Argentina: raccolta Caritas per aiutare i poveri in 3.500 parrocchie
“In questo momento difficile e critico che vive il Paese, la Caritas è come il sangue che è urgente quando si apre una ferita. Ci siamo quando c'è un'emergenza climatica, quando manca il lavoro, quando la droga porta problemi nelle famiglie e nei quartieri; ascoltando e prestando attenzione ai bisogni delle persone. I nostri programmi sono attivi tutto l'anno e comprendono molte realtà difficili che le famiglie argentine stanno vivendo". Lo ha sottolineato mons. Carlos Tissera, vescovo di Quilmes e presidente di Caritas Argentina, presentando la Raccolta annuale della Caritas che si terrà l'8 e il 9 giugno in tutto il Paese, con lo slogan "Condividere trasforma le vite".
Nelle parrocchie aumentano le richieste dei poveri
Di fronte all'aumento dei tassi di povertà, pur precisando che la Caritas non si dedica al rilevamento delle statistiche, mons. Tissera ha sottolineato: "lo notiamo concretamente nelle parrocchie e nelle cappelle, con la necessità di creare ricoveri per le persone rimaste per la strada, a volte temporaneamente per la mancanza di lavoro, o perché costrette a migrare da una provincia all'altra. La Caritas ha sempre cercato la promozione umana e non solo di fermarsi all'aiuto immediatoâ€. “Tuttavia, purtroppo questa necessità si è intensificata" ha evidenziato il vescovo, che ha rilevato in particolare la mancanza di lavoro: nelle parrocchie si vedono sempre più persone che chiedono preghiere sia per mantenere il proprio lavoro che per ottenerlo. "È un'occasione privilegiata per un incontro solidale. La comunità cristiana va incontro a tutta la società per sensibilizzare e promuovere l'impegno per i fratelli e le sorelle più poveri e esclusi del nostro Paese - sottolinea il testo di presentazione della Caritas -. È un'opportunità non solo per condividere i beni, ma anche la speranza di costruire un futuro inclusivo per tutti, a partire dalle azioni e dall'impegno di ognuno di noi nel presente".
La colletta finanzierà progetti ed iniziative in 3.500 parrocchie
I fondi raccolti nella Colletta di sabato e domenica contribuiranno a sostenere, nel corso dell'anno, progetti e iniziative per la promozione umana, accompagnare le micro-imprese, garantire un approccio pastorale e comunitario alla dipendenza, offrire formazione al lavoro, formazione alla cittadinanza, laboratori di alfabetizzazione, borse di studio e sostegno scolastico in più di 3.500 parrocchie. Inoltre consentiranno di lavorare nella prevenzione e attenzione alle emergenze climatiche, con le persone che vivono in situazioni di strada, e altre iniziative di assistenza, secondo la realtà di ogni luogo. (S.L. - Agenzia Fides)
In Argentina più di minore su due è povero
Secondo il rapporto dell’Osservatorio del disagio sociale dell’Università Cattolica argentina (Uca) sull’infanzia e la diseguaglianza ripreso dall'Agenzia Sir, più di un minore su due in Argentina può essere considerato povero. Quasi uno su tre non riesce a soddisfare esigenze di base. Uno su dieci vive in indigenza. Il 13% soffre la fame e va a letto alla sera senza cena. I dati fotografano una situazione in peggioramento rispetto ai precedenti rilevamenti. Lo studio prende in esame la situazione di otto diritti dei minori: all’alimentazione, alla salute, alla vita in un ambiente dignitoso, alla sussistenza, a spazi e processi educativi e di socializzazione, all’informazione, all’istruzione, alla tutela rispetto al lavoro minorile.
4 bambini su 10 vivono in abitazioni senza acqua potabile o fognature
Il rischio di carenza alimentare è cresciuto del 35% nell’ultimo biennio, il 29.3% non soddisfa le esigenze alimentari per problemi economici, il 13% vive direttamente l’esperienza della fame. Si tratta dei numeri peggiori del decennio. Due bambini o adolescenti su dieci non hanno avuto accesso a visite mediche, oltre il 40% non hanno potuto fare una visita dentistica. Quattro minori su dieci (quasi sei nella zona di Buenos Aires) hanno vivono in abitazioni senza acqua potabile o fognature. Il 15% svolge lavori domestici intensivi equiparabili a lavoro minorile. La situazione è ancora peggiore nelle grandi periferie urbane, soprattutto di Buenos Aires, nelle cosiddette “villas miseriasâ€, dove la povertà monetaria coinvolge il 63% dei minori e il livello di indigenza supera il 15%.
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