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Natale in Sri Lanka, Ranjith: da Maria il coraggio per superare il dolore degli attentati

Primo Natale in Sri Lanka dopo gli attentati del 21 aprile scorso, quando ad essere colpiti furono chiese, alberghi ed edifici residenziali: oltre 260 le vittime. L’arcivescovo di Colombo, il cardinale Ranjith: la gente oggi non chiede “soldi o aiuti materiali, quanto giustizia” per l’accaduto

Giada Aquilino - Città del Vaticano

In molte parrocchie dello Sri Lanka “abbiamo dedicato la raccolta di Natale all’aiuto” dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime degli attentati del 21 aprile scorso, quando nel giorno di Pasqua diversi attacchi terroristici hanno colpito le chiese di Sant’Antonio a Colombo, San Sebastiano a Negombo, a circa 30 chilometri dalla capitale, e una chiesa a Batticaloa, a 250 chilometri più a est, oltre a diversi alberghi e un complesso residenziale, con un bilancio di almeno 260 morti. A parlarne con Pope è il cardinale Albert Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, che sottolinea come queste persone in effetti “non chiedano soldi o aiuti materiali, quanto giustizia: una vera ricerca per trovare i responsabili di questi atti, perché c’è un desiderio di giustizia e di verità”, spiega (Ascolta l'intervista al cardinale Ranjith).

Le indagini

Secondo le autorità, le azioni della primavera scorsa sarebbero state compiute da un'organizzazione jihadista locale con legami terroristici internazionali. “Le indagini sull’attentato - spiega il porporato - vanno avanti con una commissione speciale nominata dall’ex presidente dello Sri Lanka, Maithriipala Sirisena. Anch’io mi sono presentato a rispondere alle domande e a spiegare i miei punti di vista. Questo organismo sta ancora lavorando, sperando di rendere noto verso febbraio un rapporto” più preciso.

La Messa a San Sebastiano

Per questo primo Natale dopo i tragici fatti, “abbiamo invitato a non insistere troppo sugli aspetti esterni quanto - riferisce - su quelli spirituali” e a celebrare “le Messe pensando a quanti hanno perso la vita negli attentati. Io celebrerò la Messa a mezzanotte nella Chiesa di San Sebastiano - dove si si è registrato il più alto numero di vittime, oltre 100 persone, ndr - insieme alla comunità, con tutti i feriti e coloro che hanno perso qualcuno nell’attentato. Sarà un appuntamento particolarmente importante la notte di Natale”. La riflessione, anticipa il porporato, si concentrerà “su Maria, perché è la figura chiave nella sera della Natività, quando ha ricevuto nelle sue mani questo bimbo. Lo stesso Gesù che la Vergine un giorno riceverà nelle mani sotto la croce. Mi soffermerò su questo aspetto per cercare di consolare la nostra gente, di infondere coraggio per affrontare” il dolore.

Misure rafforzate

Sul fronte della sicurezza, continua il cardinale Ranjith, “ci sono stati avvisi anonimi - non si è identificato da chi e come - che parlavano di qualche disturbo che si potrebbe verificare”. Ma “siamo attenti e abbiamo chiesto al governo una sicurezza extra nelle nostre chiese e le autorità l’hanno assicurata”. In questi mesi, racconta inoltre l’arcivescovo di Colombo, “abbiamo collaborato con tutti i capi delle religioni e sono venuti anche loro in soccorso, con vari contributi. Buddisti, induisti, islamici, organizzazioni, ambasciate, tutti insieme per aiutare la nostra comunità. Credo - sottolinea - che in tutto il Paese, fatta eccezione per alcuni circoli estremisti, la gente di ogni religione pensi sia necessario aumentare lo spirito di riconciliazione e di fraternità”.

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23 dicembre 2019, 12:38