ҽ

4.jpg

Cina, consacrato un secondo vescovo dopo l'accordo con la Santa Sede

A due giorni dalla consacrazione del vescovo di Jining/Wulanchabu, oggi in Cina l’ordinazione episcopale di Stefano Xu Hongwei, proveniente dalla diocesi di Hanzhong, nel nord-ovest del Paese, provincia dello Shaanxi. La dichiarazione del direttore della Sala Stampa Vaticana

Barbara Castelli – Città del Vaticano

 

L’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, firmato a Pechino il 22 settembre 2018, sta portando frutti nel segno della comunione e dell’armonia. Oggi, con Mandato Pontificio, monsignore Stefano Xu Hongwei è stato consacrato vescovo coadiutore di Hanzhong. La notizia è stata confermata dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Anche monsignore Stefano Xu Hongwei, ha detto Matteo Bruni, rispondendo alle domande dei giornalisti, “ha ricevuto il Mandato Pontificio” e “la sua ordinazione è avvenuta nella cornice dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese”.

La cerimonia si è svolta in un’atmosfera solenne e partecipata, alla presenza di tutti i vescovi della provincia di Shaanxi.

I passi di un dialogo fecondo

Lunedì scorso, sempre con Mandato Pontificio, come ha chiarito ieri il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, era stato consacrato un altro presule, monsignore Antonio Yao Shun, vescovo di Jining/Wulanchabu, nella Mongolia interna. A meno di un anno dall’Accordo Provvisorio sulla nomina dei vescovi, dunque, la vita della Chiesa in Cina registra due eventi significativi, “frutto di un graduale e reciproco avvicinamento”, “stipulato dopo un lungo percorso di ponderata trattativa”. L’intesa, si legge ancora nel , “prevede valutazioni periodiche circa la sua attuazione” e lascia sul terreno un condiviso auspicio di “fecondo e lungimirante percorso di dialogo istituzionale”, tale da contribuire “positivamente alla vita della Chiesa cattolica in Cina, al bene del Popolo cinese e alla pace nel mondo”.

L’attenzione di Papa Francesco per il piccolo gregge in Cina

Le comunità cattoliche della Cina sono “quotidianamente” presenti nella preghiera del Pontefice, come da Lui stesso sottolineato nel , pubblicato alcuni giorni dopo la firma a Pechino, sul tema: “Il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione”. Nella missiva, Papa Bergoglio mette anzitutto a fuoco “sentimenti di ringraziamento al Signore e di sincera ammirazione” per il “dono” della “fedeltà”, “della costanza nella prova” e “della radicata fiducia nella Provvidenza di Dio”. “Da parte mia – si legge ancora – ho sempre guardato alla Cina come a una terra ricca di grandi opportunità e al Popolo cinese come artefice e custode di un inestimabile patrimonio di cultura e di saggezza, che si è raffinato resistendo alle avversità e integrando le diversità, e che, non a caso, fin dai tempi antichi è entrato in contatto con il messaggio cristiano”.

“È anche mia convinzione che l’incontro possa essere autentico e fecondo solo se avviene attraverso la pratica del dialogo, che significa conoscersi, rispettarsi e 'camminare insieme' per costruire un futuro comune di più alta armonia. (Papa Francesco - Messaggio ai cattolici cinesi e alla Chiesa universale)”

Nel Messaggio, Papa Francesco si pronuncia anche in merito all’Accordo Provvisorio, “frutto del lungo e complesso dialogo istituzionale della Santa Sede con le Autorità governative cinesi, inaugurato già da San Giovanni Paolo II e proseguito da Papa Benedetto XVI”. “Non si tratta di nominare funzionari per la gestione delle questioni religiose – scrive il Pontefice nell’invitare “vescovi, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici” a “cercare insieme buoni candidati” nel “delicato e importante servizio episcopale” – ma di avere autentici Pastori secondo il cuore di Gesù, impegnati a operare generosamente al servizio del Popolo di Dio, specialmente dei più poveri e dei più deboli, facendo tesoro delle parole del Signore”.

La grande famiglia della Chiesa

Le due consacrazioni episcopali di questi giorni sono state precedute, lo scorso ottobre, da un crepuscolare segno di avvicinamento. Per la prima volta, infatti, due vescovi, monsignor Giuseppe Guo Jincai e monsignor Giovanni Battista Yang Xiaoting, hanno potuto partecipare alla XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Durante la Messa di apertura dell’Assise, Papa Francesco aveva espresso il proprio caloroso benvenuto ai presuli della Cina continentale. “La comunione dell’intero episcopato con il successore di Pietro – aveva rimarcato – è ancora più visibile grazie alla loro presenza”.

Ultimo aggiornamento ore 14:31

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

28 agosto 2019, 12:01