I responsabili della Famiglia Vincenziana per la prima volta a confronto a Roma
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Povertà spirituale e materiale: fu questo a colpire il cuore di San Vincenzo de' Paoli nel lontano 1617 nel villaggio francese di Folleville, dove nacque il primo "chicco" di senape di una Famiglia oggi diventata un "grande albero" con 150 Rami associativi e congregazioni in altrettanti Paesi del mondo, con circa due milioni di membri. UN approccio globale alla persona e a tutti i tipi di povertà: spirituale, emotiva, fisica, materiale.
Oggi all'inizio del quinto secolo di vita - fa sapere la san Vincenzo in un comunicato - occorre guardare al futuro con la consapevolezza di una urgente sinergia tra tutte le realtà nate dal fondatore.
Questo l'obiettivo della quattro giorni romana che si apre l'8 gennaio con l'udienza papale del mercoledì e il contributo, nel pomeriggio presso l'Istituto patristico Augustinianum, di tutti i punti di riferimento internazionali:il Presidente del Comitato esecutivo della Famiglia Vincenziana nonché il Superiore Generale della Congregazione della Missione, padre Tomaz Mavric CM, a seguire Padre Joseph Agostino CM, coordinatore Internazionale dell’Ufficio della Famiglia Vincenziana e Padre Robert Maloney CM, che ha ricoperto il ruolo di Superiore Generale per molti anni e che traccerà la storia della Famiglia dandone una panoramica in generale.
A seguire i lavori di gruppo su tematiche differenti e sulle attività svolte nel mondo: la comunicazione, la condivisione, i servizi ai poveri, la cultura vocazionale e la trasmissione del carisma.
La mattinata di domenica 12 sarà dedicata a raccogliere le suggestioni emerse dalla “4giorni†per portare a casa dei compiti specifici e delle responsabilità concrete.
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