Coronavirus e l¡¯impegno dei vescovi irlandesi nei Paesi pi¨´ poveri
Davide Dionisi ¨C Città del Vaticano
Donazioni on line o via telefono. A seguito delle restrizioni che impediscono il trasferimento ¡°fisico¡± di beni e denaro, l¡¯agenzia dei vescovi irlandesi Trócaire lancia un appello affinché vengano usate le piattaforme on line fino al ritorno alla normalità. Non sarà infatti possibile recuperare i contribuiti dalle scuole e dalle parrocchie, cosa che avveniva di solito dopo la domenica di Pasqua. L'amministratore delegato, Caoimhe de Barra, spiega che: ¡°Trócaire è impegnata a salvare vite umane nel mondo e per questo abbiamo bisogno di un sostegno concreto¡±. Attualmente il virus è diffuso in 18 paesi in cui è presente l'agenzia di aiuti esteri della Chiesa cattolica irlandese. L'agenzia sta garantendo un servizio di assistenza in sette aree e i fondi raccolti durante la Quaresima serviranno all¡¯acquisto di kit per l'igiene, per i test e per le campagne informative di prevenzione.
Grande preoccupazione per l¡¯Africa
¡°Molte comunità in cui Trócaire lavora¡± rileva Caoimhe de Barra ¡°non hanno neanche accesso all'acqua potabile e nelle baraccopoli è impossibile mantenere la distanza di sicurezza a causa del sovraffollamento¡±. Diversi sono infatti i Paesi dove si stanno riscontrando enormi difficoltà per contenere il virus soprattutto a causa di un sistema sanitario inesistente. Tra questi il Malawi che ha un letto di terapia intensiva su un milione di persone; non ne ha proprio la Sierra Leone ed il Sud Sudan può contare solo su 2 ventilatori per 12 milioni di persone. L'esperienza di Trócaire, maturata durante le precedenti epidemie, è risultata efficace fin dall¡¯inizio della diffusione del coronavirus. Nella stessa Sierra Leone, così come nella Repubblica Democratica del Congo, l¡¯agenzia dei vescovi irlandesi, infatti, è stata in prima linea durante l¡¯Ebola, garantendo i rifornimenti di acqua e medicinali. Oggi prosegue il suo impegno, chiedendo però gesti di solidarietà diversi rispetto al passato ai fedeli irlandesi a causa del Covid 19.
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