Vescovi del Sudafrica: non 'normalizzare' la violenza contro le donne
Isabella Piro – Città del Vaticano
“La violenza contro le donne non può essere considerata come una cosa normale”: è ferma la posizione della Conferenza episcopale del Sudafrica che, in una lettera pastorale diffusa all’inizio del tempo di Avvento, leva la sua voce in difesa del genere femminile. E lo fa riprendendo il pronunciato da Papa Francesco in Perù, il 19 gennaio 2018. “Non possiamo ‘normalizzare’ la violenza, prenderla come una cosa naturale – disse allora il Pontefice, rivolgendosi alla popolazione peruviana - No, non si ‘normalizza’ la violenza contro le donne, sostenendo una cultura maschilista che non accetta il ruolo di protagonista della donna nelle nostre comunità. Non ci è lecito guardare dall’altra parte, fratelli, e lasciare che tante donne, specialmente adolescenti, siano ‘calpestate’ nella loro dignità”.
In aumento i casi di violenza contro la donne
La dichiarazione dei vescovi, guidati da monsignor Sithembele Sipuka, arriva “in un momento molto triste e tragico” del Sudafrica, “in cui donne e ragazze vengono uccise e sottoposte a tutte le forme di violenza, fisica ed emotiva”. L’Avvento, dunque, “periodo di rinnovamento che chiama alla conversione del cuore”, offre agli uomini “l'opportunità di aspirare di nuovo ad imitare Gesù Cristo che, nella sua incarnazione, si è reso vulnerabile e ha patito la violenza in mano a coloro che si sono rifiutati di seguirlo”. Di qui, l’esortazione della Chiesa cattolica di Pretoria a tutelare la vita, “dono di Dio”, di tutte le donne del Sudafrica, specialmente di coloro che sono “vittime di violenza e stupro”, affermandone e promuovendone “la dignità”, perché “ogni persona è creatura di Dio”. “Compiamo sforzi positivi – è l’invito dei vescovi – per rinnovare e rafforzare i legami familiari attraverso la preghiera e la lettura delle Scritture in cui si celebra la nascita del Figlio di Dio come essere umano”.
Invito a tutti gli uomini a difendere la dignità delle donne
Al contempo, la Sacbc invita i fedeli a “sostenere chi cerca aiuto per superare problemi familiari, come le divisioni e i conflitti”; forte anche l’appello a “cooperare per sradicare ogni mentalità, abitudine o linguaggio che ritrae donne e ragazze in stereotipi negativi e non riconosce loro la dignità di persone, portatrici di vita e figli di Dio”. Un particolare invito viene, inoltre, rivolto a tutti gli uomini, affinché promuovano “attivamente atteggiamenti di rispetto per le donne e di difesa della loro dignità”, mentre si auspica l’incentivazione di strutture che “garantiscano giustizia alle donne e alle ragazze abusate, violentate, stuprate e uccise”. “Incoraggiamo gli uomini a parlare e a condannare la violenza che avviene in famiglia e nelle comunità – prosegue il messaggio – E li invitiamo a sforzarsi di essere modelli positivi per i nostri giovani”, affinché tutti possano essere immagine “dell’amore di Dio”. Ricordando, infine, che “Gesù Cristo è nato da una donna”, i presuli sudafricani esortano i fedeli ad impegnarsi per promuovere “l’amore, la gioia, la pace, la fede e la speranza”.
Dati drammatici sulle violenze contro le donne
Secondo i dati più recenti, ogni giorno in Sudafrica vengono commesse almeno 137 aggressioni sessuali; soltanto lo scorso agosto più di 30 donne sono state uccise dai loro mariti e compagni. Nel mese di settembre migliaia di donne del Paese hanno manifestato per le strade di Città del Capo per protestare contro le violenze e i delitti rimasti impuniti.
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