Malawi, elezioni presidenziali: Giustizia e pace loda la trasparenza del voto
Isabella Piro – Città del Vaticano
Dopo l’annullamento delle operazioni di voto avvenuto nel maggio 2019 a causa di brogli, da ieri il Paese africano ha un nuovo presidente: si tratta di Lazarus Chakwera, leader dell'opposizione che subentra a Peter Mutharika, rimasto in carica per sei anni. E la Commissione episcopale Giustizia e Pace (Ccjp), insieme a organismi come l'Iniziativa nazionale per l'educazione civica (Nice) e il Comitato per gli Affari pubblici del Malawi, in riportata dal blog dell’Amecea (Associazione dei membri delle conferenze episcopali dell'Africa orientale), esprime un encomio alla Commissione elettorale per la trasparenza nel conteggio dei voti delle consultazioni presidenziali e nell'esposizione dei risultati in luoghi appropriati per il pubblico.
Un voto senza intoppi, anche se preparato in tempi stretti
“Il processo elettorale è stato buono – affermano i diversi organismi – senza grossi intoppi o difficoltà. Desideriamo quindi elogiare tutte le parti interessate, in particolare la Commissione elettorale, data anche la limitazione di tempo e di risorse necessarie alla gestione delle votazioni”. Medesimo apprezzamento viene espresso anche a tutte le forze di sicurezza per “la professionalità, la diligenza e la rapidità con cui hanno approntato la logistica necessaria al processo elettorale”.
Lodati anche i cittadini e tutta la società civile
I cittadini, inoltre, vengono ringraziati per la pazienza con cui hanno atteso i risultati del voto, resi noti in piena osservanza della legge elettorale, dopo la consegna delle schede da parte di tutti i distretti e i seggi preposti alle votazioni. “Ringraziamo – concludono i vari organismi - la società civile, i leader tradizionali, le organizzazioni religiose, i media e tutti coloro che hanno svolto vari ruoli complementari nel processo elettorale per la collaborazione reciproca, le relazioni sinergiche e il sostegno morale”.
L’ appello dei vescovi dopo le violenze di febbraio
A febbraio, quando la Corte Costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali a causa di brogli, i vescovi locali avevano lanciato un appello alla pace e alla riconciliazione, soprattutto di fronte allo scatenarsi di violente manifestazioni di protesta. "Siamo profondamente costernati e sgomenti per gli episodi di violenza contro la vita umana che si sono manifestate – avevano scritto i presuli – Come Pastori cui è affidato il dovere e la responsabilità di promuovere e difendere la vita donataci dal Creatore non possiamo rimanere in silenzio di fronte ciò". Esprimendo, poi, la loro preoccupazione per “lo stato di povertà e di indigenza” che si vive nel Paese, la Conferenza episcopale locale aveva invitato il Parlamento ad emanare leggi appropriate per creare “un clima favorevole al rispetto dei diritti di tutti i cittadini”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui