Christus vivit, in un quadro o in un dribbling io trovo il cielo
“Christus vivitâ€
(par. 224-229)
224. Molti giovani sono capaci di imparare a gustare il silenzio e l’intimità con Dio. Sono aumentati anche i gruppi che si riuniscono per adorare il Santissimo Sacramento e per pregare con la Parola di Dio. Non bisogna sottovalutare i giovani come se fossero incapaci di aprirsi a proposte contemplative. Occorre solo trovare gli stili e le modalità appropriati per aiutarli a introdursi in questa esperienza di così alto valore. Per quanto riguarda gli ambiti del culto e della preghiera, «in diversi contesti i giovani cattolici chiedono proposte di preghiera e momenti sacramentali capaci di intercettare la loro vita quotidiana in una liturgia fresca, autentica e gioiosa».[118] È importante valorizzare i momenti più forti dell’anno liturgico, in particolare la Settimana Santa, la Pentecoste e il Natale. A loro piacciono molto anche altri incontri di festa, che spezzano la routine e aiutano a sperimentare la gioia della fede.
225. Un’opportunità privilegiata per la crescita e anche per l’apertura al dono divino della fede e della carità è il servizio: molti giovani si sentono attratti dalla possibilità di aiutare gli altri, specialmente i bambini e i poveri. Spesso questo servizio rappresenta il primo passo per scoprire o riscoprire la vita cristiana ed ecclesiale. Molti giovani si stancano dei nostri programmi di formazione dottrinale e anche spirituale, e a volte rivendicano la possibilità di essere più protagonisti in attività che facciano qualcosa per la gente.
226. Non possiamo dimenticare le espressioni artistiche, come il teatro, la pittura e altre. «Del tutto peculiare è l’importanza della musica, che rappresenta un vero e proprio ambiente in cui i giovani sono costantemente immersi, come pure una cultura e un linguaggio capaci di suscitare emozioni e di plasmare l’identità. Il linguaggio musicale rappresenta anche una risorsa pastorale, che interpella in particolare la liturgia e il suo rinnovamento».[119] Il canto può essere un grande stimolo per il percorso dei giovani. Diceva Sant’Agostino: «Canta, ma cammina; allevia con il canto il tuo lavoro, non amare la pigrizia: canta e cammina. [...] Tu, se avanzi, cammini; però avanza nel bene, nella retta fede, nelle buone opere: canta e cammina».[120]
227. «Altrettanto significativo è il rilievo che tra i giovani assume la pratica sportiva, di cui la Chiesa non deve sottovalutare le potenzialità in chiave educativa e formativa, mantenendo una solida presenza al suo interno. Il mondo dello sport ha bisogno di essere aiutato a superare le ambiguità da cui è percorso, quali la mitizzazione dei campioni, l’asservimento a logiche commerciali e l’ideologia del successo a ogni costo».[121] Alla base dell’esperienza sportiva câ€™è «la gioia: la gioia di muoversi, la gioia di stare insieme, la gioia per la vita e per i doni che il Creatore ci fa ogni giorno».[122] D’altra parte, alcuni Padri della Chiesa hanno utilizzato l’esempio delle pratiche sportive per invitare i giovani a crescere in termini di forza e a padroneggiare la sonnolenza o la comodità. San Basilio Magno, rivolgendosi ai giovani, prendeva l’esempio dello sforzo richiesto dallo sport e così inculcava in loro la capacità di sacrificarsi per crescere nelle virtù: «Dopo essersi imposti mille e mille sacrifici per accrescere con tutti i mezzi la loro forza fisica, sudando nei faticosi esercizi della palestra, [...] e, per farla breve, dopo aver fatto in modo che tutto il periodo che precede la grande prova non sia che una preparazione, [...] danno fondo a tutte le loro risorse fisiche e psichiche, pur di guadagnare una corona […]. E noi che ci attendiamo, nell’altra vita, premi così straordinari che nessuna lingua può degnamente descrivere, pensiamo forse di poterli raggiungere passando la vita tra le mollezze e nell’inerzia?».[123]
228. In molti adolescenti e giovani suscita speciale attrazione il contatto con il creato e sono sensibili alla salvaguardia dell’ambiente, come nel caso degli scout e di altri gruppi che organizzano giornate in mezzo alla natura, campeggi, passeggiate, escursioni e campagne ambientaliste. Nello spirito di San Francesco d’Assisi, queste sono esperienze che possono tracciare un cammino per introdursi alla scuola della fraternità universale e alla preghiera contemplativa.
229. Queste e altre diverse possibilità che si aprono all’evangelizzazione dei giovani non devono farci dimenticare che, al di là dei cambiamenti della storia e della sensibilità dei giovani, ci sono doni di Dio che sono sempre attuali, che contengono una forza che trascende tutte le epoche e tutte le circostanze: la Parola del Signore sempre viva ed efficace, la presenza di Cristo nell’Eucaristia che ci nutre, il Sacramento del perdono che ci libera e ci fortifica. Possiamo anche menzionare l’inesauribile ricchezza spirituale che la Chiesa conserva nella testimonianza dei suoi santi e nell’insegnamento dei grandi maestri spirituali. Anche se dobbiamo rispettare le diverse fasi e a volte dobbiamo aspettare con pazienza il momento giusto, non possiamo non invitare i giovani a queste sorgenti di vita nuova, non abbiamo il diritto di privarli di tanto bene.
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