Bassetti: "Per il carcere nuove forme di carit¨¤"
Davide Dionisi - Città del Vaticano
"La mia non è una visita di cortesia e neppure frutto di un invito ufficiale. Ho sentito il bisogno di essere per un po¡¯ in mezzo a voi. Natualmente, come i tempi del Coronavirus ce lo consentono, con mascherina e guanti. E questo mi mette un po¡¯ a disagio". E' il saluto del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, alla rappresentanza di detenuti e detenute del carcere di Perugia, incontrati questa mattina nella cappella dell'Istituto di pena. Il porporato è stato accolto dalla Direttrice, Bernardina Di Mario, e dal Comandante Fulvio Brillo.
Coronavirus, nemico impietoso
"E¡¯ indubbio che stiamo attraversando tempi difficili. Il Coronavirus è un nemico impietoso, che in tanti casi ci distrugge la vita". "Ieri" ha ricordato il cardinale Bassetti "sono stato a visitare il grande ospedale della Misericordia di Perugia, che non è lontano da voi. Ho ascoltato la testimonianza dei medici, ho salutato gli infermieri e gli operatori sanitari. Ho potuto parlare, attraverso contatto telematico, con alcuni malati. Li ho confortati, ho pregato con loro, li ho benedetti. Ho fatto gli auguri ad un uomo e ad una donna, che penso siano in via di guarigione, le cui vite però rimarranno profondamente segnate".
Lontano dai cari
Rivolgendosi agli ospiti e alle ospiti, il Presidente dei vescovi italiani ha detto: "Penso a tutti voi, ristretti in spazi, certamente limitati, lontani dai vostri cari e dagli affetti più belli e naturali. Privati della vostra famiglia e della vostra libertà. Cari fratelli, spesso dimenticati dalla società, che risentite fra le vostre fragilità anche questa pena dell¡¯abbandono, per voi in particolare i problemi, in questo tragico contingente, si sono certamente aggravati".
Crisi economica e aiuti dalla Chiesa
"Sono molto preoccupato anche per la grave crisi economica, che già accentuata dalla pandemia, si abbatterà su tutta la nazione", ha porseguito il porporato, "i rischi per la salute, la necessaria mancanza di contatti con l¡¯esterno, e per voi le visite e i permessi aboliti, come pure la mancanza di possibilità di qualche lavoro, fa sì che il carcere diventi ancor più problematico di quanto non lo fosse già nel passato. Forse anche come Chiesa, dovremo trovare nuove forme suggerite dall¡¯amore e dalla fantasia, e soprattutto dal Vangelo. Ho visto, girando per l¡¯Italia, in qualche Diocesi, delle case in cui si acccolgono i carcerati quando arrivano verso il fine pena, oppure coloro che, ottenuto il permesso, non hanno la possibilitò di tornare in famiglia. Credo che anche da parte della nostra diocesi sarà opportuno pensare a tali inziative di carità, perché particolarmente i carcerati possano sentirsi amati, rispettati, accolti".
La solidarietà che non ti aspetti
Le detenute hanno donato al cardinale Bassetti un centrino realizzato da una delle ospiti, mentre i detenuti hanno consegnato la somma di mille euro da impiegare per i più bisognosi. La direttrice ha sottolineato la generosità di un detenuto che possedeva solo 3 euro sul suo conto e 2 li ha messi a disposizione. Il Presidente della Cei ha espresso, non senza commozione, il suo apprezzamento per la solidarietà manifestata e, nel contempo, ha donato al cappellano e alla Direttrice un contributo da destinare agli ospiti e al personale penitenziario quale riconoscimento dell¡¯ impegno, dello sforzo e del senso di responsabilità mostrati in questo periodo di sofferenza per tutti.
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