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Cop25, la Chiesa rinnova l’impegno per la cura del Creato

Presentato a Madrid il volume “Una gran esperanza”, edizione spagnola del libro di Papa Francesco, “Nostra Madre Terra”, incentrato sulla custodia del Creato

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La COP25 di Madrid sui cambiamenti climatici è stata un’occasione persa dalla comunità internazionale ma la Chiesa, seguendo l’esempio di Francesco, è chiamata ora a raddoppiare gli sforzi in difesa della nostra Casa Comune. E’ l’appello levato dalla Pontificia Università Comillas di Madrid dove ieri sera è stato presentato il volume, edito da Romana Editorial e LEV, “Una gran esperanza”, edizione spagnola di “Nostra Madre Terra”, primo libro della collana ecumenica della Libreria Editrice Vaticana, “Scambio di Doni”, introdotto dalla prefazione del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I.

Per il cardinale Lluis Martínez Sistach, arcivescovo emerito di Barcellona, l’insuccesso della COP25 rende ancora più urgente rispondere all’appello di Papa Francesco, contenuto nella Laudato si e ribadito in questo nuovo libro, per un’ecologia integrale che unisca la custodia del Creato e l’impegno contro le diseguaglianze sociali. Nel suo intervento, il porporato si è soffermato sulla pastorale urbana, ricordando che il surriscaldamento globale è prodotto, soprattutto, nelle grandi città e che si rende perciò necessario un cambiamento degli stili di vita per invertire la rotta.

Dal canto suo, il cardinale arcivescovo di Madrid, Carlos Osoro Sierra, ha sottolineato che, anche se ci si aspettava molto di più dalla COP25, non bisogna però farsi vincere dalla delusione. Piuttosto, è stata la sua esortazione, bisogna lavorare in modo concreto e trasversale per far comprendere che l’ambiente è un bene comune che interessa tutti. L’umanità, ha avvertito il cardinale Osoro, necessita di una nuova speranza, di una visione integrale che unisca la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile.

Alla presentazione a Madrid è intervenuto anche il vicedirettore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Alessandro Gisotti, che ha messo l’accento sull’impegno delle nuove generazioni nel movimento per la cura del Creato. Questi giovani, ha osservato l’ex portavoce della Santa Sede, trovano in Papa Francesco un interlocutore privilegiato perché sentono che il Papa è il leader mondiale che più seriamente prende sul serio il tema della crisi ecologica e della responsabilità verso le generazioni future.

La dimensione ecumenica della presentazione del libro è stata sottolineata dalla presenza del Metropolita Policarpo, rappresentante del Patriarca di Costantinopoli in Spagna e Portogallo che, nel suo intervento, ha sottolineato come Francesco e Bartolomeo I, con il loro comune impegno ecologico, testimonino che esiste uno stretto legame tra l’ecumenismo e la cura dell’ambiente.

Alla presentazione del volume sono intervenuti anche Carmen Magallon, presidente della Romana Editorial, e il rettore dell’Università Comillas, il gesuita Julio Martinez. Quest’ultimo ha evidenziato che le religioni sono chiamate ad offrire delle risposte globali ad una crisi globale come è oggi quella ecologica. Seguendo l’esempio di Francesco, ha osservato il gesuita spagnolo, dobbiamo impegnarci contro la “cultura dello scarto” nella consapevolezza che viviamo un momento cruciale. Siamo ormai di fronte ad un bivio, chiamati a intraprendere il cammino, indicato da Laudato si, verso un’ecologia integrale.

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17 dicembre 2019, 10:19