蜜桃交友

Andrea Dammacco 鈥� Bari

Da Bari si avvia uno stile nuovo di dialogo, accoglienza e sostegno tra le comunità. Un nuovo modo di essere Chiesa, si è detto nei giorni di confronto tra i vescovi durante Mediterraneo frontiera di pace, ancora più forte nell鈥檃scolto e nell鈥檌mpegno. Nel riferire a Papa Francesco le conclusioni dei lavori dei 58 vescovi delle 20 Chiese del Mediterraneo, l鈥檃mministratore Apostolico 鈥渟ede vacante鈥� del Patriarcato Latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Pizzaballa, ha ricordato come 鈥渓e comunità cristiane non smettono di costruire vie alternative di pace e testimonianza, del nostro stile cristiano di stare dentro la realtà ponendo al centro la persona鈥�. Si inaugura dunque una nuova linea sinodale come ha ricordato il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti: 鈥淐erchiamo i segni dei tempi nelle parole e nella testimonianza offerta dalla storia di ciascuno. Esperienze che contribuiscono a rendere viva e preziosa l鈥檈sperienza della comunione鈥�.

Difendere la sacralità della vita umana

C鈥�è ancora Giorgio La Pira nel ricordo del cardinale Bassetti quando ricorda al Papa il suo essere precursore dello spirito ecumenico che va vissuto nel Mediterraneo. Nell鈥檃ppartenenza alla comune radice di Abramo 鈥渋 popoli dei Paesi rivieraschi condividono una visione della vita e dell鈥檜omo che, nonostante le differenze, è aperta ai valori della trascendenza鈥�, ha ricordato il presidente della Cei. L鈥檃ssemblea fortemente voluta da Papa Francesco ha voluto, secondo il pensiero di Bassetti, quasi celebrare la sacralità della vita umana 鈥渕a anche la sua intangibilità鈥�. Per questo 鈥渋l metodo sinodale che ha caratterizzato i lavori鈥� segna l鈥檃vvio di un processo tutto nuovo per la Chiesa e 鈥渃he richiede da parte di ciascuno una nuova disponibilità a coinvolgersi con un cuore grande鈥�.

La sofferenza dei popoli e delle Chiese

Entra nel concreto il presidente della Conferenza Episcopale della Bosnia-Erzegovina Vinko Pulji膰 quando riassume lo sforzo di questi giorni nell鈥檃ver cercato strumenti di 鈥渕obilità, uguaglianza e libertà religiosa in tutti i Paesi del nostro Mediterraneo鈥�, ha detto rivolgendosi al Santo Padre. I vescovi si sono quindi fatti 鈥渧oce del dolore e della sofferenza delle nostre Chiese e dei nostri popoli a causa delle ferite causate in gran parte dai Paesi ricchi鈥�. Ferite che portano al dramma della partenza di tanti giovani: 鈥淪iamo tuttavia confortati da quei ragazzi che restano - ha proseguito Pulji膰 - mostrando un coraggio straordinario e un amore grande per il Paese e le persone con cui sono cresciuti鈥�. Questi segni danno forza ai vescovi di questi Paesi che, in questo modo, diventano strenui sostenitori del dialogo. Così le loro testimonianze hanno raggiunto 鈥渃uori disposti ad ascoltare, pensare con noi e cercare insieme modi di cooperazione e sostegno. Abbiamo bisogno di sentirci accompagnati e di essere sostenuti rispetto ai potenti, ai quali chiediamo di lavorare di più per costruire la pace, il dialogo e la cooperazione鈥�.

Ascoltare il grido di dolore del Mediterraneo

 鈥淎bbiamo ascoltato il grido che viene dai territori della sponda sud del Mare Nostrum; ci siamo scambiati esperienze e proposte e, infine, ci siamo dati alcune prospettive鈥�, ha ribadito monsignor Pizzaballa, riassumendo in tre punti i risultati dell鈥檌ncontro di Bari. 鈥淚l destino di intere popolazioni è asservito all鈥檌nteresse di pochi, causando violenze funzionali a modelli di sviluppo creati e sostenuti in gran parte dall鈥橭ccidente. Nel passato anche le Chiese sono state funzionali a tale modello, e per questo oggi chiediamo perdono鈥�. Ma il racconto dei vescovi ha consegnato Chiese che non vogliono arrendersi vivendo la fede e la testimonianza cristiana. E che si sono impegnati a istituire comitati interreligiosi 鈥渟oprattutto con i credenti musulmani per realizzare insieme opere di solidarietà. Vogliamo diventare un鈥檜nica voce profetica di verità e libertà鈥�. Realizzare dunque una vera accoglienza è la strada da perseguire 鈥渋nnanzitutto tra noi. Vogliamo farci carico delle contraddizioni di quest鈥檃rea, imparando e insegnando a viverla con speranza cristiana. Per questo abbiamo deciso di continuare a incontrarci stabilmente, per poter costruire un percorso comune dove far crescere nei nostri contesti feriti una cultura di pace e comunione鈥�.

Gratitudine dei vescovi a Francesco

Subito dopo il discorso di Papa Francesco, l'arcivescovo di Algeri, monsignor Paul Desfarges, presidente della Conferenza Episcopale Regionale del Nordafrica, ha ringraziato il Santo Padre. "Attorno al Mar Mediterraneo - ha detto il presule - le nostre Chiese e i nostri popoli si trovano di fronte a sfide molto grandi, che sono poi quelle del nostro mondo di oggi: la sfida dell'accoglienza dei migranti, la sfida del dialogo interreligioso, la sfida dell'ecologia". "Non c'è futuro nella chiusura su di sé e nei ripiegamenti nazionalistici". "In tutto il mondo, anche nel Maghreb da dove vengo, a maggioranza musulmana, i suoi gesti e le sue parole sono ascoltati".