蜜桃交友

I cristiani, fuori e dentro l鈥橧raq, devono mantenere viva la propria 鈥渋dentità caldea鈥�, una storia fatta di 鈥渧alori鈥�, 鈥渞ispetto鈥�, 鈥渃omunione tra i membri della famiglia鈥� e i 鈥渕embri della Chiesa鈥� e devono tornare nelle proprie abitazioni, abbandonate a causa dello Stato Islamico. E鈥� l鈥檈sortazione espressa dal cardinale Louis Raphael Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, nell鈥檌ntervista concessa a Pope al termine del Sinodo dei vescovi caldei. Al microfono di Marie Duhamel, il porporato richiama anche l鈥檌mportanza che venga riconosciuta 鈥減iena cittadinanza鈥� a tutti, contro ogni ideologia settaria. L鈥檃ppuntamento, sottolinea ancora il patriarca di Babilonia dei Caldei, ha visto 鈥� per la prima volta 鈥� anche la partecipazione dei laici, uniti ai vescovi in una due giorni di lavori il 6 e 7 agosto. Annunciata, durante il Sinodo dei vescovi caldei, una Conferenza dei laici nel 2022, anticipata da un incontro dei giovani per la primavera del prossimo anno.

R. 鈥� Quando la gente va via, piano piano dimentica la lingua, la tradizione e anche il rapporto con la Madre Terra. Per ciò noi abbiamo un po鈥� insistito che un cristiano caldeo deve conservare la sua identità, soprattutto per i bambini che andando a scuola non parleranno più la lingua, ma anche i valori, le tradizioni dell鈥橭riente, soprattutto riguardo alla famiglia, al rispetto, alla comunione tra i membri della famiglia e anche tra i membri della Chiesa. E鈥� un po鈥� diverso da noi, rispetto che in Occidente dove c鈥�è un maggiore individualismo.

Tornando ai cristiani caldei che sono in Iraq, l鈥檃ltro punto cruciale in questo momento per la vita della vostra Chiesa è garantire il ritorno delle famiglie che non sono ancora tornate a casa loro 鈥�

R. 鈥� Noi abbiamo incoraggiato gli sfollati a ritornare nelle loro case e nei loro villaggi, perché se non ritorneranno, verranno altri e prenderanno le loro case e le loro proprietà. Adesso la situazione è migliorata: noi abbiamo riparato le loro case e anche le infrastrutture 鈥� l鈥檃cqua, l鈥檈lettricità, le strade.

A livello nazionale c鈥�è anche il bisogno 鈥� lo chiedete ormai da anni 鈥� di avere il riconoscimento della piena cittadinanza, anche questo per garantire un鈥檈sistenza e un futuro ai cristiani caldei iracheni. A che punto siete?

R. 鈥� C鈥�è una presa di coscienza da parte di alcuni, ma tutta la mentalità, la cultura di oggi è cambiata: è settaria. C鈥�è un islam integralista che vuole islamizzare tutto. E poi c鈥�è anche la corruzione: ci sono quelli che parlano di uno Stato musulmano confessionale, sono loro che operano la corruzione, che rubano il denaro e fanno cose brutte. Io ho anche detto, una volta, che coloro che dicono di essere pii o religiosi, magari non hanno la fede: la fede è una scusa per realizzare le loro ambizioni; per questo parlano di religione. Ma c鈥�è una reazione molto grande da parte della gente 鈥渘ormale鈥�.

Per la prima volta ci sono stati dei laici che hanno partecipato a questo Sinodo, e poi avete annunciato questa conferenza per i laici, che si terrà nel 2022. Quale è stata per voi la bellezza di questa partecipazione, e perché dare ai laici maggiore visibilità?

R. 鈥� Prima di tutto, i fedeli laici sono membri della Chiesa, sono un grande aiuto. Oggi alcuni studiano le scienze ecclesiastiche e hanno un carisma personale, vogliono sapere cosa fa la Chiesa, hanno idee, proposte. Noi, i chierici, da soli non sappiamo tutto e non siamo perfetti; ma insieme, insieme possiamo fare una bella cosa. Io direi che data la nostra situazione in Iraq, con i cristiani che soffrono e sono perseguitati per la loro fede, è un grande dono per tutta la Chiesa e può essere un modello per i cristiani dell鈥橭ccidente perché rivedano il loro impegno nella fede nella vita quotidiana. Queste persone vivono una situazione molto complicata.