprattutto tra i giovani. C'è bisogno di sostenere questa ricerca e il presidente della Cei affermava: "Come e più che nel passato la comunità ecclesiale italiana vede nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, un faro e un volano per accompagnare i giovani ad affrontare le grandi sfide del nostro tempo". "La Chiesa e la società italiana - è la conclusione del cardinale Bassetti - si aspettano dall’Università Cattolica che sappia preparare gli uomini e le donne del futuro. Ne abbiamo urgente bisogno".

L'Università Cattolica a Roma (foto d'archivio)]
L'Università Cattolica a Roma (foto d'archivio)]

Una Messa nella sede romana dell'Ateneo trasmessa in TV

Tra le iniziative dedicate alla Giornata, la Messa celebrata nella chiesa della sede romana dell’Università Cattolica, e trasmessa in diretta su Rai Uno. A presiederla monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Ateneo, che ai microfoni di Pope, spiega la continuità dei suoi valori fondativi e la loro attualizzazione a confronto con il tempo presente: 

Ascolta l'intervista a monsignor Claudio Giuliodori

R. - L’Università Cattolica del Sacro Cuore celebra la sua Giornata quest'anno in un momento molto significativo perché siamo all'inizio dell'anno accademico e questo è un anno speciale per l'Ateneo, perché celebriamo il centenario ed è un centinaio dove i valori che hanno dato origine alla nascita di questa istituzione accademica si confermano. Padre Gemelli l'ha voluto, proprio perché fosse un luogo dove si potesse esercitare con piena libertà e con grande responsabilità il compito educativo e che lo si potesse fare guardando al bene del Paese e della Chiesa, offrendo ai giovani la possibilità di un'alta formazione scientifica e di una crescita non solo intellettuale e professionale, ma integrale della persona. E guardando ad un'assunzione di responsabilità nei confronti della società attraverso la formazione di persone con alte competenze per affrontare le sfide che l'umanità in ogni epoca è chiamata ad affrontare.

Il tema scelto per questa giornata è “Alleati per il futuro”. L'Università Cattolica come vive queste due dimensioni, alleanza e futuro?

R. - Quando si parla di futuro è naturale che si guardi ai giovani, con la loro età, con le loro passioni, attese e speranze. Noi viviamo in una stagione molto difficile, non solo a causa della pandemia, ma anche per il percorso che sappiamo estremamente faticoso del nostro Paese, dell'Europa, le tensioni nel mondo intero, la crisi ambientale che ci mette sempre più di fronte alla fragilità del nostro pianeta e alle scelte che l'uomo sta facendo a diversi livelli. Di fronte a tutte queste istanze, non c'è futuro senza riconoscere alle nuove generazioni la responsabilità che ricade su di loro, ma ovviamente tutto questo si può realizzare solo se i giovani vengono aiutati, sostenuti e incoraggiati e se si offre loro la reale possibilità di portare avanti i compiti che li attendono e questo è tutt'altro che scontato. Papa Francesco, nel tirare un po' le somme del Sinodo sui giovani, nel documento Christus vivit, indica proprio come prospettiva fondamentale della missione della Chiesa quella dell'educazione e, nell'educazione, sottolinea il ruolo delle università cattoliche, perché nel mondo formano quella generazione di giovani con alte competenze e con quella maturità cristiana e umana che aiuta ad affrontare e a gestire l'oggi al meglio.

Papa Francesco parla spesso di alleanza intergenerazionale e chiede che ci sia un nuovo patto educativo per i giovani che coinvolga tutta la collettività…

R. - L'alleanza da questo punto di vista è fondamentale. Nel messaggio per il Patto educativo globale, Papa Francesco auspica proprio che si crei un sentire comune attorno ai giovani nella sfida educativa e che questo porti davvero alla fomazione di un "villaggio dell'educazione" perché nel villaggio tutti si sentono responsabili e sono protagonisti. Si tratta di un'alleanza a tutto campo: alleanza tra le istituzioni, alleanza tra la famiglia e la scuola, tra le istituzioni educative e gli studenti. Noi dell'Università Cattolica, sentiamo questa necessità di essere sempre più una famiglia, dove docenti, studenti e personale ausiliario hanno la consapevolezza di crescere insieme, sapendo che ciascuno arricchisce l'altro. Quanto più studenti noi accompagniamo, tanto più l'Ateneo si arricchisce, quanto più i professori si lasciano interpellare dagli studenti, tanto più i professori stessi maturano. Oggi all'Università Cattolica, si cerca di interpretare questa alleanza coltivando in modo particolare la terza missione. Oltre alla didattica e alla ricerca, oggi emerge infatti come orizzonte dentro cui agire, quello della terza missione, che è il rapporto con il territorio, l'assunzione di responsabilità di fronte alle problematiche che riguardano l'economia, che riguardano il lavoro, l'ecologia, che riguardano le disuguaglianze, le migrazioni, i grandi tempi a cui anche il Papa ci richiama continuamente.

E il rapporto tra l'Università Cattolica e la comunità cristiana è sempre un rapporto da rinnovare. Anche per questo ritorna ogni anno questa Giornata?

R. – Sì, va detto che le cose sono molto cambiate da quando venne presentato a Papa Benedetto XV il progetto dell'Università Cattolica. Lui si era entusiasmato e aveva detto: “fate una cosa grande come merita la Chiesa” e questo in un momento in cui era difficile pensare alla nascita e allo sviluppo di una Università Cattolica. Ma il padre Gemelli, Armida Barelli e gli altri collaboratori, hanno fatto sì che questo non solo si realizzasse ma raggiungesse dimensioni che forse neanche i fondatori, penso, potevano immaginare: un Ateneo di cattolici italiani con oltre 43 mila studenti, 12 facoltà, 500 professori e attività straordinarie dal punto di vista culturale, della ricerca. In questi 100 anni anche la Giornata è cambiata: all'inizio i fondi raccolti grazie ai cattolici di tutto il Paese, hanno fatto sì lo Stato desse facoltà a questa Università ad avviarsi, perché nel 1924 se non ci fosse stata la certificazione dei fondi non ci sarebbe stata questa opportunità. Oggi il contributo economico sicuramente è minore, anche se non meno importante, ma certamente l'Ateneo vive di altre risorse. Ma la Giornata ha ancora più valore, perché è un'occasione di riflessione culturale, è un'occasione per avere ancor più la consapevolezza che questo Ateneo è a servizio del Paese e della Chiesa e soprattutto che rappresenta una grande risorsa per i giovani. Allora il tema: “Alleati per il futuro” vuole sottolineare come nella comunità ecclesiale questa corresponsabilità deve diventare sempre più forte.

 

Ultimo aggiornamento alle ore 10 del 21 settembre

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20 settembre 2020, 08:50