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Laudato Si' e comunicazione: il progetto di Signis per i giovani

Fare dell'enciclica del Papa un trampolino di lancio per costruire un futuro professionale basato sul rispetto della natura e del creato e diffondere il messaggio di Francesco nel mondo. Vi raccontiamo l'esperenza di giovani professionisti della comunicazione al termine di un percorso di formazione di stampo cattolico

Gabriella Ceraso e Jean Charles Putzolu - Città del Vaticano

Guidare le giovani generazioni verso la salvaguardia e la protezione della nostra casa comune, la Terra: è questo l'appello a cui hanno risposto nove giovani professionisti della comunicazione riuniti per tre mesi in India dall'Associazione cattolica mondiale Signis - dedicata proprio alla comunicazione per lo sviluppo di un mondo di pace - con un progetto basato sull'enciclica di Francesco sulla Casa Comune, la Laudato si' Global Fellowship.

Provenienti da Italia, India, Filippine, Africa e America latina, i giovani sono stati formati presso la Xavier University di Bhubaneswar, un'università gestita dai gesuiti, alle strategie di comunicazione dell'Enciclica sullo sviluppo umano integrale e duraturo, portando a termine un progetto indirizzato proprio alla salvaguardia della Terra.

Tra gli argomenti affrontati e le esperienze svolte, gli insegnamenti sociali della Chiesa alla base dell'enciclica papale, conferenze speciali sulle diverse religioni, conferenze sui fondamenti della comunicazione, sui paradigmi alternativi della comunicazione, sul design della comunicazione sostenibile. Frutto di questi tre mesi il progetto del gruppo UNFOLD NEST - un flip book interattivo, multi-narrativo e transmediale che offre un'esperienza coinvolgente dove il pubblico ha la possibilità di ascoltare il "grido della Terra e il grido dei poveri" e di considerare una "eco-conversione" che porta alla conservazione e alla protezione della nostra "Casa comune".  Quindi per tutti l'attestato in "Compassione e Comunicazione sociale". 

Tra i giovani partecipanti anche Isaac Atchikiti che la microfono di Marina Tomarro parla dell'esperienza di questi 90 giorni di fomazione appena vissuti e dei frutti in termini di visione del mondo e di modalità di comunicazione:

Ascolta l'intervista a Isaac Atchikiti

Ha partecipato a tre mesi di formazione e incontri in India, ci può dire innanzitutto, perché si è candidato?

R. - Mi sono candidato perché quando ho letto la pubblicazione di questo programma ,mi sono detto , questo è stato oensato per me, perché sto lavorando in un ambiente cattolico ma non solo per questo, ma anche per il fatto che stavo già percorrendo una via di presa di coscienza sulle tematiche ecologiche, sulla cura della Casa comune, quindi questo programma parlando di compassione, della Terra, dell'ecologia, ha richiamato la mia attenzione.

Cosa è successo in questi 90 giorni, quale era lo scopo di questa sessione?

R. - Questo programma è stato un lungo viaggio fatto di riflessione, introspezione e meditazione durante il quale abbiamo lavorato ad una comprensione profonda della compassione, dell'amore che porta alla consapevolezza del rapporto con il Creato. Il programma ci ha permesso di acquisire una profonda consapevolezza della necessità di giustizia, pace, del sincero rispetto per tutte le vite, specialmente le più vulnerabili e emarginate.

Com’è cambiata la sua visione del mondo al termine del corso?

R. - Si è molto modificata soprattuttto dal punto di vista spirituale perchè questo percorso mi ha portato ad una conversione spirituale di tipo ecologico.Tra l'altro ciò che ho guadagnato qua è una convizione della necessità di cambiare il mio modo stile di vita puntando a modelli di consumo che non danneggino la natura e la nostra Casa comune.

L’enciclica Laudato Sì è stato il punto di partenza dell’iniziativa del Signis e di questo corso… Ecco, si può dire che Laudato Sì sia un documento fondamentale per la costruzione di un futuro sostenibile ?

R.- Sì assolutamente, perchì l'enciclica è un invito e prendersi cura della nostra casa, è una chiamata al cambiamento dei modelli di vita che ora sono molto incentrati su scelte di consumo e di produzione che danneggiano la natura. E questo ha una rilevanza e avrà un impatto positivo nel futuro anzi penso che si veda già, in un certo senso, il suo apporto ora.

Uno dei risultati del corso è stato lo sviluppo di un flip book opera multimediale, transmediale: perché questa scelta, e che cosa rivela…. Un nuovo modo di pensare, di riflettere?

R. - Sì, assolutamente. Innanzitutto questo libro interattivo fa parte del tentativo di condividere con il mondo l'opportunità di sperimentare un dialogo trasformativo come quello che abbiamo vissuto in India durante questo corso e rappresenta anche un progetto creativo originale, un modo di pensare fuori dagli schemi tradizionali per creare storie inclusive che ci permettano di comunicare nuovi concetti. Mira anche a far crescere la consapevolezza della crisi ecologica che stiamo vivendo. L'opera presenta diverse caratteristiche innovative: fondamentalmente si tratta di un'opera transmediale con un approccio multinarrativo.Il libro offre un'esperienza coinvolgente e il lettore può scegliere la propria direzione di lettura passando attraverso punti che sono come tappe di un viaggio, per esempio l'incrocio o la montagna. L'obiettivo di questo progetto è che, alla fine della lettura, il lettore senta di aver vissuto un'esperienza trasformativa.

Quale sarà adesso il suo percorso perché questo corso, questa formazione, posso andare dei frutti?

R.- Questo progetto finale ci sta particolarmente a cuore, lo porteremo nei nostri contesti e lo condivideremo con amici, ong e realtà cattoliche, e, in più, individualmente, rientrando nei nostri Paesi, cercheremo di diffondere il messaggio dell' enciclica a più persone possibile. In più abbiamo progetti individuali nei nostri Paesi. Io per esempio lavorerò alla realizzazione di un manuale sulla gestione dei progetti che prenda in considerazione il messaggio e gli insegnamenti contenuti nell'enciclica di papa Francesco. 

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20 maggio 2020, 13:30