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Chiara Colotti 鈥� Città del Vaticano

Una lettera impregnata di significato, quella scritta dall鈥橝rcivescovo Prelato e Delegato Pontificio di Loreto, monsignore Fabio Dal Cin. Parole che rievocano l鈥檌nvito di Francesco a 鈥渧olare alto con il nostro spirito鈥�, a non aver paura di stare in alta quota perché è questo che il Signore ha in serbo per noi: 鈥渋l Signore ci vuole santi鈥�, scrive l鈥檃rcivescovo. 鈥淟a lettera è una conversazione, una semplice riflessione in mano ai fedeli ma che racchiude il senso di questo Giubileo鈥�, precisa.

Il Giubileo Lauretano

Dall鈥檈braico yobèl, il corno che si usava per dare il via all鈥檃nno giubilare ebraico, il latino jubilaeum oltre a designare la celebrazione cristiana significa 鈥済ioia鈥�. L鈥橝nno Santo diviene così 鈥渦n dono da accogliere e da vivere nella gioia鈥�. In occasione dei 100 anni dalla proclamazione della Madonna di Loreto patrona dell鈥檃eronautica, il Santo Padre ha benevolmente concesso il Giubileo Lauretano. 鈥淯n Giubileo - commenta monsignor Dal Cin - che ci fa riscoprire l鈥檜nicità della reliquia della Santa Casa. È innanzitutto un celebrare Cristo con Maria, festeggiandolo secondo la metafora del volo come il pilota della nostra vita鈥�.

鈥淐hiamati a volare alto鈥�

È questo il titolo scelto da monsignor Dal Cin per aprire la sua lettera pastorale. Un messaggio, il suo, che va dritto al cuore dei lauretani e di tutti coloro che giungeranno pellegrini al Santuario della Santa Casa di Loreto. 鈥淪iamo chiamati a volare alto - scrive -perché il Signore ci vuole santi鈥�. 鈥淚l volo - prosegue l鈥檃rcivescovo - diviene così la metafora della vita, noi siamo chiamati a volare. Come cristiani, abbiamo spiccato il volo nel giorno del nostro battesimo; tuttavia, abbiamo bisogno di riappropriarci continuamente della grazia ricevuta e di guardare in alto per capire meglio noi stessi e il mondo che ci circonda鈥�. La nostra quotidianità diventa così 鈥渓a pista per decollare, rispondendo alla chiamata alla vita buona e alla vita santa che il Signore rivolge ad ogni persona鈥�.

Le coordinate del volo

鈥淰olare alto - afferma monsignor Dal Cin - non significa svolazzare, bensì tenere i piedi a terra: la pista di decollo resta sempre la nostra quotidianità鈥�. In altre parole, siamo chiamati a vivere ogni giorno come occasione di santificazione e di grazia; 鈥渄obbiamo imparare a leggere la nostra vita attraverso lo sguardo di Cristo nel quale ci riconosciamo come protagonisti di quel disegno che Dio ha per ciascuno di noi鈥�, sottolinea il delegato pontificio. E nel caso in cui si sbagli rotta o si perda quota? 鈥淏isogna ritornare a Cristo attraverso i sacramenti, imboccando la direzione indicata dalle beatitudini: le coordinate della vita鈥� risponde monsignor Dal Cin. 鈥淥gnuno di noi è fragile, è debole, può andare fuori rotta, ma per tutti c鈥�è sempre l鈥檕pportunità di riprendere quota riconoscendo in Dio il nostro salvatore鈥�, evidenzia.

Il pilota della nostra vita

Nella sua lettera, l鈥檃rcivescovo narra una storia intrisa di significato che diviene una metafora di luce per la nostra vita. Un aereo che tarda nel decollare: un uomo bussa con forza al portellone dell鈥檃ereo, ma lo steward, terminato il tempo per l鈥檌mbarco, non vuole aprire; tuttavia, si lascia convincere da una donna a bordo grazie alla quale l鈥檃ereo può finalmente prendere il volo: l鈥檜omo al portellone è infatti il pilota del velivolo. Un aneddoto, questo, che ci porta a riflettere sul rischio di 鈥渓asciare a terra il pilota della nostra vita, Cristo Signore鈥�, scrive Dal Cin. 鈥淣onostante i passeggeri abbiano preparato tutto e siano pronti a partire, non riusciranno mai a decollare senza il pilota che sta alla porta鈥�. A salvare la situazione a bordo, c鈥�è però Maria che dall鈥檌nterno convince ad aprire il portellone. 鈥淢aria - conclude - ci porta a Cristo. In questo Giubileo dobbiamo riscoprire la presenza di Maria che ci ripete senza sosta: 鈥榝ate quello che lui vi dirà!鈥欌��